Arte, il momento è d'oro. Ecco chi sono i collezionisti in Italia
Chi sono e perché amano acquistare opere d'arte, ecco i risultati dell'indagine promossa da Intesa San Paolo

Sono per la maggior parte uomini, vivono nelle grandi città del Nord Italia, acquistano quadri e opere nella maggior parte dei casi per questioni emotive. Quasi sempre scelgono e trattano direttamente con gli artisti, più raramente si affidano a un consulente, ed espongono i tesori acquistati in casa, meno al pubblico. Ecco in sintesi l'identikit del collezionista d'arte italiano delineato dalla nuova edizione di "Collezionisti e valore dell'arte in Italia 2022", ricerca promossa da Intesa San Paolo con la Direzione Arte, Cultura e Beni storici e la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Il volume, realizzato in collaborazione con Artissima Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino, racconta abitudini e preferenze di chi in Italia acquista opere d'arte e mostra un mondo estremamente vivace, oggi profondamente condizionato anche dal web e dagli strumenti digitali come confermano anche numeri e tendenze delle vendite d'arte all'asta.
L'identikit del collezionista
“Chi sono i collezionisti italiani? Dove vivono? Che professione svolgono? Cosa collezionano? Quali strumenti utilizzano e quali ragioni li inducono a collezionare? Quanto tempo e quante risorse dedicano a questa passione? Come pesano le motivazioni economiche e quelle emotive?“ Queste alcune delle domande che hanno ispirato la ricerca, realizzata sfruttando il ricco database di Artissima che conta quasi cinquemila nomi di collezionisti. Il quadro che emerge racconta di un mondo di collezionisti nel 59% dei casi maschile, anche se le donne nel settore sono sempre di più; il 92% di chi acquista cura personalmente la collezione, più raramente si affida a un professionista curatore e cerca soprattutto arte contemporanea nelle fiere, alle mostre e sempre più spesso direttamente dagli artisti. I motivi della ricerca? Di natura emotiva e personale. Altri risultati riguardano l'esposizione: il 56% dei collezionisti conserva le opere acquistate a casa, gli altri le espongono nel posto di lavoro o le conservano in un deposito.
Aste, il momento è d'oro
Il ritratto del collezionismo italiano si inserisce in un mercato dell'arte che pare attraversare un periodo aureo: così suggeriscono i risultati delle aste d'arte nelle principali case internazionali come Christie's, Sotheby's, Phillips e Finarte, dove l'inverno si è chiuso con numeri da record. L'opera aggiudicata al prezzo più alto nel 2021 è 'Femme assise près d'une fenêtre (Marie-Thérèse)', del 1931, firmata da Pablo Picasso e venduta per 103 milioni di dollari, seguita da 'In this case' di Jean-Michel Basquiat venduta per 93,1 milioni. Al terzo posto il 'Ritratto di giovane con tondo' di Sandro Botticelli per 92,2 milioni (a oggi il ritratto antico più costoso venduto a un'asta), da 'No. 7. 1951' di Mark Rotho (82,4 milioni), da 'Le nez' di Alberto Giacometti (78,4 milioni). Seguono Frida Khalo, l'artista sudamericana più cara della storia, Jackson Polllock, Claude Monet, Van Gogh.

Banksy stupisce ancora
'La ragazza col palloncino', riproduzione su carta del celebre graffito del misterioso artista di Bristol, segna un nuovo record: dopo una prima asta nell'ottobre 2018 in cui venne battuta per un milione di sterline per poi essere immediatamente distrutta da un tritacarte meccanico sistemato dentro la cornice che però si inceppòà durante l'operazione, il quadro è tornato all'asta ribattezzato in 'Love is in the bin'. Il 18 ottobre scorso l'opera è stata rivenduta per 18,6 milioni di sterline, circa 22 milioni di euro.

L'arte digitale entra nelle collezioni
Per la prima volta una grande casa d'asta, Christie's, ha battuto il primo Nft (non-fungible token) della storia per 69 milioni: ad aggiudicarsi il record, l'11 marzo 2021, è 'Everydays: The First 5000 Days', un grande mosaico dell'artista digitale americano Beeple. Oltre al primato sul valore dell'opera venduta all'asta, Beeple è diventato il terzo artista vivente più quotato, dopo Jeff Koons e David Hockney. Il grande risultato di Christie's mostra le enormi potenzialità dell'arte digitale venduta e collezionata come Nft, cioè esempliare digitale protetto dalla tecnologia blockchain e dunque certificato come unico, e grazie a questo nuovo strumento le grandi case stanno iniziando ad accettare criptovalute nei pagamenti.
