De Angelis, sui femminicidi non va fatta pornografia del dolore
(ANSA) - ROMA, 24 OTT - "Non bisogna trattare i femminicidi come se fossero una moda, come una tendenza del momento. L'importante è avere sempre rispetto di queste storie che sono purtroppo tragiche e molto crude. Secondo me alle volte non vengono trattate con l'attenzione che meritano, ma come fossero intrattenimento. Si sfocia un po' in quella che si chiama pornografia del dolore".
Lo dice Matilda De Angelis alla Festa del Cinema di Roma, dove presenta in Alice nella città la seconda stagione della serie La legge di Lidia Poet, poi al debutto dal 30 ottobre su Netflix. Il racconto parte da una figura reale, Lidia Poet (1855 - 1949), la prima donna in Italia ad entrare nell'Ordine degli Avvocati. In questa rilettura prodotta da Groenlandia, attraverso il personaggio si trattano temi sempre attuali dall'emancipazione ai diritti delle donne. "Ci muoviamo ancora in una società pregna di maschilismo, patriarcato, misoginia in tutti gli ambiti - aggiunge De Angelis -. Però sicuramente c'è un'attenzione diversa su questi temi e penso che anche una serie come Lidia Poet riusciamo con ironia, con leggerezza, alle volte non troppa leggerezza, a sottolineare dei nodi che sono purtroppo ancora molto attuali". (ANSA). .