“Ma quali tombe, le piramidi erano macchine per produrre energia: ecco le prove”. Intervista al professor Malanga (1)
"Dentro le grandi costruzioni di Giza ci sono strutture sconosciute (in quella di Cheope e in quella di Chefren). Lo abbiamo rilevato col radar ad apertura sintetica. La storia non è come la raccontano. Producevano energia fononica e interferivano con la componente animica. Lo scopo di chi le costruì spiega le odierne abduction". E ancora: ipnosi regressive, impianti alieni, universo duale e altro. L’intervista (p.1)
Carismatico e coinvolgente. Apparizioni televisive, un successo strepitoso sui social, tanti libri scritti, conferenze sold out in tutto il nostro Paese e non solo. Ex ricercatore e docente all’Università di Pisa in chimica organica, ufologo, esperto di abduction e ipnosi regressiva, dell’universo olografico e frattalico, del rapporto tra scienza, coscienza e consapevolezza di sé. Il professor Corrado Malanga è un personaggio che attrae, fa discutere e non ha bisogno di molte presentazioni. E noi di Tiscali Cultura l'abbiamo voluto intervistare per Archeologia e Mistero.
Lui si definisce un bambino piccolo che ha fatto fatica a crescere con le regole della società. Che ha sempre cercato di capire se quanto gli dicevano era vero o no. Il dubbio insomma è il suo credo. E sa come trasmetterlo. Induce a porsi domande sulla realtà e sulla storia. Sulle vere origini della civiltà umana.
Di recente ha destato clamore l’annuncio di quanto avrebbe scoperto, insieme a Filippo Biondi, all’interno della Grande piramide della Piana di Giza (La piramide di Cheope) attraverso il rivoluzionario radar ad apertura sintetica: strutture finora sconosciute (guarda la nostra intervista). Qualcosa in grado di cambiare la storia come ce l’hanno finora raccontata. E di recente, col suo amico e collega, il vulcanico professore ha scansionato anche l’altra piramide, quella di Chefren. Ci ha così rivelato in anteprima cosa c’è al suo interno, parlandoci di nuove sorprese e di conferme.
"Chi ha costruito le piramidi (non certo gli antichi egizi) le utilizzava infatti per una finalità precisa".
Non tombe ma macchine per l'energia
Le rivelazioni di Malanga sono sconvolgenti. Riguardano il vero scopo di quelle che, lungi dall’essere tombe, si rivelano macchine ad energia fononica (l’energia prodotta dalle particelle quantistiche associate alle onde vibrazionali nei solidi, analoghe ai fotoni delle onde elettromagnetiche, ndr). Le piramidi erano destinate – spiega con passione l'esperto – a creare e trasferire energia. Con quale fine?
La ricerca della parte animica
A questo punto occorre soffermarsi sulla energia vitale che qualcuno chiama anima e su cosa essa sia. Chiedersi a quale scopo, coloro che costruirono le piramidi, le utilizzavano. Le spiegazioni dell’ex docente universitario, esperto di chimica e fisica, lasciano senza fiato.
I rapimenti alieni e gli impianti non terrestri
Quelle finalità sarebbero, per altro, alla base - anche ai nostri giorni - dei rapimenti alieni (o abduction). Infatti gli addotti raccontano tutti, sotto ipnosi regressiva, le stesse cose. Descrivono un fenomeno – sottolinea Malanga – realmente esistente, comprovato da microchips e impianti, trovati spesso dentro i corpi dei rapiti, e che si sono rivelati (alla luce di serie analisi) non terrestri. Un fenomeno che sarebbe necessario studiare con maggior trasparenza e criterio scientifico.
Chi sono e cosa vogliono?
Ma chi sono questi esseri che fin dall’antichità interagiscono con gli umani? Ancora oggi – ad avviso del professore - noi viviamo sotto il loro controllo occulto. Agevolato da potentati terrestri di cui loro si servono per manipolarci. Perché? Cosa cercano? E perché non si rivelano apertamente? Quali inenarrabili segreti pervadono la nostra esistenza e sfuggono alla nostra consapevolezza? E cos'è la dualità? Esiste? Quale mistero si cela sotto il velo della realtà apparente?
Malanga ce lo spiega in questa intervista in tre parti
Parte prima (giovedì 27 giugno 2024)
Parte seconda (giovedì 4 luglio 2024)
Parte terza (giovedì 11 luglio 2024)
L'altra intervista sui segreti della Grande piramide
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