Il sequestro di un bambino in mano all'Anonima. Luca Locci: "Ricordo tutto, come fosse ieri"
La Zattera edizioni ha pubblicato un libro importante. La storia vera, raccontata dal protagonista, di un sequestro di persona. Luca Locci in questa video intervista ricorda la ferocia subita.
Rapito a soli sette anni, il 24 giugno 1978, il protagonista rivive i 93 giorni della “prigionia”. Pagina dopo pagina ripercorre uno degli avvenimenti che negli anni ‘70 scosse l’opinione pubblica di Macomer, sua città natale, del Marghine e della Sardegna intera, mettendo a dura prova una delle famiglie di imprenditori più conosciute e stimate: i Locci.
La famiglia aveva trascorso la giornata di mare a Bosa, per poi fare rientro a Macomer all’ora del tramonto. Fu in quel momento, mentre la madre Paola era salita in casa, che il piccolo Luca, sette anni appena, venne portato via dai banditi dell’Anonima. Lo presero mentre giocava con gli amichetti di fronte a casa. Immediato scattò l’allarme, ma le strade deserte per la contemporanea sfida mondiale tra Italia e Brasile favorì la fuga dei banditi. Il padre di Luca, Franco, concessionario della Fiat a Macomer e pilota automobilistico, si trovava a Macerata per una gara. Fu il secondo sequestro di un bambino in pochi mesi.
La prigionia di Luca durò tre mesi, trascorsi quasi tutti all’interno di una capanna, legato e incappucciato. Il calvario del bambino si concluse il 25 settembre nelle campagne di Lula dopo il pagamento di un riscatto di 300 milioni di lire.