La cattedrale del libro, la più bella libreria al mondo che ispirò Harry Potter: un luogo pieno di magia
Nell’era degli e-book e delle grandi catene di librerie che schiacciano i piccoli indipendenti, la magia di una piccola libreria può essere l’unica ancora di salvezza
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Ci sono luoghi che hanno una magia particolare. Nell’era degli e-book e delle grandi catene di librerie che schiacciano i piccoli indipendenti, la magia di una piccola libreria può essere l’unica ancora di salvezza. Se pensiamo che C’è posta per te, la commedia romantica di Nora Ephron che aveva per sfondo un simile scontro alla Davide e Golia, è del 1998, è chiaro che i sopravvissuti a quello che è ormai un fenomeno globale devono essere veramente speciali.
Se la piccola libreria gestita da Meg Ryan avesse contato su un’architettura che ha ispirato Harry Potter, forse tra lei e il megastore gestito da Tom Hanks sarebbe scaturita una pacifica convivenza. Certo, verrebbe da pensare che, magia o meno, senza lettori nessuna libreria sopravvive. In Portogallo di librerie se ne vedono molte, e di lettori in proporzione. Tanto per dire, sui mezzi si legge più che consultare gli onnipresenti smartphone. C’è comunque una libreria che ha trovato un apparente equilibrio tra lettori e non, una quadra che le ha permesso di trasformarsi e sopravvivere a sé stessa. È la mitica Livraria Lello e Irmão di Porto, in Portogallo.
La Libreria Lello e Irmão
La sua storia inizia nel 1869, quando viene fondata in Rua dos Clerigos, a pochi passi da una delle chiese più suggestive di Porto, la Libreria Internazionale di Ernesto Chardon. Il libraio ed editore scompare qualche anno dopo e la libreria viene rilevata e ampliata con le rimanenze di altre due librerie storiche della città.
Qualche anno dopo, nel 1894, la libreria viene nuovamente venduta, stavolta a José Pinto de Sousa Lello, e finalmente trova la sua stabilità. Insieme con il fratello (irmão in portoghese) Antonio, José da vita a un vero e proprio salotto letterario, di cui la libreria diventa il fulcro. Così, nel 1906, i Lello decidono di costruire un luogo che sia anche architettonicamente un punto di riferimento per la città.
In Rua das Carmelitas un gioiellino di architettura
Ci riescono spostandosi di poco, in Rua das Carmelitas, ma cambiando radicalmente aspetto. Il progetto dell’ingegnere Francisco Xavier Esteves è un gioiellino di architettura, con la facciata in bilico fra neogotico, stile manuelino – la fiorita versione portoghese del gotico – e liberty.
Ad abbellire la facciata e a vegliare sull’insegna in caratteri gotici ci sono due dipinti che rappresentano l’Arte e la Scienza nelle vesti di eleganti figure femminili liberty. All’interno, gli scaffali in legno decorato si stagliano verso l’alto, come a voler creare un unico flusso verticale fra il piano terra e il primo piano, cui si accede tramite una sinuosa scalinata in legno e gesso. Ovunque si trovano decorazioni floreali di gusto liberty che si inseriscono nell’architettura neogotica, in un pastiche irresistibile e meravigliosamente scenografico.
La più bella libreria al mondo
A sovrastare il tutto, una grandiosa vetrata sul soffitto che riporta l’ex libris della libreria con il motto Decus in labore (Dignità nel lavoro). Non è un caso che, oltre ad essere stata più volte votata come la più bella libreria al mondo, la Lello sia anche stata definita la “cattedrale del libro”.
La scuola di magia di Hogwarts
Se ci si aggiunge il dettaglio non trascurabile che J.K. Rowling, autrice di Harry Potter, abbia frequentato assiduamente la libreria negli anni Novanta, quando visse per un periodo a Porto, e che sia considerata una delle ispirazioni per le descrizioni della scuola di magia di Hogwarts… Beh, si capisce perché siamo arrivati al punto dove siamo ora. Ovvero nel XXI secolo, con la necessità, per evitare code folli, di acquistare un biglietto per visitare la libreria.
Il costo è di circa 6 euro che vengono scalati dal prezzo di copertina se si acquista un libro. Perché, nella cattedrale del libro ormai meta di pellegrinaggio per tutti i fan di Harry Potter, booktoker, influencer e chiunque voglia stupire gli amici con foto fenomenali, si continuano a vendere libri.
Inoltre si fanno piccole mostre di memorabilia letterari, esponendo ad esempio un bracciale appartenuto ad Antoine de Saint-Exupéry, recuperato sui fondali del Mediterraneo dove il leggendario scrittore s’inabissò con il suo aeroplano.
Si avviano collaborazioni con le fondazioni che gestiscono l’eredità degli scrittori, o con riviste iconiche come Time. Poi c’è il biglietto d’ingresso… e i libri? Anche se non con la grandissima varietà di un tempo, sono ancora i protagonisti e fanno lo slalom tra turisti in posa. Ecco, quindi, le edizioni speciali e in più lingue dei grandi classici della letteratura. C’è poi una selezione delle opere più significative di autori portoghesi e internazionali (per l’Italia Carlo Collodi e Elena Ferrante). E tante edizioni di Harry Potter, libri per bambini, libri su Porto e il Portogallo.
1000 visitatori al giorno
Tra le migliaia di visitatori, circa mille al giorno, pare che più o meno la metà compri qualcosa. Proventi che servono anche per finanziare i periodici restauri richiesti dall’impatto con il turismo di massa.
L’impressione è quella di un circolo virtuoso in cui, di fronte a una domanda crescente e meno specializzata, la gestione, che fra le sue fila conta un erede dei Lello, si sia saputa adattare imparando a gestire i flussi senza lasciarsene travolgere. E preservando un’identità storica, oltre che architettonica, unica. Magica.