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Banditi i libri Lgbtq+, Atwood, Stephen King e i pinguini maschi. Le biblioteche americane contro i conservatori

Da Toni Morrison alla storia vera di due pinguini maschi, scrittrici e scrittori cancellati dalle biblioteche scolastiche di molti Stati. Scatta una giornata di proteste contro questa deriva integralista. Una bibliotecaria rischia la vita per aver difeso la libertà

Stefano Milianidi Stefano Miliani   

Una piaga, politica, anticulturale, fascistoide, integralista, sta appestando gli Stati Uniti: è la messa al bando di libri dalle biblioteche pubbliche che frange più conservatrici, mosse dal rancore e dall’odio, ritengono blasfemi, capaci di corrompere i giovani, gli adulti. Ne avrete già sentito parlare: sono le guerre contro qualunque studio o libro parli di temi Lgbtq+ in termini scientifici o di comprensione e non li condanni al rogo senza appello. Oppure si tratta di approcci che quelle frange non sopportano. Magari per pulsioni psicologiche su cui un Freud avrebbe molto da dire.
Con effetti drammatici: vengono censurati anche autori nomi di primo piano come la canadese Margaret Atwood, il maestro dell’horror e della realtà americana meno prospera e più oscura Stephen King, la premio Nobel Toni Morrison, storie, vere, di pinguini. Censure belle e buone. Spesso con toni integralisti spietati.

Il 19 ottobre scatta il “Freedom to Read Day”

A tanto furore scatta una controffensiva in nome della libertà che la Costituzione nordamericana difende come un principio sacro e inviolabile e invece viene violato: sabato 19 ottobre si tiene il Freedom to Read Community Day of Action, il giorno della mobilitazione per la libertà di leggere. Lo ha organizzato l’American Library Association con le biblioteche del Queens, Brooklyn, New York Public Library e l’associazione delle biblioteche rurali, si tiene in almeno 35 dei 50 Stati, contempla almeno un centinaio di appuntamento da Est a Ovest. Perché il fenomeno ha ormai superato la soglia dell’allarme.

Pen America: dal 2023 almeno 10mila azioni contro libri banditi

Da almeno il 2020 moltissime biblioteche hanno eliminato libri finiti sotto il bersaglio di associazioni, genitori, di un mondo mosso dall’odio come d’altronde dimostra il forte consenso nei confronti di un impastatore di odio quale il candidato presidenziale Trump. Come ha ricordato Giulia Ziino sulla Lettura, l’inserto del Corriere della sera, l’organizzazione no profit Pen America ha calcolato che dal 2023 si siano verificate oltre 10mila messe al bando dalle scuole pubbliche, con una tendenza in netta crescita. Sempre secondo Pen America, dal luglio 2021 al giugno June 2022 si sono avete oltre 2.500 azioni per bandire libri dalle scuole statunitensi. Né si tratta, per chi “disobbedisce” a questi ordini, di misure da poco: i e le bibliotecarie che non si attengono a questi diktat rischiano sanzioni, il licenziamento, perfino il carcere o peggio

Temi razziali, Lgbtq+ e perfino Philip K. Dick

Scrive Giulia Ziino: “I divieti riguardano soprattutto testi che affrontano temi razziali, Lgbtq+, rappresentazioni di stupri o abusi. Ma nella lista dei libri banditi quest’anno — accanto a habitué come ‘Il colore viola’ di Alice Walker e ‘L’occhio più azzurro’ di Toni Morrison — sono entrati ‘Assassinio sul Nilo’ di Agatha Christie (perché contiene cliché oggi ritenuti razzisti, quindi con altre motivazioni, ndr) e il romanzo di Philip K. Dick che ha ispirato Blade runner”, vale a dire “Il cacciatore di androidi”. Pure “Beloved” di Toni Morrison è finito nel gorgo dei libri banditi perché parla di razzismo, di soprusi, di ribellione e molto altro.

Sei gruppi editoriali: reagire è una priorità

Sempre l’inserto della Lettura ha notato come alcune case editrici non intendano restare alla finestra a guardare il rogo, per ora ideologico. “A fine agosto sei giganti dell’editoria (Penguin Random House, Hachette, HarperCollins, Macmillan, Simon & Schuster e Sourcebooks) hanno fatto causa allo Stato della Florida ritenendo i divieti incostituzionali”. Poiché la Florida, con un governatore repubblicano pro-Trump, è in prima fila nel bandire libri a loro sgraditi, i sei gruppi editoriali hanno scritto in una nota: “Combattere la legislazione incostituzionale in Florida nel resto del Paese è una priorità urgente”.

La copertina di "and tango makes three", il libro illustrato per ragazzi bandito a una biblioteca in Florida e poi reintegrato perché gli autori hanno fatto causa e hanno vinto

Censurata e reintegrata la storia di due pinguini maschi

Gli effetti di simili bandi possono apparire paradossali. Però le battaglie possono cambiare lo scenario. Lo School Board della contea di Nassau nel nord est della Florida era stato denunciato, ha perso in tribunale e ha dovuto reinserire nelle biblioteche oltre trenta titoli banditi che avessero contenuti Lgbtq+. Quali sono gli effetti paradossali, perfino ridicoli? Un libro illustrato per bambini dal titolo “And Tango Makes Three”. Il libro era il resoconto su due pinguini maschi che nello zoo di Central Park a New York hanno davvero allevato insieme un pulcino. Non finzione. Gli autori Peter Parnell e Justin Richardson hanno sporto querela e vinto.

La bibliotecaria della Louisiana che rischia la vita

A volte le vie legali non bastano. Nello Stato della Lousiana Amanda Jones è una biblioteca di scuola di una piccola cittadina chiamata Livington Parish. Due anni fa, il 19 luglio 2022, si è prounciata contro le censure di libri Lgbtq+ a un incontro della Livingston Parish Library.
La bibliotecaria ha raccontto che i conservatori nel suo Stato e in gran parte degli Usa sono diventati un pericolo per le biblioteche e per la libertà di opinione. Membri della Destra Cristiana le hanno dato della “pedofila”, l’hanno accusata di voler insegnare “agli undicenni il sesso anale”. Oltre agli insulti le sono piovute addosso minacce su minacce, così ora dorme con una pistola sotto il cuscino o se la porta dietro quando va in posti non troppo frequentati. “Non me lo aspettavo - ha dichiarato alla stampa – E’ un peso enorme sentirsi addosso tutta questa attenzione. Sono solo una bibliotecaria di una scuola”. “That Librarian: The Fight Against Book Banning in America” è il memoir in cui racconta la vicenda sua e quanto rischia il principio di libertà.

“Se Trump vince l’odio dilagherà”

Rischia molto, la libertà statunitense. Oltre ad aver ricordato come moltissime bibliotecarie e bibliotecari con posizioni analoghe alla sua vengano attaccati e minacciati in tutti gli Usa, Amanda Jones ha ammonite: “Se Trump vince ‘Project 2025’ (un manifesto iper-consevatore di 900 pagine, ndr) si radicherà. Accelererà l’odio. Molti educatori e bibliotecari lasceranno il lavoro. Trump ha fatto sì che odiare e attaccare le persone vada bene”. Se Trump vince, il clima d’odio si diffonderà ancora di più e con maggior virulenza. Non è un pericolo esclusivo degli Stati Uniti.

 

 

 

 

 

Stefano Milianidi Stefano Miliani   
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