Una credenza vergognosa già smentita nel Medioevo. Ecco la storia di Christine de Pizan, donna coraggiosa e libera
Nicoletta Bortolotti ricostruisce la vita di un personaggio che merita di essere conosciuto dal grande pubblico. Nata in Italia e divenuta vedova e madre, fu una delle prime storiche ed editor al femminile, poetessa e scrittrice giovanissima
"Una donna intelligente riesce a far di tutto e anzi gli uomini sarebbero molto irritati se una donna ne sapesse più di loro”. "Bisogna fare studiare le bambine". "Le donne non provano piacere a essere stuprate, come molti credono, ma subiscono un dolore senza pari". Ha detto questo e tanto altro a Parigi nel 1405. Lo ha detto nel Medioevo insanguinato dalla Guerra dei cent’anni tra Francia e Inghilterra. Davanti a tutta la corte francese, a re e nobili.
Stiamo parlando di Christine de Pizan, nata in Italia, prima storica donna, prima editor, poetessa e scrittrice. Nicoletta Bortolotti ricostruisce la sua vita, che, dopo un’infanzia meravigliosa al seguito del padre divenuto astronomo reale a Parigi, fu colpita da lutti e rovesci che la lasciarono, giovanissima, vedova e madre. Il risultato è un libro meraviglioso che da un lato sembra provenire dal passato, a partire dalla forma epistolare scelta, che tanti capolavori ha regalato alla letteratura, e che qui si incarna nelle lettere tra una madre e una figlia. E dall’altro è assolutamente moderno. Perché molte delle conquiste sognate da Christine si sono verificate solo in anni recenti, e altre si stanno verificando adesso, o devono ancora farlo.
Tra le tante opere ricordiamo il suo ultimo lavoro, realizzato quando aveva 53 anni sulla sua contemporanea Giovanna d'Arco del 1429, il primo entusiastico poema e l'unico a essere composto mentre l'eroina era ancora viva.
Con Un giorno e una donna Nicoletta Bortolotti ha scritto un romanzo importante, che è al tempo stesso un’opera di grande valore letterario in grado di far rivivere le passioni e i sentimenti di un’epoca, un’opera di grande valore storico nella ricostruzione perfetta, per quanto immersa nell’immaginazione romanzesca, della vita e dell’opera di Christine de Pizan, e di valore etico, perché l’esempio di Christine possa servire da guida in questi anni non sempre facili.
Nicoletta Bortolotti nasce in Svizzera, ma vive in Italia. Laureata in Pedagogia, da molti anni redattrice Mondadori, autrice per ragazzi e per adulti, pubblica per le maggiori case editrici e collabora con il supplemento culturale de “La Provincia di Como” e con le riviste letterarie “Letteratitudine” e “Clandestino”. Ha pubblicato per Sperling & Kupfer Il filo di Cloe ed E qualcosa rimane, ora ripubblicato con Besa Editrice (premio Carver e premio Leonforte); per Mondadori Sulle onde della libertà (finalista al premio Bancarellino); per Einaudi ragazzi In piedi nella neve (premio Gigante delle Langhe e premio Cento), Oskar Schindler Il Giusto e La bugia che salvò il mondo. Per Harper & Collins Chiamami sottovoce (premio Alvaro Bigiaretti e premio Giuditta), grazie al quale è stato realizzato un documentario per Rai3 sui bambini nascosti. Per Giunti ha pubblicato Disegnavo pappagalli verdi alla fermata del metro, storia vera di Ahmed Malis. Per Mondadori Contemporanea il romanzo per ragazzi Quelle in cielo non erano stelle e per Gribaudo l’illustrato Il cielo degli animali.