[L'intervista] Auriemma: il mio Cervantes prima di Don Chisciotte, ricercato a Cagliari e in cerca del vero colpevole
In "La lama e l'inchiostro" lo scrittore incrocia Storia e invenzione in un giallo storico che è anche una storia di passione sconveniente, e di paternità insolita
di Cristiano Sanna Martini
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Nell'autunno del 1573 Miguel de Cervantes sbarca a Cagliari. Il futuro creatore di Don Chisciotte è anche un uomo d'armi, uno scampato ad una condanna che prevedeva l'amputazione di una mano. Ma nel capoluogo della Sardegna vive una sconveniente e pericolosa storia d'amore segnata da un delitto. Da quel momento diventa un sospettato e ha poco tempo per trovare il vero colpevole e quindi salvare se stesso. A fianco a lui il giovane Pablo. In La lama e l'inchiostro (Piemme) Ciro Auriemma mescola dati storici e invenzione romanzesca per raccontare un giallo storico, una storia di eroismo, colpa, redenzione e passione. E anche una trasfigurazione del rapporto fra padre e figlio. Qui la videointervista
di Cristiano Sanna Martini
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