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Il cammino dei Santi Pietro e Paolo: la passeggiata inedita nel cuore di Roma. Il cardinale Gambetti: "Qual è il nostro obiettivo"

Il progetto "Quo Vadis" e i tre giorni di Festa. Il 29 giugno Roma battezza "La Via di Pietro" e "La Via di Paolo", due passeggiate tra i luoghi storici in cui le vite dei due apostoli si incrociarono e si sovrapposero: "È un cammino-evento che noi vorremmo rendere permanente"

Cinzia Marongiudi Cinzia Marongiu   
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Un cammino-evento che attraversa il cuore della Roma Cristiana toccando i luoghi storici dove le vite di San Pietro e San Paolo si incrociarono e si separarono per sovrapporsi ancora nel comune destino del martirio. Un cammino inedito perché è la prima volta che Roma battezza “La via di Paolo” e “La via di Pietro”, due passeggiate-pellegrinaggio, una più lunga (13,6 km), l’altra più breve (7,1 Km), con tanto di itinerari prestabiliti, “passaporto dell’Apostolo” su cui a ogni tappa verrà apposto un timbro e una “pietruzza” da ricevere al termine sulla quale verrà apposto l’anno e che sarà benedetta da Papa Francesco.

Il progetto "Quo Vadis", una tre giorni di Festa

È questo il cuore di un progetto più ampio che prevede anche uno spettacolo teatrale e una veglia di preghiera per una tre giorni di Festa (dal 28 al 30 giugno) capace di celebrare i due apostoli, nonché santi patroni della Caput Mundi. Il progetto si chiama “Quo Vadis”, proprio come la famosa domanda che fece San Pietro in fuga dalle persecuzioni cristiane quando si ritrovò davanti Gesù sulla via Appia. E ricevendo questa risposta: “Vado a Roma per essere crocifisso di nuovo” che suona ancora oggi come una convocazione, una chiamata a essere coerenti con sé stessi e che riguarda tutti, credenti e non credenti.

"L'idea è far diventare questo cammino permanente"

Il progetto “Quo Vadis”, promosso dai Vicariati della diocesi di Roma e della Città del Vaticano, in collaborazione col ministero della Cultura, il Comune di Roma, il Panathlon International Agro Romano e il Coni, è stato appena varato ma guarda lontano. Perché tutti, tra gli intervenuti alla conferenza stampa di presentazione, ammettono che l’idea sia quella di rendere questo cammino permanente anziché occasionale. A cominciare dal cardinale Mauro Gambetti, vicario generale per la città del Vaticano, che nella videointervista concessa a Tiscali Cultura afferma: “È una delle nostre aspirazioni quella di rendere operativo questo cammino ogni anno per tutto l’anno. Quando abbiamo immaginato questo progetto, l’idea originale è stata quella di pensare dei percorsi che durante l’anno possano offrire ai cittadini romani, ai turisti e ai pellegrini l’opportunità di scoprire questi luoghi spesso sconosciuti nel loro vero significato, per conoscere i tratti identitari della città e il messaggio che custodiscono”.

La Via di Pietro dura un'ora e mezzo, quella di Paolo 3 ore

Così il prossimo 29 giugno chi vorrà potrà percorrere le strade dell’Urbe scegliendo una di queste due passeggiate, che durano rispettivamente un’ora e mezza e poco più di tre ore a seconda che si scelga la più breve “Via di Pietro” o la più lunga “Via di Paolo” (qui tutte le informazioni www.sanpietroquovadis.it ) e scoprire o riscoprire luoghi come il carcere Mamertino, dove entrambi gli apostoli furono imprigionati, o come la Basilica di Santa Francesca Romana dove San Pietro sconfisse Simon Mago, il primo di tutti gli eretici, o ancora la Basilica Santa Maria in via Lata, dove secondo la tradizione fu recluso San Paolo e dove forse incontrò Pietro e l’evangelista Luca.

"Pietro fragile come noi, non servono supereroi"

“Il messaggio dei due apostoli è ancora oggi estremamente attuale e ciò che mi piacerebbe fosse recepito riguardo a San Pietro è la sua umanità, così simile alla nostra, così fragile e generosa. Un caleidoscopio di atteggiamenti, di miserie e di ricchezze”, continua il cardinale Gambetti. “Ognuno di noi, come Pietro, potrebbe cercare di compiere la propria umanità, di farla fiorire per costruire un mondo migliore, ma accettando le proprie debolezze. Perché non ci vogliono dei super eroi per fare il bene. In quanto a Paolo, mi colpisce la sua capacità di leggere le situazioni e di illuminarle con la luce della fede. Mi piacerebbe che passasse questa sua capacità di orientarsi nel mondo perfino in questo complicato passaggio d’epoca che stiamo vivendo. Paolo è una sorta di esperto di geopolitica illuminato dalla fede e credo che oggi il suo sguardo sia assolutamente necessario”.

Sortino: "Un abbraccio tra Roma e i due Apostoli"

Entrambi i cammini terminano davanti alla Basilica di San Pietro, proprio accanto all’obelisco che fu posto al centro del circo di Nerone dove furono martirizzati diversi cristiani, tra cui lo stesso Pietro. “In pratica è una grande festa di condivisione, un grande abbraccio capace di coinvolgere credenti e non credenti, bambini e adulti e anche persone con disabilità perché molte tappe del cammino sono accessibili e altre lo saranno. D’altra parte l’immagine iconografica più frequente di Pietro e Paolo è quella di un abbraccio”, spiega Francesco Sortino, coordinatore del progetto “Quo Vadis. “In questo caso c’è anche l’abbraccio con Roma, l’abbraccio tra le istituzioni ecclesiali e quelle cittadine in una convergenza di intenti che uniscono cultura e spiritualità. L’obiettivo è restituire la pienezza delle figure dei due patroni a Roma”.

La visita a Colosseo e Fori Imperiali è gratuita

Infine una buona notizia per tutti i partecipanti: grazie alla collaborazione con la Direzione generale dei Musei, la visita al Parco Archeologico del Colosseo è gratuita.

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