"Nel Palazzo Bianco", gli anni del covid visti dal ministero. Niente riposo e una certezza: il prezzo da pagare sarà alto
E' la storia della squadra di Speranza nel libro scritto dal portavoce dell'allora ministro. L'isolamento, le aperture selettive, le mascherine e la più grande campagna vaccinale mai tentata, in un clima politico arroventato, con lo scontro tra pro e no vax

Nel palazzo bianco. E' la storia della squadra guidata da Roberto Speranza al ministero della Salute durante la pandemia del covid raccontata nel primo libro scritto da Nicola Del Duce, il portavoce dell'allora ministro. Un romanzo, edito da Solferino, in cui il giornalista ripercorre gli anni di quello che poi è diventato un "ciclone planetario", una pandemia, una emergenza sanitaria che è stata anche una emergenza politica e, naturalmente, mediatica. Una guerra contro un nemico sconosciuto che uccide centinaia e poi migliaia di persone al giorno e ben presto diventa una realtà alternativa che appare senza scampo, con il rischio e la paura di un collasso del Paese.
Il racconto del protagonista e testimone
Nicola è protagonista e testimone di questi eventi dal suo osservatorio. Segue i vertici europei per scongiurare l'isolamento dell'Italia, fino alle decisioni più complicate come le chiusure di scuole, uffici, e di qualsiasi luogo pubblico. Zone rosse e intere aree del territorio interdette anche al traffico automobilistico. L'isolamento, il risiko delle aperture selettive, la questione internazionale delle mascherine e la più grande campagna vaccinale mai tentata, in un clima politico arroventato, uno scontro duro tra i fautori dei vaccini e i cosiddetti no vax.
Niente più riposo o vita familiare
In questo quadro anche un cambio di governo in corsa e il passaggio delle consegne a Palazzo Chigi tra Giuseppe Conte a Mario Draghi. Comunque, niente più riposo, nè vita familiare, con la certezza che il prezzo da pagare per portare a termine il lavoro sarà decisamente alto. Anche e soprattutto per il sistema sanitario nazionale, per i medici ed i paramedici in prima linea tutti i giorni nei pronto soccorso contribuendo alla tenuta del sistema e scrivendo una pagina importante della storia del nostro Paese.