Segreti dal passato, la vita ti presenta sempre il conto: il ritorno tanto atteso di Mary Kubica
Timecrime pubblica un libro di Mary Kubica che ha tutte le carte in regola per essere nella top ten dei migliori dell’estate. Amore, raccontato nelle sue tante sfaccettature, segreti, dolore, gioia, sono solo alcuni dei sentimenti che scorrono davanti agli occhi sfogliando le pagine
Meredith è un'ostetrica. Ha un marito di nome Josh e due bambini. La prima di sei anni Delilah e il secondo, Leo. Abita in un bel quartiere residenziale. Ama la sua vita e il suo lavoro, ma un giorno tutto cambia. Lei muore, probabilmente suicida, e la sua bimba scompare.
Undici anni dopo viene ritrovata una ragazza, che sembrerebbe essere proprio Delilah. È riuscita a fuggire da una coppia che la teneva segregata in uno scantinato. Che finalmente sia finito un incubo? Forse. Ma in realtà non tutto è come sembra. Mary Kubica ha abituato infatti i suoi lettori a spingere sull’acceleratore, a creare false piste da seguire, per poi lasciare a bocca aperta nelle ultime pagine. La storia viaggia parallelamente tra passato e presente in un modo altalenante e chiaro. Non crea confusione ma, anzi, chiarisce i dubbi e le tante domande che il lettore può farsi.
Un romanzo da top ten
Timecrime pubblica un libro che ha tutte le carte in regola per essere nella top ten dei migliori dell’estate. Amore, raccontato nelle sue tante sfaccettature, segreti, dolore, gioia, sono solo alcuni dei sentimenti che scorrono davanti agli occhi sfogliando le pagine. Meredith è la protagonista della storia, tutto si incentra su di lei e su sua figlia. Ma passa per Shelby Talbow, un’altra donna scomparsa. Attraversa il quartiere raccontando il ruolo del vicinato nelle ricerche, il dolore dell’accettazione. Ad esempio appartengono alla storia Bea e Kate, una coppia che offre il proprio contributo per rendere la storia sempre più avvincente.
La forza di attrazione
La caratteristica principale di un romanzo psicologico è riuscire a creare quella dipendenza nel lettore, di attrarlo verso la fine, senza usare armi eclatanti, senza cercare di inserire violenza tra gli ingredienti per ottenere il colpo di scena. Non che questo non ci sia ma lo si trova scavando nella mente umana. Il fulcro è infatti riuscire a dimostrare la fragilità dell’essere umano e di quanto siano poco nitidi i bordi. Non esiste infatti una netta separazione tra il bene e il male, tra il dolore e la gioia, tra l’essere buoni o cattivi. Si è spesso erroneamente abituati a pensarlo ma leggendo questo libro si capisce ancor meglio che non è così. Non si ha bisogno di avere un'arma in mano per diventare un assassino. La vita dona delle carte e bisogna giocare quelle giuste, anche se non sempre la scelta è così ovvia.
Mary Kubica è una ex insegnante e forse proprio per questo racconta tutto in una maniera unica e piacevole, e da brava insegnante non lascia scontenti i suoi alunni, in questo caso i lettori, che giungono a scoprire sempre un’agghiacciante verità che lascia tutti a bocca aperta.