Cornacchie, alla conquista della libertà

(di Marzia Apice) (ANSA) - ROMA, 23 APR - GIACOMO CECCARELLI, CORNACCHIE (Feltrinelli, pp.192, 17 euro). Sfacciato nell'esibire la ferocia, spietato nel mostrare le bassezze del genere umano, ma capace anche di lasciar spazio a sprazzi di bellezza e luminosa poesia. "Cornacchie", il sorprendente esordio letterario di Giacomo Ceccarelli in libreria con Feltrinelli, è un piccolo gioiello, una perfetta unione di trama, stile originale e ritmo incalzante, con un pensiero coerente dall'inizio alla fine, ossia quello di raccontare il desiderio, doloroso a volte, insito in ognuno di noi, di essere liberi. Non è un romanzo rassicurante, perché già a partire dallo spunto che dà il via alla storia non c'è nulla di consueto, eppure tutto sembra più reale del vero. Nella foresta di Bowland, l'ornitologa Olga Leffman assiste a un evento straordinario: un gruppo di cornacchie riesce incredibilmente ad accendere un fuoco.
Olga le riprende e il suo video diventa virale. Fin dalle prime pagine, quello che guida il lettore è il disorientamento. I personaggi - il bellissimo e sfortunato Pepo dj che riesce a partecipare al Grande Fratello, la colf filippina Jasmine che vorrebbe solo tornare a casa dalla sua famiglia, il giovane Luca perseguitato dai suoi sogni premonitori, ma anche gli uccelli, come Girolamo, il pappagallino rosso rubino, che scopre la bellezza della libertà e la cornacchia Capraia, che conosce il segreto del fuoco - inseriti in contesti diversi sono messi in relazione e tenuti insieme nel racconto da un filo invisibile trovando un comune denominatore in questo assurdo miracolo ornitologico, in questa sorta di rivolta del mondo animale contro gli umani. Le frasi brevissime e immediate come istantanee fotografiche, per descrivere piccoli mondi che si intersecano a costruire un puzzle composito ed eterogeneo, si accompagnano a parole scelte con cura e a uno stile originale, giovane, brillante: l'autore racconta microcosmi e personaggi (uomini e animali) scandagliandoli in profondità, per restituire emozioni, suggestioni, riflessioni su questioni complesse. Il desiderio di libertà e le azioni che scaturiscono dal terrore di perderla, certo, sono ciò che anima il romanzo, ma Ceccarelli si sofferma anche sulla voglia sfrenata di apparire, su egoismo e solitudine, sull'incomunicabilità e sul dolore che travolge e distrugge, sulla nostra inadeguatezza quando di mezzo, sul cammino, ci si mette un destino beffardo. "Cornacchie" racconta di uccelli che si vendicano degli uomini, e di uomini incapaci di rimediare ai propri errori: parla di noi e di una guerra senza esclusione di colpi, ognuno dentro la propria gabbia, nel desiderio (o illusione) di trovare un giorno la strada per essere finalmente, e fieramente, liberi. (ANSA). .