Essere Natura, un'idea di futuro nel libro di Andrea Staid. "Non abbiamo più tanto tempo"
L'antropologo ci ammonisce: mai separare l'uomo dalla natura. "La disperazione blocca la nostra capacità di agire per correggere il tiro. Dobbiamo passare all'azione se vogliamo veramente salvare questo pianeta e la vita stessa"
Andrea Staid è docente di antropologia culturale e visuale presso la Naba, dirige una collana per Meltemi, collabora con diverse testate. Si definisce antropologo dell'abitare perché ha concentrato la sua ricerca degli ultimi dieci anni a studiare l'impatto che il nostro stile di vita ha avuto e ha sul pianeta. Inutile dire che i risultati sono allarmanti sia dal punto di vista ambientale che sociale ma, invece di utilizzare tono allarmistici e apocalittici, Staid invita pacatamente a una riflessione, suggerisce informazioni e nozioni in modo razionale ma cordiale "Non abbiamo più tanto tempo - ci ha detto - ma la disperazione blocca la nostra capacità di agire per correggere il tiro. Dobbiamo passare all'azione se vogliamo veramente salvare questo pianeta e la vita stessa".
Essere Natura ci racconta come possiamo cambiare le nostre abitudini anche non in maniera radicale, anche piccoli passi possono contribuire a cambiare la salute del mondo. Soprattutto bisogna operare un salto culturale perché finchè esisterà solo la logica del profitto a tutti i costi la terra e gli animali saranno sempre oggetto di sfruttamento e maltrattamento invece che essere considerati parte integrante della fitta rete di relazioni che l'essere umano dovrebbe intrattenere con gli altri elementi della natura.
Nella sua ricerca sul campo in giro per il mondo Staid ha potuto constatare come ci siano popolazioni ancora in stretto dialogo con la natura e che esistono anche gruppi sociali che hanno deciso di cambiare il loro modo di vivere e di abitare per riconquistare un rapporto con l'ambiente che li circonda.
Lo abbiamo intervistato per approfondire queste tematiche