Il regista di Avetrana, 'pieno rispetto delle persone'
(ANSA) - ROMA, 24 OTT - Rispetto alle polemiche di questi giorni "credo che il limite di un autore debba essere comunque sempre il pieno rispetto delle storie che si vanno a raccontare e delle persone, perché in questi casi non si parla di personaggi ma delle persone, con cui si va a 'vivere', che si vanno ad esplorare". Lo dice, rispondendo ai giornalisti, Pippo Mezzapesa, regista della serie Avetrana - Qui non è Hollywood, della quale dopo l'intervento del Tribunale di Taranto è stata rimandata la messa in onda su Disney+.
L'occasione per un accenno al tema è arrivato durante la presentazione in Alice nella città alla Festa del cinema di Roma della seconda stagione di La legge di Lidia Poet, con Matilda De Angelis, in arrivo su Netflix dal 30 ottobre. Nella serie Mezzapesa e Letizia Lamartire sono le new entry alla regia dove hanno affiancato Matteo Rovere. "La Costituzione stessa garantisce la libertà degli autori e delle autrici di esprimersi, di raccontare il presente, la realtà, la contemporaneità, anche con l'obiettivo di elevare lo spirito critico e non addormentare chi ci guarda ma provocare riflessioni e analisi - osserva Rovere che è anche produttore con Groenlandia sia di La legge di Lidia Poet che di 'Avetrana - Qui non è Hollywood -. Non dateci però il compito di cambiare il mondo, non credo che la serialità e il cinema abbiano questo ruolo, ma abbiamo quello di interrogarci sul presente, sull'esistente e avere il coraggio di parlarne. Spesso e volentieri quando le cose arrivano da lontano ci rassicurano perché sembrano non appartenerci, mentre quando sono più vicine si sente una complessità in più. Tuttavia una cinematografica contemporanea deve superare queste paure". (ANSA). .