Condannata, da Raggio di sole ad assassina: storia di una reclusione fisica, ma soprattutto mentale
Linda si proclama innocente, non avrebbe mai e poi mai ucciso l’uomo che amava. Ma le circostanze non giocano a suo favore. Inizialmente rassegnata ad accettare il suo destino che la vede reclusa a vita, all’improvviso decide di cambiare strategia. Merita sicuramente di essere letto il libro di Elisabeth Noreback

Linda Andersson ha 33 anni. È la figlia di Kathy, una importantissima cantante svedese, morta da qualche anno. Tutti la conoscono come Raggio di sole in ricordo delle sue esibizioni con sua madre. Ma ormai a prendere il sopravvento è quello che ha fatto, o meglio quello di cui è accusata. Ha ucciso suo marito, il famoso cantante Simon Huss. Nella loro residenza estiva è stata trovata ricoperta di sangue nella stessa stanza dove è stato rinvenuto il corpo.
Innocente
Linda si proclama innocente, non avrebbe mai e poi mai ucciso l’uomo che amava. Ma le circostanze non giocano a suo favore. Prima di tutto il loro rapporto era al capolinea, stavano per divorziare. E poi essere ritrovata in quello stato, non avere un alibi e non ricordare nulla di quello che è successo ha di sicuro un impatto negativo.
Linda affronta la sua reclusione in modo apatico, ma è spesso coinvolta in liti delle quali si proclama essere vittima e mai aizzatrice. La vita carceraria è dettagliata, talvolta cruda, ma molto realistica. Ha un’amica Adriana, una di quelle che contano in carcere e fanno sentire la propria voce. Un legame forte che però nasconde un dolore, la malattia di quest’ultima.
Decide di cambiare
Inizialmente rassegnata ad accettare il suo destino che la vede reclusa a vita, all’improvviso decide di cambiare strategia. Vuole dimostrare la sua innocenza, scoprire la verità. Per farlo torna a parlare con sua sorella Mikaela, più piccola di lei, con la quale ha sempre avuto un rapporto conflittuale. Ma cercare la verità e scavare nel passato ha un prezzo, e anche molto alto.
E' più un freddo dell'anima
Condannata è un libro della scrittrice svedese Elisabeth Noreback pubblicato da Casa editrice Nord. Il successo avuto e le recensioni positive ricevute sono assolutamente veritiere. È un libro che ha molto poco delle atmosfere nordiche alle quali si è abituati. Il freddo c’è, se ne parla ma è molto più un freddo dell’anima, glaciale, che lascia senza fiato. La solitudine è parte integrante della storia ed è lo stato nel quale vive la protagonista. La narrazione è scorrevole e contiene tanti rimandi al passato che fanno conoscere appieno il personaggio di Linda, enigmatico dall'inizio alla fine. Al centro della storia non c’è solo la morte di Simon Huss, anzi, lui resta da contorno. Ci sono dei “pezzetti” di lui, della loro storia, ma non viene in alcun modo approfondito come persona. A mio avviso piccolo neo del libro. Tuttavia affascina il personaggio di Kathy. È morta ormai, ma vive attraverso i ricordi di Linda. Alla base c’è una chiara convinzione del fatto che una vita patinata e splendida agli occhi degli altri poi nasconde ben altre insidie.
Una donna nordica
Linda è una protagonista unica nel suo genere. Non ci si affeziona a lei, non la si crede ciecamente. È una donna fredda. In questo senso è nordica a tutti gli effetti. Mi spiace se può sembrare una banalità ma non credo lo sia. Ha uno scudo, una protezione che ha costruito nel corso degli anni, da quando era solo una bambina. Vive il riflesso della notorietà che però ormai le ha mostrato il conto da pagare. Tutti quelli che la amavano ora le puntano il dito contro. Nessuno ha il dubbio che una bambina solare e dolce possa essere diventata una assassina spietata. Giornali, notiziari. Tutti sono convinti della sua colpevolezza. È questo a demoralizzare Linda, ma anche forse a darle la carica di lottare e mostrare al mondo che si sbaglia. Per farlo compirà scelte forti, dalle quali non si può più tornare indietro.
Volendo trovare un altro difetto alla storia, direi che ha una conclusione un po’affrettata. Si passa da una situazione all’altra repentinamente lasciando il lettore spiazzato e destabilizzato. Tuttavia il finale, non vi sono dubbi, merita. Quindi consiglio fortemente la lettura.