Natali Grunska, la pittrice metà ucraina e metà russa che vive in Italia: la testimonianza drammatica
Come si può sentire oggi una persona che nelle sue vene ha sangue russo e sangue ucraino? Come può continuare a vivere e a esercitare la sua arte alla ricerca della bellezza quando i suoi parenti più stretti sono intrappolati in casa, a corto di viveri e sotto i bombardamenti? Come può fare pace con il suo cuore diviso a metà, costretto a rinnegare i suoi stessi battiti pensando agli altri parenti che si trovano a San Pietroburgo?
Natali Grunska, pittrice e body artist, madre ucraina e padre russo, trapiantata a Milano da oltre 10 anni, si trova in questa drammatica situazione. E la sua testimonianza in questa videointervista esclusiva rilasciata a Tiscali.it racconta tutto il dolore che la devasta. Difficile trattenere le lacrime, come più volte accade a Natali durante il colloquio, quando ci racconta della situazione in cui si trova la zia anziana che non riesce a uscire di casa e che “per fortuna ha ancora acqua da bere perché la mette a bollire” o quella della sua cugina con una bimba di 7 anni scappata da Kiev. Natali si strugge al pensiero di ciò che sta accadendo “alla mia meravigliosa città Kiev. Cosa resterà dopo tutto questo?”.
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Natali Grunska
Ma anche al pensiero della formidabile arma della propaganda, capace di ingannare gli stessi soldati russi imbevuti di obiettivi ingannevoli come “la lotta per la liberazione”. Natali in Italia è arrivata perché qui ha trovato l’amore e ha messo su una famiglia. Ma il suo cuore diviso a metà ora è completamente sotto le bombe “perché tutto questo non è giusto”.