Smettiamo di idealizzare gli animali e ascoltiamo la loro vera voce

Il nuovo libro di Riccardo Gazzaniga racconta storie meravigliose

Smettiamo di idealizzare gli animali e ascoltiamo la loro vera voce

C’è il cane che percorre 4000 km per tornare dalla sua famiglia, lo scimpanzè che accarezza la mano della ricercatrice per tranquillizzarla, la secolare tartaruga omosessuale, il gatto che è sopravvissuto a tre naufragi, l’elefante che ha salvato due bambine dallo tsunami, il pappagallo che aiuta un veterano a superare lo stress post traumatico e l’alcolismo.

“Quello che non dicono. Storie di animali che ci insegnano a essere umani” è il nuovo libro di Riccardo Gazzaniga uscito per Rizzoli il 12 settembre. Ed è veramente una lettura edificante quella che lo scrittore ci regala e che completa l’ipotetico trittico di libri per ragazzi dopo “Abbiamo toccato le stelle” e “Come fiori che rompono l’asfalto”.

In un’epoca sovraccarica di stimoli in cui teoricamente quasi ogni sapere è a portata di click siamo ancora estremamente ottusi. Sempre più spesso sentiamo parlare di antropocentrismo, segno della nostra incapacità, o almeno carenza, di valutarci nel mondo come co-inquilini delle altre specie in natura che il più delle volte consideriamo subordinate e a nostro servizio.

Anche chi ama gli animali tende a sovrapporre l’attitudine umana alla loro e invece che ascoltarne i bisogni e capirne le caratteristiche, nell’ottica di una migliore convivenza, si limita a cercare le similitudini con le persone.

Grave errore che Gazzaniga, con semplicità e leggerezza, mette in evidenza con storie che potremmo definire esemplari del valore degli animali e che dovrebbero farci riflettere e riconsiderare il nostro posto nel mondo. Le capacità in dote a molte specie, infatti, le rendono nettamente superiori all’uomo. Basti pensare al talento di pesci, uccelli e altri di percepire terremoti e maremoti con addirittura giorni di anticipo.

David Barbagrigia, Winter, Boobie, Baba ya Simba, Christian, Sammy, sono i nomi di alcuni dei protagonisti di questo viaggio delicato e commovente nell’universo animale. Spesso le vite di questi straordinari esemplari si intrecciano, nel bene e purtroppo spesso anche nel male, con quelle dell’uomo e alla fine dei conti ne emergono le virtù e la grande dignità.

Ci sono anche belle persone in questo viaggio, che si impegnano perché il rispetto verso queste meravigliose creature sia finalmente riconosciuto e che ogni giorno mettono rischio la propria vita. È il caso dei ranger che pattugliano la riserva protetta dei gorilla in Congo, al centro di interessi criminali che sfociano in sanguinose sparatorie e che negli ultimi dieci anni hanno visto duecento ranger vittime dei conflitti a fuoco.

Questo libro parla dunque di umanità non in senso stretto, ma di quell’umanità che è sentimento condiviso, che è solidarietà ed empatia. Parla di disabilità e di superamento dei limiti, parla di amore e determinazione. Parla di una natura complessa di cui siamo un ingranaggio spesso difettoso ma che a volte sa funzionare nella direzione giusta. Parla di speranza “Quello che non dicono. Storie di animali che ci insegnano a essere umani”, e di un futuro di convivenza finalmente pacifica che non può più aspettare.