Che volto ha il male? Sulle tracce degli omicidi più efferati: dieci casi di cronaca scioccanti
Il giornalista e podcaster Stefano Nazzi torna in libreria con "Il volto del male" per Mondadori, vicende di cronaca nera che hanno segnato la storia recente del Paese

Cosa succede nella mente di uomini e donne che compiono le azioni più feroci? C'è sempre un movente, una spiegazione, un contesto che spiega la violenza, o esistono persone malvagie per natura? Ce lo chiediamo in continuazione davanti agli omicidi più efferati a cui manca, almeno in apparenza, un movente. La stessa domanda accompagna le pagine di "Il volto del male. Storie di efferati assassini", che il giornalista Stefano Nazzi pubblica oggi con Mondadori: il volume, in libreria e nelle piattaforme di audiolibri da martedì 9 maggio, ripercorre le tracce di dieci casi di cronaca, noti e meno noti, alla ricerca di risposte che ci aiutino a capire da dove nasce il male.

Le cronache attraverso il podcast
Nazzi, giornalista e scrittore, si è occupato a lungo di cronaca nera e giudiziaria; da tempo scrive per il quotidiano Il Post, per il quale dal marzo 2022 realizza la fortunatissima serie di podcast Indagini dedicata a celebri casi di cronaca italiana: dal delitto di Chiara Poggi a quello di Elisa Claps avvolto nel mistero per ben sedici anni, dal terribile duplice omicidio firmato da Erika e Omar alla morte di Sarah Scazzi fino alle sanguinose uccisioni della banda della Uno Bianca, Nazzi ha raccontato alcune delle storie italiane più oscure attraverso le indagini e le vicende giudiziarie che ne sono seguite; per mesi e anni hanno occupato le pagine dei giornali e la tv, dai tg agli spazi di approfondimento, entrando nelle case italiane con il loro carico di inquietudine e mistero: come non ricordare i momenti più concitati subito dopo la scoperta degli omicidi di Novi Ligure, o il giallo della morte del piccolo Samuele a Cogne per il quale la madre, oggi condannata, continua a professarsi innocente? Sono casi, ricorda Stefano Nazzi in ogni puntata del suo podcast, che mettono bene in evidenza come "le indagini hanno influenzato la reazione dei media e della società, e i media e la società hanno influenzato le indagini", nel tentativo di spiegare un indissolubile legame tra giustizia e opinione pubblica.
Dalle Bestie di Satana al mostro di Foligno, ecco che volto ha il male
Dieci i protagonisti de "Il volto del male", donne e uomini che ancora una volta ci spingono a interrogarci se la malvagità pura esiste, o sia sempre conseguenza di qualcosa. Il giornalista affronta con la sua consueta prosa asciutta e coinvolgente alcuni casi celebri che per la loro violenza hanno sconvolto il Paese. Tra i primi, quello delle Bestie di Satana, un gruppo di ragazzi e ragazze che nel 2007 vennero condannati in via definitiva per tre omicidi e istigazioni al suicidio; tra questi c'era Nicola Sapone, oggi in carcere per scontare due ergastoli, considerato tra i leader del gruppo; il caso ha suscitato orrore in tutto il mondo, ispirato libri e film e generato polemiche sull'ambiente che i giovani frequentavano, quello nato nel Milanese attorno alla musica metal; in realtà, come hanno dimostrato gli inquirenti, dietro ai delitti c'erano disagio e abuso di sostanze stupefacenti.

Meno nota, ma non per questo meno terribile, la vicenda di Gianfranco Stevanin, serial killer che nel 1994 uccise sei prostitute occultandone i cadaveri nei terreni attorno alla sua abitazione, vicino a Padova: la condanna sollevò un lungo dibattito attorno alla sua capacità di intendere e di volere e ancora oggi il suo avvocato invoca una nuova perizia psichiatrica con la possibilità di detenzione alternativa.
Venne invece dichiarato infermo di mente, e dunque condannato a scontare la pena in un istituto psichiatrico giudiziario, Roberto Succo, che la stampa battezzò "il cherubino nero" e "il killer dagli occhi di ghiaccio": nel 1991 uccise a coltellate i genitori ammettendo poi di averlo fatto perché non gli permettevano di usare l'auto di famiglia.
C'è poi la storia di Luigi Chiatti, noto nelle cronache come "Il mostro di Foligno", l'assassinio di suor Teresina a Chiavenna e altre vicende note e meno note che hanno profondamente colpito l'opinione pubblica nel nostro Paese. Nelle pagine di Nazzi non troveremo una risposta sull'origine del male e non conosceremo davvero il suo volto. Quello che è certo è che la malvagità è dentro la natura umana, non ha età, ruolo, classe sociale. E' attorno a noi, con il suo carico di paura, sofferenza e dolore.