Marco Malvaldi, dal BarLume alla matematica. "Vi svelo come prevedere il futuro con i numeri"
Chimico e scrittore, Marco Malvaldi alterna romanzi gialli a saggi divulgativi di scienza. Oggi è in libreria con "La direzione del pensiero. Matematica e filosofia per distinguere cause e conseguenze"

Non c'è nulla di più naturale del domandarsi il perché delle cose: perché piove, perché ci ammaliamo, perché il cielo è azzurro, perché le piante producono ossigeno? Non abbiamo sempre la risposta a tutti i quesiti che ci facciamo, però nel corso dei millenni abbiamo imparato ad analizzare i fenomeni naturali, conosciamo gli elementi che compongono la vita, sappiamo calcolare le conseguenze di un'azione. Su questo tema, tanto affascinante quanto complesso, Marco Malvaldi ha scritto "La direzione del pensiero. Matematica e filosofia per distinguere cause e conseguenze", il suo ultimo libro pubblicato per Raffaello Cortina Editore.
Non è un caso di omonimia: si tratta proprio di quel Malvaldi che da anni ci regala le deliziose storie del BarLume, una serie di gialli ambientati nella periferia toscana che hanno come protagonisti quattro arzilli vecchietti specializzati nell'impicciarsi degli affari altrui. Nei romanzi, a partire dal primo "La briscola in cinque" e fino all'ultimo "Bolle di sapone" tutti editi da Sellerio, gli anziani, che parlano un linguaggio colorito con un particolare humor nero e irriverente, aiutano il giovane Massimo, titolare del BarLume, e il commissariato di polizia della cittadina di Pineta a far luce su una serie di misteri e omicidi che coinvolgono il paese. Dai romanzi è stata tratta anche la fortunata serie televisiva "I delitti del BarLume" con Filippo Timi, che sta per tornare in tv con due nuovi episodi in programma per il prossimo gennaio.

Tra un giallo e l'altro, Marco Malvaldi, pisano di 47 anni, si è laureato in chimica all'Università di Pisa e da tempo oltre che di ricerca si occupa di divulgazione scientifica. Su questa scia sono nati i saggi "La pillola del giorno prima. Vaccini, epidemie, catastrofi, paure e verità" scritto nel 2012 con Roberto Vacca, "Capra e calcoli. L'eterna lotta tra gli algoritmi e il caos" firmato con Dino Leporini", "Le regole del gioco. Storie di sport e altre scienze inesatte", "L'infinito tra parentesi. Storia sentimentale della scienza da Omero a Borges" e altri fino all'ultimo, "La direzione del pensiero".

"Sono uno scrittore, quando capisco qualcosa mi viene facile e naturale scriverla e mandarla in giro", ha raccontato Malvaldi ospite del Cagliari Festival Scienza, evento organizzato nel capoluogo sardo dall'associazione Scienza Società Scienza. "Tempo fa ho iniziato a studiare per conto mio la causalità matematica che ci aiuta a comprendere quali fenomeni ne causano altri, ci sono oggi pochi libri divulgativi sul tema perché sono tecniche tutto sommato nuove; ho pensato che l'argomento poteva essere interessante anche per il grande pubblico". Da queste considerazioni è nato "La direzione del pensiero", che attraverso disegni, formule, storie e tanti esempi pratici racconta come utilizzare la matematica per distinguere cause e conseguenze. Un esercizio mentale utile per prevedere il futuro a partire da modelli di cui conosciamo dati e variabili, o migliorare il presente intervenendo sulle variabili.
Ci sono tanta scienza e calcolo, nel metodo della causalità matematica, ma c'è anche molta filosofia: nel ragionamento Malvaldi ricorda la tendenza tutta umana a porsi domande e immaginare cosa sarebbe successo se avessimo agito in modo diverso da come abbiamo fatto. Un processo mentale che non controlliamo e che fa parte della nostra coscienza. "La stessa coscienza è una realtà che conosciamo pochissimo - ha sottolineato Malvaldi - che fino a poco tempo fa non riuscivamo neppure a definire se non come elemento che si perde quando dormiamo o siamo sotto anestesia, ma che di recente è stata definita come la capacità di intergrare informazioni e trasformarle in emozioni". Non solo matematica, e non solo coscienza: la nostra vita è una combinazione più o meno perfetta di dati e impressioni, numeri ed emozioni.
Il metodo della causalità matematica, conclude Malvaldi, può avere tante implicazioni. Non ultima, la gestione della pandemia, che certamente non può essere controllata e studiata con i soli dati numerici ma ha bisogno di essere affrontata con le domande giuste a partire da tutti gli elementi e le variabili che conosciamo. Proprio come un romanzo giallo fatto di indizi, dati, intuizioni e domande che ci aiutano a risolvere i misteri della vita.