Come uccidere la tua famiglia, un manuale di sopravvivenza: chi non ti vuole non ti merita, allora ammazzalo
Il libro è un diario, dove espone gli omicidi da lei commessi. Non ha rimorsi o pentimenti, ha agito con astuzia e per vendicare sé e sua madre
Grace Bernard odia la sua famiglia. E decide di eliminarla. Attenzione non è pazza, o almeno non del tutto. È cresciuta solo con sua madre Marie, morta a causa di una malattia. Suo padre, ricco uomo d'affari non ha mai voluto saperne di lei. Ecco che prova odio verso quella stirpe, gli Artemis, che non l'ha mai accettata.
Il diario
Non tutto è chiaro fin dall’inizio. Il libro è un diario, dove espone gli omicidi da lei commessi. La voce narrante è quella di Grace, che scrive dal carcere dove dice di essere per l’unico crimine che non ha compiuto. Intanto però narra le sue gesta, per le quali non è mai stata indagata. La vendetta la spinge, ma la scelta di ammazzare solo alcune persone della sua famiglia è chiaramente legata alla loro dubbia moralità. Non conoscono il sacrificio, la povertà, la difficoltà per realizzare i propri sogni. Tutto è concesso, tutto è dovuto.
L'obiettivo principale
Simon Artemis, suo padre resta il principale obiettivo, ma prima di arrivare a lui deve bruciare i cerchi che gli stanno intorno. Il fulcro della storia però non è solo un elencare azioni cruente, ma quanto poco queste azioni lascino dei segni su di lei. Non ha rimorsi o pentimenti, ha agito con astuzia e per vendicare sé e sua madre. Dopo la sua morte è stata per un po’di tempo con una sua amica, e poi nella famiglia di un suo coetaneo Jimmy dove viene accolta e accettata, più per beneficenza che per amore vero e proprio. Quest’ultimo è un ragazzo benestante con il quale condivide tutto, o quasi, escludendo le esperienze omicide. Nella sua vita ci sono persone fisse e che vanno e vengono. Kelly, ad esempio, un tipo molto esuberante ed egocentrico con la quale condivide la cella. Tutti hanno un posto nella sua vita e hanno un ruolo, e soprattutto sono degni di essere descritti e conosciuti un po'meglio dal lettore.
L'autrice
Bella Mackie, autrice di questo romanzo di successo, è una giornalista inglese che ha scritto per molti giornali di tendenza e forse proprio da questo nasce la sua voglia di scrivere qualcosa di nuovo, originale. Per chi è appassionato del genere, riscontrerà qualcosa di diverso dal solito. Prima di tutto la protagonista, che nonostante sia a tutti gli effetti un’assassina, non suscita pensieri negativi. È una ragazza che piace. Non una disadattata problematica. Potrebbe avere molto di più dalla vita ma lei resta con i piedi ben saldi a terra. Ottiene un buon lavoro, proprio nell’azienda del padre, e da lì scala la vetta. E giunge dove vuole, senza rimuginare. Lo stile è scorrevole. Le parole vanno giù veloci e portano alla fine, una fine che potrebbe sembrare scontata. E invece così non è, perché il colpo di scena non manca.
Le descrizioni degli omicidi
Come in ogni libro che si rispetti però ci sono anche dei difetti. Manca la verve, quella marcia in più che lo renderebbe molto più in alto degli altri. Probabilmente saranno le descrizioni degli omicidi, o il grande egocentrismo della protagonista. Tutto è incentrato su di lei, forse troppo. Non è completo leggere una storia da un unico punto di vista. Non vi è un confronto vero e proprio con le sue vittime. Nessuno ha modo di aprirsi e farsi conoscere veramente, per capire se sia giusto o meno che facciano la fine che fanno. Una commedia dark, un manuale di sopravvivenza, sicuramente da leggere, ma un tantino sopravvalutato.