Tiscali.it
SEGUICI

La storia che mette a nudo il diritto negato all'aborto: "La scelta" è ancora impedita

Ora è un film di Audrey Diwan, premiata con il Leone d’Oro alla 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Claudia Sarritzudi Claudia Sarritzu   
La storia che mette a nudo il diritto negato all'aborto: 'La scelta' è ancora impedita
Scena tratta dal film "La scelta di Anne"

Al cinema danno La scelta di Anne - L’événement, tratto dal romanzo "L’evento" di Annie Ernaux edito in Italia da L’orma. Un film di Audrey Diwan, premiata con il Leone d’Oro alla 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Io, qualche giorno prima del terribile lockdown di marzo 2020, mi trovavo in libreria, in una di quelle dove chi ci lavora non è lì per caso ma ti consiglia cosa acquistare, perché i libri non solo li vende ma li legge pure. Lo ricordo molto bene: "Prendi questo, so che ti piacerà. E' duro, potente, come quelli che ami leggere tu". Torno a casa. Mi siedo sulla poltrona. Inizio. Riconosco tutta l'ansia che provo ogni volta ho un ritardo...

Siamo nell'ottobre 1963, a Rouen in Francia: Anne (è la storia dell'autrice) ha ventitré anni e aspetta un ciclo che non arriva. La vita scorre ma il pensiero è fisso. Forse non è neppure un pensiero. E' solo paura che si fa terrore.

L’aborto è illegale in Francia, la parola stessa è bandita, non ha un suo "posto nel linguaggio". La storia è ambientata prima, in un'Europa ancora lontana dai moti del "68 e la giovane Annie è costretta a seguire vie clandestine. La lotta per questo diritto (che non è ancora) si unisce allo scontro feroce con una realtà medica e sociale che non contempla la donna come individuo senziente ma solo ubbidiente. 

Nel commento del dottore- che conclude la visita in cui si proclama un verdetto che ha il sapore di una condanna- c’è la cattiveria che ancora oggi nell'Italia del 2021 molte donne devono subire dall'esercito di ginecologi obiettori che impediscono un diritto (che adesso è) ma che è nato monco: “I figli dell’amore sono sempre belli”. La risposta della protagonista e autrice la leggiamo sul suo diario, perché a voce alta non può essere neppure pronunciata: “È orribile: sono incinta”. 

E tutto intorno cosa c'è? Quale è il ruolo degli uomini in questa storia? Ci sono i ragazzi affascinati dall’idea di una donna in procinto di commettere un reato, quasi eccitati al pensiero che tale giovane è sicuramente "una facile da portarsi a letto". Altri invece sono terrorizzati all'idea che ci siano coetanee che vorrebbero mettere in discussione l'ordine "giusto" delle cose. Un processo alla strega dove tutti hanno già deciso che Lei andrà al rogo.

E Lui? Colui che l'ha messa materialmente incinta, cosa pensa? Il libro come il film sono una storia di solitudine millenaria delle donne. Spetta a noi fare quel figlio o decidere di non averlo. Lo stesso reato è un affare della donna. Perché all'uomo è concesso il sesso senza amore, alle femmine no.

Cosa fare dunque? Farlo di nascosto e il più velocemente possibile, soffrendo e rischiando la vita. “Migliaia di ragazze sono salite lungo la scala, hanno bussato alla porta dietro la quale c’era una donna di cui non sapevano nulla a cui stavano per consegnare il proprio sesso e il proprio ventre”.

L'autrice ci costringe dunque a ripensare oggi alla narrazione di due eventi, la maternità e l'interruzione di gravidanza. Rileggerli in una chiava realista e non ipocrita, riscritta finalmente al femminile (un femminile cancellato): il reato è quello perpetuato da uno Stato che non permette a noi di scegliere. Non siamo noi a compiere un delitto. Decidere del nostro corpo e del nostro futuro è un diritto umano inviolabile. Poter dire a voce alta che la maternità non è la cosa più bella ci possa accadere (per tutte) non è un insulto o una bestemmia. “Se non andassi fino in fondo a riferire questa esperienza contribuirei ad oscurare la realtà delle donne schierandomi dalla parte della dominazione maschile del mondo” scrive l'autrice. Perché questa è una ferita collettiva, non della Francia o dell'Italia. Ma una ferita aperta che sanguina per metà della popolazione mondiale. 

Annie Ernaux è stata una di queste ragazze e se molti anni dopo ha deciso di raccontarci la sua storia -che oggi è anche un film- è perché ha avuto la fortuna di poterlo raccontare. La sua vita è tornata nei binari che lei aveva scelto per se stessa.

Ma per milioni di donne, ieri come oggi, da quei ferri sporchi sui nostri grembi, non c'è stato ritorno.

Allora ditemi: chi è a compiere il crimine?

Annie Ernaux (Lillebonne, Seine-Maritime, 1940) scrittrice francese. Di famiglia operaia, ha vissuto fino all’adolescenza in Normandia, mantenendo in seguito un forte legame con l’ambiente sociale d’origine e le tematiche della differenza di classe. Ha esordito con il romanzo Gli armadi vuoti (Les Armoires vides, 1974), nella tradizione del realismo sociale, cui è seguito Il posto (La place, 1984), ricostruzione del proprio ambiente familiare. Nei romanzi successivi ha continuato a indagare, in un linguaggio «vero», che si vuole oggettivo e depurato da evasioni stilistiche o di finzione romanzesca, i luoghi e le sensazioni della propria autobiografia al femminile: Passione semplice (Passion simple, 1991), La vita esteriore (La vie extérieure, 2000, nt), Perdersi (Se perdre, 2001, nt), L’uso della foto (L’usage de la photo, 2005, nt), L'altra figlia (L'autre fille, 2016). Gli anni (Les années, 2008), pubblicato da L'orma nel 2016, è vincitore del Premio Strega Europeo 2016 e finalista del Premio Sinbad 2015 - Narrativa straniera. Con L'Orma ha pubblicato Memoria di ragazza (2017), La vergogna (2018) e La donna gelata (2021).

Claudia Sarritzudi Claudia Sarritzu   
I più recenti
XXXVII edizione del Salone del libro di Torino, Annalena Benini (Ansa)
XXXVII edizione del Salone del libro di Torino, Annalena Benini (Ansa)
La copertina del libro e, in alto, Daniele Soffiati (Autore)
La copertina del libro e, in alto, Daniele Soffiati (Autore)
Fuga dalla meraviglia, la genialità di Einstein a 70 anni morte: come entrare nella sua testa e nel...
Fuga dalla meraviglia, la genialità di Einstein a 70 anni morte: come entrare nella sua testa e nel...
Premio Strega 2025, i 12 candidati (Ansa)
Premio Strega 2025, i 12 candidati (Ansa)
Le Rubriche

Daniela Amenta

Sono giornalista. E ho scritto anche tre libri diversissimi tra loro: un giallo...

Fabio Marceddu

1993 - Diploma triennale come attore dell'Accademia d'arte drammatica della...

Ignazio Dessi'

Giornalista professionista, laureato in Legge, con trascorsi politico...

Cinzia Marongiu

Direttrice responsabile di Milleunadonna e di Tiscali Spettacoli, Cultura...

Stefano Miliani

Giornalista professionista dal 1991, fiorentino del 1959, si occupa di cultura e...

Francesca Mulas

Giornalista professionista, archeologa e archivista, è nata a Cagliari nel 1976...

Giacomo Pisano

Giornalista pubblicista, laureato in archeologia medievale e docente di...

Cristiano Sanna Martini

In passato ha scritto per L’Unione Sarda, Il Sole 24 Ore, Cineforum, Rockstar...

Claudia Sarritzu

Giornalista, per 10 anni anni ha scritto di politica nazionale e internazionale...

Camilla Soru

Cagliaritana, studi classici, giornalista pubblicista, ha intrapreso la carriera...

Cronache Letterarie

Ho fondato Cronache Letterarie nel 2011 con un’attenzione a tutte le forme di...