Mariuccia di fronte al mare per la prima volta a 91 anni, con Micol a proteggerla: "La mia amica scavezzacollo"
Un incontro su Navigli, l'inizio di una missione: aiutare chi non ha più nessuno. L'amore per le storie e un grande sogno, che diventa un libro
Ai Navigli di Milano quella figura solitaria e anziana era conosciuta da tutti. E aveva bisogno di tutto. Il primo incontro fra "la Mari", per tutti la 91enne Mariuccia e Micol Beltramini, scrittrice e traduttrice, è come un sole che si accende su una storia tutta da aggiustare. Con il grande sogno, per l'anziana signora sola, di riuscire a vedere il mare. Questo è solo l'inizio di un'avventura a due che diventa una grande storia di amore condiviso in una comunità di persone che hanno accettato di abbracciare Mariuccia, ascoltare le sue storie, vederla sorridere di nuovo. Ora è nel libro La mia amica scavezzacollo, scritto dalla Beltramini per Edizioni Hacca.
Micol, come nasce l'idea di trasformare l'incontro e le avventure vissute con Mariuccia in un diario e poi in un libro?
"Torno indietro nel tempo fino al 2018, quando io e il mio ragazzo siamo stati incuriositi da questa anziana signora allora 87enne, tutta curva e fragile, che camminava con le sporte dietro la schiena. Lei è una specie di istituzione ai Navigli di Milano, moltissimi la vedono e la conoscono. Mi è venuta voglia di parlarci, di capire meglio chi fosse e se avesse bisogno di aiuto. Solo in seguito, per via di tutte le cose belle e importanti che stavano accadendo, ho pensato di raccontarne un po' sulla mia pagina Facebook. E poi di scrivere il libro La mia amica scavezzacollo".
La prima cosa che ti ha colpito è stato che lei raccontasse come a quasi 90 anni non avesse mai visto il mare.
"Da quel momento la mia missione era diventata portarla al mare. Ma poi mi sono accorta di una serie di cose importanti. Aveva gli stessi vestiti addosso da molto tempo e necessità di essere aiutata a prendersi cura di se stessa. Quando le ho promesso: 'Maria, prima dell'estate ti porto al mare' la sua prima risposta è stata: 'Ma cosa mi metto?'. A fine luglio, un sabato sera a Milano, ha perso le chiavi di casa e i documenti; abbiamo chiamato i vigili e i carabinieri per rimetterla in casa, e solo allora abbiamo capito in quali disastrose condizioni vivesse. Tornava tutti i giorni verso i Navigli perché lì c'era stata la sua prima casa, e in quella zona faceva la maglia al parco".
Da lì in poi che è successo?
"La casa viene chiusa, la calce viva per terra in attesa di sanificazione dell'Asl e la signora Mariuccia, da noi già ribattezzata Patatina, viene mandata al Pronto soccorso per accertamenti. E' sola, non ha figli. Per sanare la sua casa servono almeno tre mesi e il mio appartamento è minuscolo. Così scatta la corsa contro il tempo: un serie di confronti con chi assegna le case popolari, Vigili, Carabinieri, assistenti sociali e dottori per non lasciare Maria nel nulla. Comincia una grande storia di comunità, di persone che si muovono per aiutare la più debole, da tutti arrivano telefonate per sapere come stanno andando le cose. E dunque ecco il tentativo di trovarle un posto provvisorio in una delle tre case di riposo gestite a Milano dal Comune. L'emergenza sociale viene fatta partire da tutte le parti coinvolte e un posto si libera per lei. Ma non finisce così".
Nuovi colpi di scena?
"Sì, dato che a lei quel posto non convinceva per niente. Lei aveva sempre vissuto per strada, fra la gente, dandosi da fare e inventando storie che è un piacere ascoltare".
Una ribellione adolescenziale a 87 anni.
"E' lì che è scattato il piano Facebook. Avevo già raccontato il mio incontro con lei, il sogno del mare, come amasse stare in compagnia. La casa di cura è circondata da un piccolo parco, ho chiesto a chi avesse piacere di farlo di venire a incontrarla lì per stare un po' con lei, parlarci, ascoltarla. E' arrivata un sacco di gente: con i propri animali al guinzaglio, con i bambini, con il pullman da altre regioni, per dare spazio e calore a Mariuccia".
Ed eccoci alla parte della storia che ha colpito tutti: l'arrivo al mare mai visto prima.
"Nella storia su Facebook e poi nel libro quella promessa era rimasta a metà strada ma poi si è avverata, con il suo stupore e l'abbraccio fra noi sulla spiaggia. Il mare è un grande sogno, una dimensione possibile, che contiene sogni e storie. Forse è per quello che ha tanta importanza per lei. E forse è la parte più bella di questa avventura con una Patatina che oggi ha 91 anni. Lei che non si lamenta mai e che ama inventare e raccontare".