In questo caso si parla di una persona ancora ben viva e vegeta, Supersex infatti è la serie Netflix in 7 puntate che racconta – in contemporanea in 190 paesi – la storia di Rocco Siffredi, considerato uno dei più importanti attori di cinema hard al mondo… mi è sembrato giusto raccontarvela il sabato prima di Pasqua!
Sono stata piacevolmente sorpresa da Supersex, e dal magnifico e bravissimo Alessandro Borghi. Devo dire che mi aspettavo una serie leggera e frizzante; invece mi ha profondamente colpita la malinconia di fondo che permea tutta la storia. C’è amore di tutti i tipi, fraterno, filiale, di amicizia, solitudine e desiderio di rivalsa. “Ho girato 50 scene di sesso in 95 giorni” dichiara Alessandro Borghi in una delle tante interviste rilasciate. Perché sì, ovviamente c’è il porno, ma paradossalmente è solo l’argomento di sfondo, lo spunto da cui partire per raccontare tutto il resto.
Supersex, la vera storia
La serie racconta, per dirla con le parole del diretto interessato, la sua vita vera al 98%. A 18 anni, dopo una breve esperienza nella marina mercantile, Rocco va a Parigi per lavorare nel ristorante del fratellastro e lì, per la prima volta, si avvicina al mondo del porno. Si trasferisce a Londra per tentare la carriera di modello, ma presto il porno lo richiama a sé. Nel 1987 recita accanto a Moana Pozzi nel suo primo film italiano, aprendo la porta definitivamente alla sua consacrazione come re del genere e scoprendo il “superpotere” che lo aveva affascinato da ragazzino quando venne in possesso di un fotoromanzo soft core.
Rocco Tano di Ortona, Abruzzo
Questa è la storia che più o meno immagino conoscano tutti i suoi fan.Il pregio della serie però, secondo me, è che pone un riflettore molto luminoso sull’evoluzione della persona, non del personaggio. Rocco Tano nasce ad Ortona, in Abruzzo, nel 1964, in una famiglia numerosa e con pochi mezzi economici. La sua vita da bambino, Rocco lo racconterà spesso nelle interviste; è segnata dalla morte per epilessia di uno dei suoi fratelli maggiori, Claudio, che nella serie è una specie di nume tutelare che il protagonista porta sempre con sé.
Rocco è molto legato alla sua famiglia, in particolare alla madre, che non si riprenderà mai del tutto dalla perdita del figlio e che Rocco chiamerà tutti i giorni, non importa in quale parte del mondo si trovi, oltre a sostenerla economicamente fino al giorno della sua morte.
I riferimenti familiari restano sempre molto forti. Ciò vale anche per la rappresentazione del fratellastro Tommaso, interpretato magistralmente da Adriano Giannini.
In realtà del fratellastro non si sa molto. Pare si chiamasse Edoardo Bergis ma quello che ha in comune con il personaggio della serie è solo il ristorante a Parigi. Lo stesso vale per la moglie Lucia, che ha il volto di Jasmine Trinca: è un personaggio totalmente inventato ed è un archetipo che incarna tutte le donne con cui Rocco ha avuto a che fare.
La dipendenza dal sesso
Rocco Siffredi ha avuto e ha tuttora, come dichiara sia nella serie che nella vita, una vera e propria dipendenza dal sesso, che lo ha portato a scegliere questo tipo di vita e carriera. Non solo gli piaceva ma soprattutto trovava incredibile – in un momento storico e sociale molto diverso da quello odierno – che addirittura lo pagassero per fare una cosa che gli piaceva così tanto da essere il suo pensiero primario.
Quello che sottolinea molto bene Supersex e che forse ha lasciato deluso chi si aspettava un prodotto “godereccio”, è che il porno per Rocco Siffredi è un lavoro, che non cambia il suo essere un ragazzo con dei valori che, per parlare per luoghi comuni, non vengono facilmente associati ai protagonisti dei film a luci rosse.
Abbandona il mondo del porno per amore
Rocco Siffredi ha più volte abbandonato il mondo del porno. La prima volta è stato intorno ai quaranta anni e questa pausa è raccontata nella quinta puntata quando lui, per la prima volta, si innamora di Tina (Linda Caridi) e insieme decidono di andare a vivere su un’isola semideserta. C’è l’amore, il sesso, il desiderio, il possesso, le scelte sbagliate, i litigi, insomma tutte le sfaccettature di una relazione.
Non sono riuscita a capire se questa parte di Supersex corrisponda alla realtà. Nelle interviste Siffredi dice che ha smesso di recitare la prima volta per motivi familiari, cambiando il suo ruolo in produttore e regista. In fondo però non è molto importante perché in questa puntata, una di quelle che sono piaciute di più, si vede Rocco Siffredi alle prese con i sentimenti.
“Sei molto bravo a fare sesso, ma non sai come si fa l’amore”, gli dice Tina una sera quando lui rientra da una giornata di lavoro.
Lui pensa che l’amore basti a fargli cambiare vita, così come Tina crede che il suo sentimento sia sufficiente a tacitare “l’istinto predatorio” del suo uomo. Ma presto entrambi scopriranno che non si può cambiare una persona sulla base di aspettative irreali. Questo stratagemma narrativo servirà a raccontarci come Rocco Siffredi, mentre nella serie SPOILER la relazione finisce, nella realtà tornerà a recitare perché non soddisfatto della resa degli attori nei film che dirigeva.
La serie parla della difficoltà di realizzare i propri sogni
Devo ribadire che, nonostante la serie mi sia piaciuta molto, se devo pensare all’emozione principale che mi ha suscitato Supersex è una malinconica tristezza. Parla di sesso sì, ma soprattutto parla di amore, parla della difficoltà di realizzare i propri sogni e quanto sia duro dover fronteggiare quelli che si infrangono, parla di solitudine, di rivalsa, di libertà mentale. Ti ricorda, se mai te ne dimenticassi, che anche se fai la vita che hai sempre desiderato ci sono degli aspetti difficili da affrontare che, inevitabilmente, ti lasciano il segno.
La voce narrante della serie è l’Io interiore di Rocco, per cui sei proprio dentro le sue emozioni che, probabilmente, molti avranno pensato diverse da così. Seguiamo tutta l’evoluzione sentimentale del Rocco nazionale, fino a quando capisce che “la capacità di abbandonarsi nello sguardo dell’altro [di cui ti sei innamorat*] è l’unico vero superpotere (vedi il trailer).
Io vado pazza per gli arrosticini…
Si dice Abruzzo e si pensa arrosticini, io per prima. Ne sono golosissima, ci potrei giocare a Mikado per quanti ne mangio ogni volta che mi capitano sottomano. Ma non è una ricetta che vi posso raccontare, è carne sulla brace!
Invece, tra i tanti buonissimi piatti tipici abruzzesi, ce n’è uno super economico e buonissimo, che oltretutto è anche super facile da fare e può essere preparato in anticipo e portato in ufficio il giorno dopo: le pallotte cac e ov.
Si tratta di polpette di formaggio, uova e pane raffermo, fritte e ripassate in una salsa di pomodoro, spettacolari!! Come tute le ricette di recupero, ogni famiglia ha i propri aggiustamenti… fatele subito, finché fa ancora fresco!
Pallotte cac e ov
200 grammi di pecorino abruzzese semi stagionato e grattugiato. Idealmente ci va il Rigatino, ma vanno bene anche altri formaggi.200 grammi di parmigiano grattugiato2 spicchi d’aglio tritati400 grammi di mollica di pane raffermo4 o 5 uovaLatte per ammollare il panePepe neroNoce moscata se graditaUna manciata di prezzemolo tritatoSalsa di pomodoro (sedano, carota, cipolla, basilico, pomodoro)Farina e olio di arachidi per friggere
Preparate una salsa di pomodoro classica, con battuto di sedano, carota e cipolla soffritti in olio, aggiungendo poi il pomodoro e un pizzico di sale, lasciandola un poco lenta.
Nel frattempo, bagnate la mollica di pane nel latte, poi strizzatela molto bene e sminuzzatela in una ciotola capiente. Aggiungete i formaggi, 4 uova, il prezzemolo, l’aglio, il pepe e la noce moscata se gradita. Niente sale, bastano i formaggi. Mescolate molto bene e poi lasciate a riposare l’impasto in frigo per almeno un’ora, ma anche tutta la notte se non avete fretta.
Prendete l’impasto dal frigo e formare delle polpette di circa 30 gr l’una, passatele poi nella farina e schiacciatele leggermente.Friggetele in olio bollente poche alla volta fino a che siano dorate, poi scolatele e fatele asciugare su della carta assorbente.
Quando è ora di cena, scaldate il sugo e adagiate le polpette nel tegame per farle insaporire.Servitele calde con un sacco di pane, serve la scarpetta!!