Da monarchici a repubblicani in una notte: il 2 giugno spiegato ai bambini
Furono 2 milioni di voti a decidere le sorti del nostro Paese. Solo 2 milioni di voti di scarto tra Repubblica e Monarchia e tutti raccolti al nord
"O la Repubblica o il caos" disse nei giorni prima del voro Pietro Nenni.
Vittorio Emanuele III ha scritto la condanna a morte della monarchia quando cedette il paese a Mussolini nel 1922, mentre le camicie nere marciavano su Roma, rifiutandosi di firmare lo stato d’assedio, proposto dal governo del liberale Luigi Facta che avrebbe presumibilmente messo in scacco gli squadristi.
Ha poi definitivamente segnato il destino suo e della sua famiglia, l'8 settembre del 1943, quando firmata la pace con gli anglo-americani, per paura di essere catturato dai tedeschi, scappò da Roma lasciando l'esercito allo sbando e rifiutandosi di abdicare. Un Re artefice della sua caduta rovinosa. E' per questo che oggi abbiamo il Presidente della Repubblica e non un sovrano a rappresentare gli interessi e l'unità dello Stato.
Furono 2 milioni di voti a decidere le sorti del nostro Paese. Solo 2 milioni di voti di scarto tra Repubblica e Monarchia e tutti raccolti al nord.
Le donne votarono in maggioranza per il Re insieme a un Mezzogiorno che aveva vissuto meno l'orrore dell'occupazione nazista e ancora prima aveva sofferto con meno afflizione l'asfissiante dittatura di Mussolini.
L'Italia spaccata in due con una "linea gotica" che ha fisicamente diviso il Paese in quei due anni (dal 43 al 45) facendo vivere ai cittadini esperienze belliche totalmente diverse. Il meridione analfabeta non ha subito l'abbandono del monarca nel momento più terribile della Storia. E il fascismo del ventennio portò qualche bonifica e edificio moderno in regioni totalmente ignorate dalla destra e dalla sinistra storica. Senza fabbriche, infine, non visse neppure la presenza socialista.
Non poteva dunque che essere così il risultato. La risposta triste e pigra a un Risorgimento tradito.
Il Sud venne salvato dagli Alleati, non dalla Resistenza. Gli stessi americani che tre anni prima (esempio fra tutti) rasero al suolo Cagliari per cinica strategia bellica. Ma la Sardegna non aveva mai visto un nazista e dei crimini fascisti, isolata come era, sapeva ben poco.
L'influenza poi nel voto femminile del clero fu maggiore di quella di padri e mariti. Così si spiega la massiccia scelta monarchica delle italiane.
Conoscere e capire quel voto- che per nostra fortuna ci diede una forma di Stato repubblicana e di governo democratica- significa comprendere perché gli italiani continuano anche oggi a essere divisi sul giudizio storico verso la dittatura e la guerra.
Perché la grande Storia è fatta da tante piccole storie di vita familiare, tramandate da album di immagini in bianco e nero e racconti dei più anziani. Amnistie e ricostruzioni frettolose fatte senza il tempo di elaborare i lutti personali hanno fatto il resto.
“La repubblica, per me, è l’esplicazione storica e necessaria e l’assettamento morale della democrazia ne’ suoi termini razionali: la repubblica, per me è il portato logico dell’umanesimo che pervade ormai tutte le istituzioni sociali”. Giosuè Carducci
Come possiamo spiegare questo passaggio storico fondamentale ai nostri e le nostre giovani?
Con documentari, film e libri.
Vi consigliamo alcuni testi per bambini e bambine che spiegano che tutti e tutte noi siamo il risultato di tante vicende private di dolore e sopraffazione se non addirittura abbandono. E che se oggi siamo una Repubblica non è un caso.
-Noi ragazzi della libertà, a cura di Gad Lerner e Laura Gnocchi Ed. Feltrinelli.
-Voglio votare anch'io, di Valentina Cavallaro Ed. Il Battello a vapore
-Le parole che hanno fatto l'Italia di Anna Pini Ed. Piemme
-Nella foresta non si parla d'altro. Le elezioni degli animali di André Rodrigues, Larissa Ribeiro, Paula Desgualdo Ed. Terre di Mezzo
-Il primo voto di Matilde di Fulvia degl'Innocenti Ed. Settenove
-Cos'è per te l'Europa?, di Virginia Volpi Ed. Feltrinelli
Giusto o sbagliato?, di Chiara Valentina Segré e Marco Annoni Ed. Lapis
-Il mio migliore amico è fascista, di Tokoua Ben Mohamed Ed. Rizzoli (se vuoi guardare la nostra video intervista all'autrice clicca qui)
-La politica in pillole di Alex Frith, Rosie Hore, Luie Stovell Ed. Usborne
-Dalla parte dei bambini, Aavv Ed. Il Battello a Vapore
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