Abate vince il premio per il miglior noir mediterraneo. "Un tributo alle donne che hanno combattuto per la giustizia"
Intrighi e misteri nel terzo romanzo della serie ambientata nella Cagliari del Novecento con la giornalista investigatrice Clara Simon. Non solo giallo: sullo sfondo una città agitata dal movimento femminista
Un inno alle donne che si battono per la giustizia, un suggestivo affresco dei primi del Novecento, una dichiarazione d'amore per la città di Cagliari: "Il misfatto della tonnara", terzo capitolo della saga che ha come protagonista Clara Simon firmata dal giornalista e scrittore cagliaritano Francesco Abate, è tutte queste cose insieme, intrecciate nella trama di un giallo avvincente e ricco. Il libro, uscito pochi mesi fa per Einaudi Stile Libero, è stato premiato ieri come Miglior noir mediterraneo nell'ultima serata del festival letterario Florinas in Giallo, organizzato dal comune del nord Sardegna nella sua quindicesima edizione.
"Un romanzo che ci porta nella Cagliari di inizio Novecento, attraverso una descrizione della città e del contesto sociale che affascina il lettore fin dalle prime righe – così la motivazione del premio. - Una protagonista originale che vive le problematiche sociali che deve affrontare una donna dell’epoca ma che spesso si ritrovano anche ai nostri tempi. Bella e curata la ricostruzione storica che fa da sfondo alla vicenda. Interessante l’intreccio con il movimento femminista agli albori. La trama investigativa è in piena corrispondenza con i metodi investigativi dell’epoca e, ben utilizzando gli strumenti messi a disposizione dagli investigatori di un secolo fa, riesce a risolvere il 'Giallo' con gran stile".
"Sono molto felice di ricevere il premio per tre ragioni - ha commentato Abate davanti alla giuria di Florinas - La prima: in un anno in cui ho dovuto sospendere gli incontri pubblici per preservare la mia salute, leggo la vittoria del premio come un’inversione di marcia. La seconda ragione risiede nel prestigio del festival che negli anni è diventato un punto di riferimento nazionale per la letteratura di genere. La terza ragione è che grazie al premio si riaccendono i fari su una storia dimenticata, sul movimento suffragista e femminista sardo che fin dall’inizio del 900 ha condotto importanti e sottaciute battaglie per l’emancipazione della donna".
Al centro della storia e della serie nata nel 2022 con il primo capitolo, "Il complotto dei Calafati", proseguita nel 2023 con "I delitti della salina" e oggi con "Il misfatto della tonnara" c'è Clara Simon, bella e raffinata giornalista che lavora per la testata cagliaritana L'Unione con la passione per indagini e misteri. Clara è un personaggio fuori dal comune: nata da padre sardo di origini triestine e da madre cinese, rappresenta la Cagliari meticcia, quella dove si incontrano popoli diversissimi e realtà variegate e dove si sentono suoni e lingue di tutto il mondo; una realtà che stride con la narrazione più diffusa che vede gli abitanti dell'Isola immobili nelle loro tradizioni, ancorati a un passato di solitudine e diffidenza. Nell'ultimo romanzo, Clara indaga sul tentato omicidio di una maestra trovata priva di sensi durante una manifestazione femminista a Cagliari: il delitto è un ordinario episodio di violenza o ha a che fare con le rivendicazioni delle donne che già in quegli anni chiedevano migliori condizioni di lavoro e giustizia sociale?
"Le cronache dell'epoca raccontano una forte presenza del movimento suffragista che aveva in alcune maestre le sue rappresentanze principali – ci ha detto Abate all'indomani dal Premio. - Tra queste, Eugenia Ciboddo, leader delle femministe cagliaritane che si occupavano dei minori poveri e analfabeti, formatrici chiave della società ma consapevoli di non poter votare. Il clima in quegli anni a Cagliari era tesissimo: nel 1906 una manifestazione guidata dalle sigaraie che rivendicavano migliori condizioni di vita e lavoro era finita nel sangue, con due giovanissimi ammazzati dai militari, centinaia di feriti e oltre settecento persone incarcerate. Il contesto in cui si muove il mio personaggio di fantasia Clara Simon è reale e trova riscontri precisi sui giornali del tempo: una storia che la nostra città ha dimenticato e rimosso, fatta di donne forti e tenaci che hanno messo a rischio la loro stessa vita per i diritti e la giustizia".
"Il misfatto della tonnara" non è dunque solo una vicenda di intrighi e misteri ma diventa un omaggio alle donne e agli uomini che già 120 anni fa, ben prima del movimento degli anni Sessanta, manifestavano contro il potere conservatore e reazionario: "La Sardegna per lungo tempo è stata raccontata come terra di malviventi e le uniche manifestazioni di dissenso erano relegate a poche bande di violenti - sottolinea ancora Abate - le fonti giornalistiche ci raccontano una realtà diversa, quella di una città sensibile e attenta, pronta a scendere in piazza per le persone più deboli".