Chi è Elena Ferrante? L'inchiesta che vuole svelare il più grande mistero letterario
Annamaria Guadagni ha ripercorso le strade di Napoli alla ricerca dell'autrice misteriosa. In libreria per Garzanti "La leggenda di Elena Ferrante"
Chi è Elena Ferrante? Chi è la scrittrice che ha raccontato nei suoi libri l'anima e il cuore di Napoli? Quale figura reale si cela dietro il nome che ha portato le sue amiche geniali nelle librerie di tutto il mondo? Le ipotesi sono tante: lo pseudonimo Elena Ferrante potrebbe nascondere Anita Raja, scrittrice e saggista e moglie di Domenico Starnone. Forse lo stesso Domenico Starnone. Altri ci hanno visto Goffredo Fofi, altri ancora la storica Marcella Marmo. Ma in fondo è così importante sapere chi sia davvero l'autrice di "L'amore molesto", "I giorni dell'abbandono", la quadrilogia di Lenù e Lila e dell'ultimo romanzo "La vita bugiarda degli adulti"? La domanda ha ispirato un interessante, suggestivo volume appena arrivato in libreria, "La leggenda di Elena Ferrante" pubblicato da Garzanti.
Una leggenda letteraria
A firmarlo è Annamaria Guadagni, scrittrice e giornalista culturale. Il momento in cui ha scelto di porsi questa domanda ha una data precisa: il 2 ottobre di cinque anni fa usciva su Il Sole 24 Ore un'inchiesta che documentava bonifici consistenti fatti dalle edizioni e/o nell'anno del boom editoriale di "L'amica geniale" verso la scrittrice e traduttrice Anita Raja. Mistero svelato, secondo il giornalista Claudio Gatti Ferrante non sarebbe davvero vissuta nel rione Luzzatti, non avrebbe davvero conosciuto Lila e la famiglia Cerullo, i Sarratore, i Carracci e gli altri protagonisti delle sue storie che popolano il quartiere considerato la prima periferia di Napoli: Anita Raja è infatti napoletana di nascita ma vissuta altrove, il ritratto della famiglia è molto lontano da quel padre geloso e madre sarta di un rione popolare di cui Ferrante ha parlato nei pochissimi indizi biografici che ha lasciato in trent'anni di impegno letterario. E però non tutti i lettori e le lettrici hanno apprezzato lo scoop, manifestando anzi indignazione per quell'identità violata, quell'illusione di un alias letterario forse irreale ma amatissimo, la possibilità identificarsi con la narratrice immaginando che le memorie di Giovanna, Lenù, Olga e Delia siano davvero le memorie di chi le scrive.
Un viaggio a Napoli sulle tracce di Lila e Lenù
E dunque, si chiede Annamaria Guadagni, ha importanza sapere se Elena sia realmente Anita? Inizia così un viaggio alla ricerca dei luoghi di Elena Ferrante. "E' stato l'impulso di ricucire l'abito strappato della famosa scrittrice – scrive Annamaria Guadagni nell'ultimo capitolo del suo libro - per metterne insieme la biografia immaginaria, a farmi prendere il primo treno per Napoli con l'idea di visitare l'arcipelago di narrazioni con molte varianti che hanno alimentato le metamorfosi di Elena Ferrante. Un apocrifo, una chimera seducente".
Il viaggio parte proprio dalla stazione di Napoli: qui un giovane al pianoforte, come ce ne sono tanti nelle stazioni di tutto il mondo a disposizione dei musicisti, suona Malafemmena accompagnato da un coro improvvisato di viaggiatori. "Penso non ci sia un'altra città dove tutte quelle persone s'improvvisano musicanti di prima mattina, andando a scuola, al lavoro o a sbrigare le noie di una giornata come un'altra".
Il tour ferrantiano
Il viaggio prosegue come un tour letterario (e del resto dal 2011, anno del grande successo de "L'amica geniale" a cui sono seguiti "Storia del nuovo cognome", "Storia di chi fugge e di chi resta", "Storia della bambina perduta", non si contano gli itinerari del 'turismo ferrantiano', con sullo sfondo nuove opere di street art che ritraggono le protagoniste) alla scoperta del rione Luttazzi, un quartiere popolare reso celebre dalla trasposizione televisiva dell'"Amica geniale" andato in onda tre anni fa su Rai 1.
Guadagni ripercorre dunque i luoghi e le memorie delle protagoniste della quadrilogia napoletana, cerca la biblioteca popoalare dove Lenù prendeva quattro libri per volta, il liceo classico, le piazze, le botteghe, il tunnel buio e spaventoso che dal rione porta verso il mare. Rintraccia pure una donna che potrebbe essere la figura ispiratrice per entrambe le protagoniste dell'amica geniale: è Nunzia Gatta, nata nel rione nel 1941, con tanti dettagli e passioni che richiamano di volta in volta Lila o Lenù. Il saggio-romanzo di Annamaria Guadagni riscopre con minuzia i dettagli del mondo di Elena Ferrante, svela le memorie tra realtà e finzione che hanno ispirato i suoi fortunati, amatissimi romanzi ripercorrendo in parallelo la storia italiana dal dopoguerra ad oggi.
Un mondo di storie e leggende eppure vero e pulsante dove forte è l'anima di Napoli, città "così immediatamente sciarmante - scrive l'autrice - con quel dare spettacolo e 'fare i napoletani' forse connaturato all'eterna decadenza che ha trasformato in ricordo, in una nostalgia, un'immagine che si avvera andando in scena".