Quel gran genio di Giorgio Parisi: la vita di un Nobel che sorride e guarda in alto
Nel suo libro "In un volo di storni", il fisico celebra l'avventura della scienza, la potenza delle idee e spiega perché essere una collettività ci protegge
E' un libro sorprendente: un saggio che somiglia a un romanzo d'avventura. Che stupisce, incanta e fa riflettere. Lo ha scritto il Premio Nobel per la Fisica 2021, Giorgio Parisi. Si intitola "In un volo di storni" (Rizzoli, pagg. 124, euro 14). Parisi ha una capacità unica: racconta i sistemi complessi con semplicità. Non fa mai cadere dall'alto i concetti: spiega, semmai, come quando insegnava all'università La Sapienza. Come continua a fare in conferenze stipate all'inverosimile, dove la gente batte le mani e un po' si emoziona.
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Giorgio Parisi: una vita da scienziato
Ha 74 anni Parisi, a 25 sfiorò il Nobel, ogni tanto ci pensa, ma ammette che forse è stato meglio così, meglio un riconoscimento del genere in età adulta, con la maturità che ti permette di elaborare il senso delle cose. Un curriculum stellare, la fisica scelta perché "avevo bisogno di una scienza esatta", e una vita trascorsa con i suoi studenti - generoso, paziente, amicale - sia in aula che in piazza, accanto ai ragazzi e alle ragazze se si trattava di protestare per gli scarsi fondi destinati dallo Stato alla ricerca.
Quando parla il professor Parisi sembra sorridere, gesticola con le mani, dice in un'intervista al Corriere della Sera che il suo primo ricordo è "il sole che illuminava una vetrinetta nella casa dei miei genitori". Sorride e guarda in alto Giorgio Parisi. Come il personaggio di un libro di Calvino, il signor Palomar.
“C’è una cosa straordinaria da vedere a Roma in questa fine d’autunno ed è il cielo gremito d’uccelli (....) Se si sofferma per qualche minuto a osservare la disposizione degli uccelli uno in rapporto all’altro, il signor Palomar si sente preso in una trama la cui continuità si estende uniforme e senza brecce, come se anche lui facesse parte di questo corpo in movimento composto di centinaia e centinaia di corpi staccati ma il cui insieme costituisce un oggetto unitario, come una nuvola o una colonna di fumo o uno zampillo, qualcosa cioè che pur nella fluidità della sostanza raggiunge una sua solidità nella forma".
Ecco, è andata proprio così. Parisi ha ricostruito la posizione tridimensionale dei singoli individui nello stormo. "Il che ha consentito di fare una scoperta imprevista, contraria a quanto si pensava finora - spiega - Ogni singolo storno non interagisce con tutti gli altri individui a una certa distanza. Ciascuno tiene sotto controllo un numero fisso di suoi simili, 7-8, indipendentemente da quanto sono lontani: segue insomma un singolo spezzone del volo collettivo». Gli storni si comportano in questo modo per evitare gli attacchi dei falchi, volteggiano su stessi, disegnano arabeschi, volute, tutti assieme, in sincrono, per difendersi". Che a pensarci bene è una bellissima metafora della vita e del valore dellla collettività, del plurale.
La teoria degli equilibri multipli di Parisi è un'avventura nell'avventura grande della Scienza. Quella di un uomo curioso, appassionato, capace ancora di stupirsi, che balla vecchie danze brasiliane e greche, mette ordine nel disordine dei sistemi complessi, lo scienziato per cui "le idee sono spesso come un boomerang: partono da una direzione e poi vanno a finire altrove". Come questo libro, "In un volo di storni", dove dalle acrobazie degli uccelli sopra la stazione Termini di Roma si finisce dritti ad un'altra formidabile intuizione di Parisi, quella dei "vetri di Spin".
Lo studio dello scienziato partì dall'osservazione di un particolare tipo di leghe metalliche in cui gli atomi di ferro, per esempio, sono inseriti casualmente in una griglia di atomi di rame. Anche se il numero di atomi di ferro è relativamente basso, questi bastano a cambiare le proprietà magnetiche dell’intero materiale in modo complesso. Una teoria che oggi è applicata dalle reti neurali artificiali all'apprendimento, fino alla neurobiologia e all'informatica. "Una cornucopia", dice Parisi, che continua a sorridere e guardare in alto forse canticchiando un motivo di Franco Battiato: "Volano gli uccelli volano, nello spazio tra le nuvole. Con le regole assegnate a questa parte di universo".