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La vera Sissi: depressione, anoressia, lutti e stranezze della principessa uccisa da un anarchico italiano

Sissi non era affatto la dolce ragazza solare che ci ha raccontato nel 1955 Ernst Marischka nella saga con Romy Schneider. La morte della primogenita e il suicidio del figlio, oltre al difficile rapporto col marito, la resero molto infelice. L'eroina prescritta dai medici

Claudia Sarritzudi Claudia Sarritzu   
La principessa Sissi come appare nel film 'Corsage' e nella trilogia con Romy Schneider (Ansa)
La principessa Sissi come appare nel film "Corsage" e nella trilogia con Romy Schneider (Ansa)

Elisabetta di Baviera, Sissi, anche se in verità veniva chiamata Sisi con una sola s (prima stortura della realtà), non era affatto la dolce ragazza solare che ci ha raccontato nel 1955 Ernst Marischka assegnando il ruolo a Romy Schneider

L'imperatrice d'Austria e regina di Ungheria fu una persona molto controversa. Ma soprattutto molto infelice. Definita da tutti irresponsabile e stravagante, veniva tollerata esclusivamente per la sua straordinaria bellezza. Una condanna più che un complimento visto che per tutta la vita il popolo le canterà: "Che viva a lungo, che resti bella". Ma anche le sovrane invecchiano. 

Del grande amore con Francesco Giuseppe si è scritto di tutto ma in verità si trattò di una banale attrazione fra ragazzini. Lei 16 anni, lui 23. Lei era più bella della sorella Elena che lui avrebbe dovuto sposare secondo gli accordi presi dalle madri (sorelle fra loro) dei giovani. Lei aveva appena attraversato la sua prima terribile depressione per una delusione d'amore, il cugino le sembrò il modo migliore per dimenticare l'altro. Si sposarono ma erano le persone più diverse al mondo per poter vivere insieme tutta la vita, figuriamoci per governare un impero in rovina. 

Ma Elisabetta ebbe anche la grande sfortuna di vivere alla fine di un’epoca, con tutto quello che questo comporta. Siamo a metà 800, l'impero del marito si sgretola. Lui non è un sovrano illuminato ma vecchio stampo, autoritario, profondamente impaurito di perdere la sua influenza in Europa e in effetti questo accadde. Lei, al contrario, aveva ricevuto una educazione molto progressista che la porterà, soprattutto i primi anni del matrimonio, a influenzare il consorte a riformare l'impero ma con scarsi risultati. Essere intelligenti e colte in un'epoca come quella, con un marito invidioso della notorietà della moglie che era amatissima dal popolo soprattutto da quello ungherese, furono la sua condanna. Tenuta in gabbia le verrà sempre ricordato di avere solo un ruolo di rappresentanza non certo di governo.

Eppure dalla guerra civile ungherese alle rivolte in Italia, fino alla crisi serba, Sissi ci azzeccò sempre

Ma la vita non le riservò solo un marito attraente che dopo pochi anni si rivelò la peggiore scelta che potesse compiere. Fu condannata anche a sopportare continue tragedie, la morte della prima figlia Sofia che le verrà rinfacciata per tutta l'esistenza e infine il suicidio del figlio, il principe ereditario Rodolfo. Spirito libero come la madre che non resse alla vita impostagli dal padre imperatore. 

Finché la madre di Francesco Giuseppe, sua zia, fu in vita le venne preclusa la possibiltà di crescere i suoi figli che furono così affidati alla nonna. Considerata non capace di prendersi cura di se stessa la convinsero che non fosse in grado di adempiere al suo ruolo materno. 

Con la morte di Sofia avvenuta quando Sissi aveva solo 20 anni, inizia effettivamente il calvario durato tutta la sua vita. La depressione divenne bulimia e poi anoressia. Continui tentativi di suicidi. Digiuni e allenamenti estenuanti. Cavalcate impossibile e pericolose. Il marito ormai esausto le concesse di stare il meno possibile a corte. Viaggiò spesso, venne usata come mediatrice con i ribelli ungheresi. In politica era più brava del marito e riuscì per qualche tempo a mantenere una tregua fra i due popoli. Quella che nella realtà fu solo una grande amicizia col conte ungherese Gyula Andrássy, un colonnello dell’esercito dalle idee profondamente liberali, venne trasformata dall'immaginario collettivo in una storia di amore e tradimento. Questo rapporto invece servì a sancire la pace con Vienna, ma i viennesi la odiarono considerandola amica del nemico. Andrássy e Francesco Giuseppe negoziarono un trattato che permise agli ungheresi di avere una propria Costituzione sancendo la nascita dell’impero austro-ungarico, formato da due Paesi sovrani ma con regimi e governi diversi, uniti però da un’unica corona. Questo avenne solo grazie a Sissi. 

Marito e moglie ormai maturi decisero dunque di restare amici. Intrattennero negli anni successivi un rapporto cordiale. Francesco Giuseppe si arrese e accettò (meglio tardi che mai) di avere una moglie così diversa da lui. Un esempio che può far capire quanto fosse stravagante è quello relativo al suo tatuaggio, un'ancora sulla spalla sinistra. Una donna nell'800 con un tatuaggio, avete capito bene. Elisabetta acconsentì anche che il marito avesse una amante ufficiale. Divenne sua amica. 

Ma il 30 gennaio del 1889, quando Rodolfo si uccise, Elisabetta divenne l’ombra di sé stessa. Vestita di nero, sempre con un velo che non permise più a nessuno, fuori dal Palazzo, di vedere il suo volto, iniziò a viaggiare per l'Europa con frenesia usando pseudonimi. Non trovò mai pace. Le fu prescritta dai medici l'eroina. All'epoca veniva sottovalutato l'effetto collaterale della dipendenza. 

Il 10 settembre del 1898, durante una delle sue fughe da Vienna, incrociò l’anarchico italiano Luigi Lucheni, che la riconobbe e la pugnalò. Quel corsetto così stretto che lei stessa usava come mezzo di tortura per sembrare più magra, non riuscì a proteggerla dalla morte.

Elisabetta neppure da morte ebbe pace. Non potè riposare dove lei stessa aveva scelto, ovvero sulle rive del Mediterraneo, a Corfù. Il marito non seguì le sue volontà, non ascoltò le suppliche degli amici della moglie e la fece seppellire nella solenne cripta dei Cappuccini, a Vienna. Anche da morta era l'imperatrice. Anche da morta doveva adempiere ai suoi doveri.

I libri che vi consigliamo e che raccontano fedelmente la sua storia sono:

Sissi. Vita e leggenda di un'imperatrice Nicole Avril (Mondadori)

Sissi Brigitte Hamann (Tea)

La più bella del reame. Sissi, imperatrice d'Austria Vanna Cercenà (El)

Sisi: Mito e Realità Katrin Unterreiner (Brandstätter Verlag)

Sissi. La solitudine di un'imperatrice Allison Pataki (Beat)

La vera storia della principessa Sissi e dell'anarchico che la uccise Renzo Castelli (Ets)

Sissi. Imperatrice, ribelle, donna Giorgia Marras (Diabolo)

Uno dei pochi scatti dell'imperatrice Sissi
Claudia Sarritzudi Claudia Sarritzu   
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