Le chiavi di casa, stai attento a chi le dai: mai fidarsi degli amici
Tu e tua moglie avete avuto un incidente, così chiami il tuo miglior amico e gli chiedi di fare un salto a casa vostra per prendere un cambio. Lui ci va, però decide di fare un doppione delle chiavi. E non lo dice a nessuno
Stai male, tu e tua moglie avete avuto un incidente. Ecco che chiami Marco, vostro amico da sempre, e gli chiedi di fare un salto a casa vostra per prendere un cambio, dato che trascorrerete la notte in osservazione in ospedale.
Nulla di più semplice. Il vostro amico ci va, e prende tutto quello che ritiene necessario. È una persona speciale, talmente tanto da pensare a ogni evenienza, e non fa mancare nulla a tua moglie, nulla di ciò che potrebbe servirle durante la notte. Peccato che però decida di farsi un doppione delle chiavi. Una cosa possibile. Ma non lo dice a nessuno, perché il suo scopo è tornare in quella casa quando non ci siete voi.
E l’occasione arriva presto. Un weekend a Parigi, romantico. Pochi giorni ma abbastanza per trasferirsi da voi, nella vostra intimità, senza farsi vedere da nessuno.
Un motivo dietro questa apparente follia c’è. Marco è segretamente innamorato di Sveva, tua moglie. E non vede l’ora di immergersi nella sua quotidianità. Poter vivere di riflesso qualcosa che poteva appartenergli.
La vita ha scelto diversamente. Sveva ama Vittorio. Sono sposati e sereni insieme. Lui è uno sceneggiatore e psicologicamente lotta con i suoi fantasmi. Ma anche coloro che ai suoi occhi appaiono come una coppia serena, nella realtà nascondono qualcosa. Piccoli o grandi problemi celati sotto al tappeto. La storia prosegue come una scheggia, senza sosta. L’evoluzione immerge il lettore nella mente dei protagonisti, in uno scenario temporale che scorre dal passato al presente, e fa capolino nel futuro.
Le Chiavi di casa, di Paolo Ricchiuto, avvocato romano, edito da Giunti, è un libro molto particolare. Il protagonista è una persona instabile, circondato da amici di vecchia data. Un gruppo che sembra tanto coeso, dove ognuno sembra sapere tutto dell’altro, e che invece traballa da sempre. È un viaggio interessante nella mente umana e ci prospetta quello che si può arrivare ad essere, anche se non ce ne rendiamo conto. Tutti noi potremmo far prevalere il nostro bisogno a quello degli altri. E il confine per passare da persone “normali” a instabili, è molto sottile.