Lo strano caso di Stéphane Breitwieser: il ladro che colleziona opere d’arte trafugate dai musei di tutta Europa

L’arte è sicuramente una delle cose che più suscita passione al mondo: antica, contemporanea, industriale, di rottura. Tanti modi per raccontare bellezza che vanno dai mercati ai musei fino al commercio online.  Una passione costosa però. E se non si dispone di quanto necessario?

Furti per passione

Stéphane Breitwieser, francese, ha deciso di mettere su la sua collezione privata rubando ininterrottamente dal 1994 al 2001 e poi, ad intervalli di tempo, nuovamente fino al 2019. Non lo ha fatto per rivendere le opere ma per circondarsi di bellezza. I piccoli musei erano le mete abituali in cui scegliere i pezzi per la sua casa e nel corso degli anni è riuscito ad agire indisturbato in Francia, Austria, Svizzera, Danimarca. Visitava i musei senza un piano preciso, sostava davanti alle teche con gli oggetti o ammirava i quadri alle pareti come fosse al supermercato, e sceglieva. A volte chiacchierava addirittura con le guardie pur avendo già compiuto il furto. Il segreto era non sembrare un ladro, agire con calma e senza premeditazione. Niente tecnologie all’avanguardia, armato di un coltellino svizzero Stephane ha svitato coperchi di teche, tagliato cavi che reggevano dipinti di medie dimensioni e ha raccolto tutto nella casa con cui viveva insieme alla madre.

The Art Thief, il libro di memorie

È la storia di Stéphane Breitwieser, raccontata dal giornalista americano Michael Finkel. Nel libro, appena uscito per il mercato statunitense, colpisce la dichiarazione del francese: “Non mi considero un ladro ma un collezionista d’arte dallo stile poco ortodosso”. Pieno di aneddoti e curiosità sui luoghi dei furti, sulle modalità a volte ai limiti dell’assurdo e sulle motivazioni che lo hanno condotto a comportarsi così The Art Thief sconcerta per la semplicità con cui la quotidianità di un fuorilegge che non ritiene di esserlo, si dipana nel racconto.

Il bottino

Ammonta a più di trecento opere il tesoro acquisito da Breitwiser: armi antiche, calici in argento, miniature, disegni, un violino addirittura, L’opera più preziosa che aveva sottratto era un dipinto di Lucas Cranach intitolato “Sibilla di Cleves” del valore di sei milioni di dollari. Neanche l’arresto avvenuto nel 2001 al Richard Wagner Museum in Svizzera, grazie alla segnalazione di un giornalista e auna guardia di sicurezza, lo ha fermato. Nell’aprile del 2011 infatti la polizia scoprì altre 30 opere rubate e nel 2013 il tribunale gli diede altri tre anni di carcere. Nel 2016 venne messo sotto sorveglianza perché scoperto a vendere su eBay un fermacarte sottratto al museo della cristalleria di Saint Louis. Un nuovo arresto arrivò nel 2019. Dettaglio altrettanto grave è che sua madre, dopo l’incarcerazione distrusse molte delle opere trafugate rendendosi agli occhi del mondo colpevole quanto il figlio.

Spavaldo, mosso da una irrefrenabile passione e recidivo, il cinquantunenne Stéphane Breitwieser probabilmente sta già sognando una nuova collezione.