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Il segreto di Medusa

cronache letterarie   
Il segreto di Medusa

“Per moltissimo tempo dormì con la sua testa sotto il letto. Non per paura di ciò che avrebbero potuto farci i suoi uomini – anche se quel pensiero gli era balenato per la mente. La teneva lì per se stesso e per la sacerdotessa. Era il rifugio temporaneo di Medusa dopo anni di tormenti. Una volta tornato da Polidette, avrebbe trovato un posto a Serifo per darle la sepoltura che meritava. Ormai non poteva fare altro. Perseo aveva ridisceso la parete di roccia con il kibisis gonfio della testa di Medusa e l’idea che avrebbe fatto sapere a tutto il mondo la verità della sacerdotessa. Le storie raccontate su di lei non sarebbero più state piene di terrore e morte, ma di rispetto e gratitudine”.

Medusa, colei che con un solo sguardo pietrifica qualunque creatura vivente, nasconde un segreto che nessuno conosce. E Hanna Lynn, ce lo svela nel suo ‎romanzo, intitolato appunto Il segreto di Medusa. Insegnante e scrittrice di fama internazionale, nativa dell’Inghilterra e oggi cittadina austriaca, Lynn ci regala, per la Newton Compton, una reinterpretazione in chiave femminista del celeberrimo mito.

Evviva Medusa!

Le Gorgoni erano tre sorelle, ma una sola di loro era mortale e dunque vulnerabile, oltre che bellissima. Medusa era tanto bella da suscitare il desiderio di Poseidone. Proprio per essere giaciuta con il dio del mare in uno dei suoi templi, Atena trasformò i suoi capelli in serpenti e fece sì che il suo sguardo tramutasse in pietra chiunque osasse incrociarlo.

Se la sua storia ci è giunta distorta, è arrivato il momento di conoscere la verità. Quante sono (o sarebbe meglio dire in quante siamo?) a questo mondo, ad esser passate da splendide fanciulle a orrende Gorgoni, senza che sia stato rivelato il male che ha originato la trasformazione?

Il segreto di Medusa, alla fine, risponderà a questa domanda.

L’autrice scrive in modo scorrevole e intrigante, anche se non indaga a fondo nella psiche dei personaggi. Sembra quasi voler restare in superficie per non scivolare in una matassa troppo intricata di leggende antiche, motivazioni arcaiche, tradizioni complicate.

Ciò che le preme è rimanere fedele a Medusa perché ha la necessità di far sapere al mondo che non è sempre stata un mostro. Vuole restituirci un’immagine differente e “riabilitata” di Medusa, pur non tradendo il mito tramandato da Omero e Apollodoro.

Nata semplice mortale, ma di una bellezza potente e radiosa, Medusa è la più pura delle sacerdotesse del tempio di Atena. Poseidone ne restò ammaliato e fece di tutto per circuirla, ma inutilmente. Così, deciso ad averla ad ogni costo, entrò nel tempio con l’inganno e abusò di lei.

Lungi dallo schierarsi contro un altro dio dell’Olimpo, Atena non credette a Medusa che scatenò la sua ira, colpevole di aver profanato il suo tempio seducendo Poseidone.La vendetta di Atena sarà senza pietà, nonostante le suppliche disperate di Medusa per ottenere il perdono, nonostante la sua innocenza, nonostante la fanciulla fosse stata, contro il proprio volere, violata nel corpo e nell’anima.

Una eterna espiazione di peccati mai commessi

Medusa è ogni donna che ha subito violenze fisiche, o psicologiche, senza esser stata aiutata. È ogni donna che si è chiusa al mondo esterno stanca di dare spiegazioni, ogni donna che, incompiuta e incompresa, ha preferito pietrificare chi la guardava, piuttosto che correre il rischio di subire un nuovo sguardo indifferente, umiliante o di spregio.

Atena sarà irremovibile e crudele e la povera Medusa non potrà più incrociare lo sguardo di un altro umano senza tramutarlo in pietra, mentre la sua chioma lucente diventerà un covo di serpi velenosi che coi loro sibili e morsi incessanti, la tormenteranno senza tregua.

Cosa potrà fare questa povera creatura tramutata in mostro?

Null’altro che accogliere l’oscurità e fare del male che le è stato ingiustamente inflitto la propria corazza. Tutti le hanno voltato le spalle, perfino le altre due Gorgoni sue sorelle, Steno ed Euriale.

Medusa scelse dunque l’esilio, scelse di diventare il mostro che gli altri hanno deciso che sia.Non sembra anche a voi di sentire, in questa storia, l’eco di millenni e millenni di pregiudizi? Ma gli dei dell’Olimpo raramente hanno brillato per il senso di giustizia (leggi anche qui).

Hannah Lynn reinterpreta il mito di Medusa, raccontandoci la condizione della donna nel passato, con riverberi che giungono fino ai nostri giorni.

Sarà Perseo a mutare la prospettiva

Con la benedizione della sorellastra Atena, munito di sandali alati, spada, scudo specchiato e kibisis (borsa di pelle) ricevuti in dono dalle Graie e da Ermes, Perseo giunse alla caverna di Medusa per tagliarle la testa come ordinatogli dal tirannò Polidette che voleva sposare sua madre Danae.Questo giovane eroe, figlio di Zeus, che era per metà mortale e per metà dio, scoprirà una Medusa assai differente da quella dei racconti degli uomini e degli dei.

Le parole della Gorgone faranno breccia nel suo cuore.

“Gli dei non scontano mai le loro malefatte Perseo. I mortali sì. Gli dei, come i ricchi umani, decidono a forza per quelli le cui voci non sono abbastanza forti da difendersi. Per le donne. I deboli. I rifiutati”.

Medusa era affascinante, contraddittoria, sfuggente, enigmatica e possente. Eppure alla fine si sacrificherà a Perseo perché lui possa salvare sua madre.Il male ricevuto senza averlo meritato diventa il dono che salva un’altra donna innocente, prima che la sciagura si abbatta su di lei. Medusa finalmente sarà libera e redenta.

Alzando la voce per qualcun’altro, di sicuro si rischia di perdere qualcosa. Ma forse non c’è un’altra via per superare il dolore, se non quella di passarvi attraverso, fino alle estreme conseguenze. Perché, alla fine, nessuno vede oltre il proprio riflesso nello specchio.

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