Una figlia divisa in due e l'amore verso un padre creduto un killer: torna Romy Hausmann con un thriller trascinante
Perfect day ruota attorno alla storia del filosofo Walter Lesniak, arrestato e additato come assassino. Ma Ann non può pensare che l'uomo che le è sempre stato accanto sia un feroce assassino. Il Professor Morte però preferisce non parlare. Non confessa e non si discolpa

Dieci vittime. Corpi di bambine uccise dalla stessa mano, il killer dei nastri rossi così chiamato per via dei nastri trovati sulle scene del crimine. Non solo ipotesi, ma un nome: quello del filosofo Walter Lesniak, che viene arrestato e additato da tutti come un assassino. Tutti tranne sua figlia Ann, che non può credere ai suoi occhi e non può pensare che l'uomo che ama e che le è sempre stato accanto sia un feroce assassino. Dal canto suo il Professor Morte, come tutti lo chiamano, non ammette la sua colpevolezza. Preferisce non parlare, non raccontare nulla. Non confessa e non si discolpa.
Un grande thriller
È questo il nocciolo della storia. Un thriller atteso quello di Romy Hausmann, una voce unica, tagliente e dolce allo stesso tempo. Una maestra incontrastata del genere thriller che in questo libro ha superato se stessa. Un libro complesso e inizialmente difficile da seguire, ma solo se lo si legge senza coinvolgimento, cosa impossibile dopo pochissime pagine. Si vuole infatti scoprire, indagare. Ann è una protagonista che colpisce fin da subito. Una ragazza che ammette le sue debolezze, le sue difficoltà, ma anche il suo amore verso il padre, l'unico che l'ha sempre sostenuta e capita, anche nei momenti bui della sua vita. E di momenti bui ne ha vissuti tanti, nonostante abbia poco più di venti anni. Una madre persa troppo presto, cattive compagnie, amori difficili, anni di terapia. Ecco perché nonostante ci siano dettagli che avvicinano il padre all'assassino, lei non vuole assolutamente crederci.
L'amica d'infanzia
Il viaggio che compie, sia in senso letterale che introspettivo la porterà a incontrare persone del passato che aveva provato a dimenticare, come Eva, la sua più cara amica d'infanzia. Ma non solo. Anche persone che appartengono alla sua vita presente, e che spesso mostreranno lati nascosti e ignoti. E poi c'è suo padre, un uomo enigmatico, descritto dai ricordi di Ann, un protagonista indiscusso della storia, un uomo che tutti vorrebbero come padre. Non riesce a suscitare odio. Ogni tassello porta a definire l’immagine del padre perfetto. Un lungo sentiero, così potrebbe essere definito questo libro, fatto di ricordi, momenti belli, brutti, lacrime di dolore e di commozione. Non manca nulla, di ingredienti ce ne sono molti e tutti danno un tocco in più alla già ricca trama. Come ad esempio la filosofia, miti e concetti spiegati in forma semplice e comprensibile.
Emozioni e sentimenti
E poi le emozioni, i sentimenti. Anche questi sono spiegati alla perfezione. Amore, rabbia, rassegnazione. Tutte cose all'apparenza scontate, ma che come sarà chiaro, non lo sono affatto. Fin dai tempi de La mia prediletta, esordio della bravissima Hausmann, nel leggere le sue opere prevale un iniziale senso di smarrimento, sostituito ben presto da una curiosità crescente che conduce fino alla fine, fino alla resa dei conti e alla inaspettata verità. E non può non essere citato il brano Perfect Day di Lou Reed, uno perché se ne parla spesso nel testo come colonna sonora dei ricordi di Ann e poi perché è proprio il titolo del libro. Un legame voluto e sicuramente ben riuscito.