Avicii: arriva la biografia ufficiale, la sua vita e la sua morte tra cocci di bottiglia
In libreria arriva la vita di Avicii appassionante come un romanzo, difficile da comprendere come le vite di moltissimi ragazzi continuano a sembrarci

Il 26 arriva nelle librerie “Tim”, quasi 400 pagine di vita, malessere, speranza e musica scritte dal giornalista svedese Mans Mosesson alle pese con il suo primo libro.
Quel Tim di cui si parla è proprio Avicii il dj morto suicida il 20 aprile del 2018 a nemmeno 28 anni. Un profondo male di vivere dato da ritmi insostenibili e abusi che lentamente hanno consumato la sua energia. Periodi lunghi lontano dalla famiglia, sempre più preoccupata, e riabilitazioni introspettive che sembravano rimetterlo in piedi.
Ma anche tanta inquietudine “Il suo corpo aveva smesso da tanto tempo di funzionare a dovere. - si legge nell’estratto pubblicato in anteprima oggi da La Repubblica - E nell’ultimo anno, dopo l’operazione, sentiva qualcosa crescergli nello stomaco. Era ossessionato da quella massa. Più ci pensava, più la sentiva distintamente. Come un tumore che si nutriva di lui”.
Un malessere così profondo e fisico da sembrargli reale, da trasformarsi in tumore e diventare ossessione. Le parole di Mosesson scorrono velocissime tra la malinconia e la forza dirompente di questo artista giovanissimo diventato il dj più pagato al mondo prima ancora di compiere i trent’anni. Una vita consumata troppo in fretta: “il racconto biografico e intimo dell’iconico dj che se n’è andato troppo presto. Un visionario che grazie alla sua sensibilità musicale ha definito una nuova era quando la scena musicale svedese e europea si è imposta nel mondo”.
La vita di Tim diventa appassionante come un romanzo, difficile da comprendere come le vite di moltissimi ragazzi continuano a sembrarci.
Il ricavato andrà a sostenere la Tim Bergling Fooundation per la prevenzione e la cura della salute mentale, fondazione fortemente voluta dai genitori di Tim.