A Roma è stato fondato un istituto di studi criminologici da uno studioso che purtroppo è venuto a mancare per una repentina malattia, Fulvio Briganti. Il suo braccio destro, la criminologa Angela Di Cori, raccoglie l’eredità del maestro proprio nel momento più difficile, ossia quando la Crime Academy rischia di chiudere per mancanza di finanziamenti.
Tuttavia, arriva provvidenziale una ciambella di salvataggio da parte di un senatore, Luigi Moretti, che promette di interessarsi al destino dell’istituzione se Angela Di Cori lo aiuterà a far luce sulle circostanze che hanno portato alla misteriosa morte del figlio, Massimo Moretti.
Luigi Moretti è un paladino della lotta all’uso degli stupefacenti tra i giovani e il figlio sarebbe morto proprio di overdose. Al dolore personale, si aggiunge anche il rischio di ritrovarsi danneggiato politicamente.
La criminologa Di Cori può contare direttamente solo sull’aiuto di tre studenti, Mia, Nic e Franco, ma ha buonissimi rapporti con diversi poliziotti con cui ha collaborato. Sebbene questi siano piuttosto scettici sulla possibilità che Massimo Moretti sia vittima di un omicidio, non ostacolano le nuove indagini e, anzi, fanno ciò che possono per favorirle.
Dietro l’apparenza dello studente modello
Ben presto emerge che Massimo, dietro l’apparenza dello studente modello e del campione sportivo, nascondeva dei tratti di personalità piuttosto sgradevoli e che, per questa ragione, era pochissimo amato al di fuori di una ristretta cerchia di amici. Perfino la fidanzata Claudia, una liceale, non sembra molto addolorata dalla sua perdita. Insomma, sembra sempre più evidente che a parecchi dovevano prudere le mani dalla voglia di far pagare a Massimo qualcuna delle sue bravate.
Resta però da chiedersi chi ce l’avesse con lui al punto da ucciderlo e soprattutto per quali ragioni, visto che è improbabile che sia stato ucciso solo perché era odioso e prepotente.
La scomparsa di uno dei suoi collaboratori
Una nuova gatta da pelare è l’inaspettata scomparsa di uno dei collaboratori di Angela, Franco. Ultimo arrivato della compagnia, il giovane non ha più dato notizie di sé dopo che era uscito per alcune indagini. In più, alcuni interrogati che potrebbero essere testimoni chiave si rivelano reticenti sia davanti alla criminologa, sia quando questa riesce a farli convocare dalla polizia.Ma una piccola luce si accende quando appaiono alcuni possibili collegamenti con altre morti misteriose…
Nessun perdono fra temi ricorrenti ed essenzialità
Nessun perdono è un romanzo che non brilla per originalità, perché riprende una serie di temi trattati molto spesso nella narrativa gialla contemporanea, ma ha il pregio di amalgamarli in una trama agile, condotta da cima a fondo con molto mestiere e senza sprecare parole. I capitoli si susseguono a un ritmo che permette di tenere sempre desta l’attenzione del lettore, e questo si ritrova a leggere decine di pagine senza neanche rendersene conto.
Forse proprio questa essenzialità rappresenta l’elemento davvero originale del romanzo. Il numero ristretto di personaggi, le location romane presentate in modo sintetico ma non sciatto e piene di chiaroscuri, i rapidi cambi di scena, i dialoghi frequenti ma sempre piuttosto secchi, non fanno pensare, come sarebbe facilmente immaginabile, a un testo concepito come possibile sceneggiatura televisiva (ricordiamo che le autrici hanno un prestigioso curriculum in tal senso). Bensì a qualcosa che potrebbe essere proficuamente sviluppato in una graphic novel. Una soluzione sperimentata raramente nel giallo italiano di oggi e che magari ha davanti a sé un futuro migliore di quanto si possa credere.