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Amos Oz e la teoria rivoluzionaria dell'antisemitismo: "E se Giuda non avesse tradito ma solo eseguito un ordine di Gesù?"

Introdotto da Erri De Luca, Amos Oz in questo libro, uscito postumo, ci regala una rilettura inedita, iconoclasta, irriverente delle figure di Gesù e Giuda

Claudia Sarritzudi Claudia Sarritzu   
Amos Oz e la teoria rivoluzionaria dell'antisemitismo: 'E se Giuda non avesse tradito ma solo...

"La cristianità ha lentamente riconosciuto che Gesù era ebreo. È ancora poco risaputo che anche i primi pontefici erano tali e pure i primi martiri cristiani" (Erri De Luca).

Il breve saggio (solo 64 pagine) Gesù e Giuda uscito alla fine del 2022 per Feltrinelli e pubblicato a quattro anni dalla scomparsa dell'immenso Amos Oz, si basa su due interventi dello scrittore: uno relativo all'apertura della conferenza luterana tenutasi a Berlino nel 2017 e l'altro sul discorso che lo scrittore tenne in occasione del premio assegnatogli dalla Dormition Abby di Gerusalemme per il suo libro del 2014 "Giuda". 

La storia del rapporto tra Gesù e Giuda non è una storia qualsiasi. Scrive lo stesso Oz che nessun'altra storia "ha mai generato tanto odio, tanta violenza, tanto spargimento di sangue, tante persecuzioni, tanti genocidi, quanto l’odiosa teoria del tradimento, dei trenta pezzi d’argento e del bacio". 

Pensate a quanto questa narrazione abbia condizionato qualsiasi altra narrazione in Occidente. A quanto questo racconto abbia provocato un concatenarsi di eventi terribili. Abbia segnato il destino di un popolo facendogli rischiare la scomparsa con lo sterminio nazista solo pochi decenni fa dopo 2000 anni di stereotipi.  

Questo libro probabilmente piacerà più agli atei e ai non praticanti. A chi ama letture rivoluzionarie e anticonvenzionali dei testi sacri. A chi non si ferma ai dogmi ma vuole capire. E' un libro intelligente che rovescia i punti di vista. 

Leggendolo l'idea che tutti abbiamo sempre avuto (attraverso i vangeli gnostici), cioè che il tradimento di Giuda abbia portato Gesù sulla croce, viene stravolta. Oz si pone questo quesito: e se quello che il mondo cristiano ha definito tradimento in verità non fosse che l’esecuzione di un ordine di Gesù stesso per portare a termine il suo disegno?

Per Amos Oz solo chi tradisce è in grado di cambiare il mondo. E in effetti ha ragione. Pensiamo a tutti gli eventi storici che hanno portato all'evoluzione umana. Sono tutti scaturiti da un uomo o una donna che non hanno obbedito a un ordine. Che hanno virato, curvato la strada di una storia. Che sono usciti dagli schemi e non hanno seguito le convenzioni della comunità a cui appartengono. E' proprio questa rivoluzione che in Gesù e Giuda si approfondisce. Come scrive Erri De Luca nella prefazione, questo testo cerca di disinnescare l'odio in nome di Giuda. Proprio grazie a Giuda.

Il personaggio di Giuda è l’archetipo dell’ebreo. Anche iconograficamente è descritto con i tratti che l'antisemitismo ha attribuito a un popolo. Giuda e Gesù sono della stessa etnia, ma Gesù viene raffigurato biondo con gli occhi azzurri, Giuda scuro, riccio col naso aquilino. Giuda, l'eternamente maledetto e per questo discriminato, il capro espiatorio, perseguitato fino all'anello più estremo della catena d'odio: il lager. La propaganda (politica) dell'intolleranza ha origine con la figura di Giuda. Sarà questa versione della storia a dare il via a qualsiasi caccia al diverso. Nell'impero romano il razzismo non esisteva. Il razzismo nasce con Giuda. Masse ignoranti e inconsapevoli ieri come oggi, verranno intossicate da questo racconto omicida. E non si parla solo dell'antisemitismo cristiano ma anche di quello islamico contemporaneo.

Ma dunque cosa è la lealtà e cosa il tradimento? Amos Oz fa qualcosa di assurdo per i cristiani. Giuda viene descritto come il discepolo più leale di Gesù, il più colto, intelligente, capace di intrattenere le relazioni diplomatiche coi Farisei e i romani. Giuda è ricco, quindi non avrebbe mai tradito per trenta denari. Gesù è solo un rabbino, il più carismatico, moderno e anticonformista. Ma un rabbino, un ebreo che non si è mai fatto il segno della croce che non celebrava messa tantomeno il Natale o la Pasqua. E Oz ci fa riflettere anche sul dissenso ancora più importante che riguarda il porgere l’altra guancia al nemico nonostante significhi autorizzarlo in eterno a farci del male? Pensate alla storia degli ebrei.  

Chi dunque ha portato la croce, la più terribile, la dannazione per antonomasia? Chi ha resistito in nome di Dio a tutte le persecuzioni, le umiliazioni, gli stermini, lager e camere a gas, solo grazie alla propria fede? Gli ebrei o i cristiani? 

Chi dunque ha sacrificato se stesso e tutta la propria stirpe nei secoli dei secoli, Gesù o Giuda? 

Claudia Sarritzudi Claudia Sarritzu   
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