Anche Liliana Segre indignata per la definizione di "Donna" nel vocabolario italiano
La senatrice a vita "non è una questione di politically correct. Non si tratta di sbianchettare qualche termine inopportuno sui testi ufficiali di qualche decennio fa. Ma una più generale questione di portata culturale, di un problema di civiltà"
Come definiscono ancora oggi nel 2023, i vocabolari italiani, la donna? L'individuo femminile della specie umana: una bella d.; una d. colta, elegante, raffinata; scarpe, abiti da d.; i diritti, l'emancipazione della d.; chi dice d. dice danno; part., l'individuo adulto, sviluppato.
Come è definito invece uomo, nel vocabolario italiano? L'individuo di sesso maschile della specie umana. "Dio creò la donna da una costola dell'uomo". Persona di sesso maschile, suscettibile di designazioni o valutazioni relativamente all'aspetto fisico ( un pezzo d'u. ), al carattere e alle prerogative morali ( una perla d'u. ; un u. di coscienza ; non è u. da compiere un'azione così scorretta ), alla posizione, all'importanza o al comportamento sociale ( un u. nuovo ; l'u. del giorno ; un u. di mondo ), alla professione, spesso sentita come segno di distinzione ( un u. d'affari, di lettere, di chiesa ), o ad altre attribuzioni conferite o assunte nell'ambito di rapporti o funzioni di varia natura ( u. di punta ; u. di paglia ; u. d'onore ), in alcune espressioni di origine recente evidenziate mediante la giustapposizione metaforica del termine a un sostantivo ( u. rana ; nello sport: u. gol, u. squadra, u. partita, attaccante, o giocatore, capace di risolvere una partita con i propri gol, o con il proprio gioco; u. assist, in uno sport di squadra, atleta specializzato nell'assist, l'ultimo passaggio che consente di realizzare un punto).
Impossibile non notare la differenza di trattamento. Donna, nella lingua italiana è ancora "femmina dell'uomo". La Bibbia ancora detta legge linguistica. Costola dell'uomo, che è invece la prima creatura di Dio. La donna al contrario è semplice accessorio della vita del maschio che sta al mondo per completarlo. Per assicurare la discendenza. Negli esempi poi troverete stereotipi e modi di dire offensivi mentre per l'uomo parole moralmente nobili.
Se la lingua è specchio di una cultura e quindi della sua società in quanto mezzo che veicola i pensieri, l'inglese dimostra di vivere nella contemporaneità e non nel medioevo dei Papi Re. La prestigiosa enciclopedia Treccani nei sinonimi usa, cagna, buona donna, donna da marciapiede fino a “puttana", “zoccola”, “bagascia”.
Il celebre dizionario Cambridge infatti dà conto del fatto che nell’uso contemporaneo della lingua inglese la parola “donna” viene usata anche per parlare delle donne trans, riconoscendo a pieno titolo il diritto di essere se stessi non sulla base del sesso biologico alla nascita. Ecco perché ha modificato in «Un adulto che vive e si identifica come femmina anche se può aver avuto un altro sesso alla nascita».
Qualche giorno fa si è tenuto il convegno Donna: animale, femmina dell'uomo. Usando proprio la definizione del sostantivo nei dizionari, l'Associazione Femminile Maschile Neutro ha denunciato l'urgenza di modificare queste definizioni. La stessa senatrice Liliana Segre, nelle righe del suo messaggio a distanza commenta: "Non è una questione di politically correct. Non si tratta di sbianchettare qualche termine inopportuno sui testi ufficiali di qualche decennio fa. Ma una più generale questione di portata culturale, di un problema di civiltà". Continua la presidente di FMN, Maria Tiziana Lemme: "Chi possiede la lingua possiede il potere. La lingua e le parole formano il pensiero. Essere negate dalle parole, vuol dire essere negate da tutto".
A leggere la definizione ufficiale di "donna" del dizionario Treccani, prosegue, "ci si limita all'aspetto procreativo. Una donna non possiede cervello né linguaggio, né capacità di pensare e di trasmettere informazioni, qualità invece ben specificate nella definizione di 'uomo'. Non è citata neanche alla voce umanità e umano. I suoi sinonimi sono prostituta e donna di strada. La voce 'ragazza' non è definita, rimanda a 'ragazzo', e i suoi sinonimi sono insulti che spaziano da cagna a vacca e zoccola".
Per questo la FMN ha già pronta una proposta di legge realizzata con la Rete per la Parità per "modificare provvedimenti giuridici e amministrativi e titoli funzionali per assicurare alle donne la piena cittadinanza ed eliminare dannosi stereotipi che ancora le rendono invisibili".
Come andrà a finire? Vi aggiorneremo nel tempo...