"Tu lo sai cosa è uno stupro?". Valentina Mira ce lo spiega con "X", il libro che racconta chi sono davvero i violentatori
“X” parla del tabù per eccellenza, la violenza sessuale subita dieci anni fa e che Valentina ha deciso con grande coraggio e generosità di raccontarci. Perché se è vero che la società continua a compiere un preciso lavoro di rimozione, le vittime invece vorrebbero uscire da questo silenzio e urlare la ferita subita.
Loading...
Codice da incorporare:
Valentina Mira ha 30 anni. Capisce sin da bambina che scrivere è il suo destino. Si laurea in Giurisprudenza e oggi collabora con vari giornali e siti. Come tutta la sua generazione dimenticata ha lavorato in un call center, fatto la cameriera, la hostess, la rider, insomma ha fatto la “precaria per vivere”. “X” è il suo primo libro, uscito con Fandango, dopo il rifiuto di un'altra grande casa editrice che le ha risposto “Lo stupro non vende”.
E sì, perché “X” parla del tabù per eccellenza, la violenza sessuale subita dieci anni fa e che Valentina ha deciso con grande coraggio e generosità di raccontarci. Perché se è vero che la società continua a compiere un preciso lavoro di rimozione, le vittime invece vorrebbero uscire da questo silenzio e urlare la ferita subita.
11denunce al giorno di stupro ma il 90% non vengono denunciate. I numeri sono già una perfetta fotografia di come questo Paese ancora nel 2021 non sia amico delle donne. Non si denuncia perché si ha il terrore di essere giudicate, colpevolizzate, indagate.

Arrivato in libreria nei giorni del video di Beppe Grillo in difesa del figlio Ciro accusato di stupro, questo libro scritto in forma di lettera al fratello dell'autrice, è casualmente una risposta allo strepitare del garante del M5s. Perché racconta quanto fegato, l'organo del coraggio, ci voglia solo a dire “sono stata stuprata” senza avere paura di vedere una smorfia di disapprovazione sul viso di chi ascolta quella terribile confessione e che spesso è un'amica un familiare.
Gli stupratori spiega Valentina non sono mostri, sono “coglioni” qualsiasi, inseriti perfettamente nella società, con famiglie e vite normali, vanno a scuola, lavorano. Non sono “altro da noi”, per forza maniaci, disadattati, emarginati. Sono persone normali come normali sono le vittime, che per essere vittime non devono essere per forza sante.
Valentina esce fuori dagli stereotipi, cambia la narrazione, scrive un'opera rivoluzionaria. Non ci sono immigrati, poveri, sporchi e cattivi, ma un banale compagno di scuola. La banalità dello stupro, come la banalità del male di Hannah Aarendt.
Il fegato è l'organo del coraggio. Con grandissima emozione ho intervistato questa ragazza che ha il coraggio appunto di dire delle cose sacrosante. Per esempio cosa sia uno stupro: solo la mancanza di consenso, non per forza, sangue, botte e coltelli puntati alla gola. Ma soprattutto che a scuola e in famiglia dovremmo insegnare a riconoscere la violenza sessuale. Perché se la subisci spesso non sai neppure cosa ti sia capitato. Basta con una società sessuofoba. Basta con le vittime che diventano carnefici perché si normalizza la violenza.
Il fegato è l'organo del coraggio, ha un grande fegato Valentina. Comprate, leggete, regalate questo libro alle e ai più giovani. Con la cultura del rispetto annienteremo la violenza.
Commenti