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Alessio Boni, il metodo Fenoglio è l'empatia e la pazienza

di Ansa   
Alessio Boni, il metodo Fenoglio è l'empatia e la pazienza

(ANSA) - ROMA, 21 NOV - "Il mio personaggio è un uomo che ama la letteratura, la musica classica, odia la violenza e non vorrebbe neanche avere l'arma di ordinanza. C'è un vero e proprio Metodo Fenoglio: vuole conoscere l'essere umano e lo fa con pazienza per arrivare alla verità e al colpevole". "La sua capacità consiste nel metodo basato sull'empatia: è convinto, infatti, che per contrastare la mafia occorra conoscerla a fondo. In passato, dopo La meglio Gioventù, mi hanno proposto vari ruoli investigativi, che però ho sempre rifiutato perché mancava la veridicità". Parola di Alessio Boni protagonista de Il Metodo Fenoglio - L'Estate Fredda, dove interpreta Pietro, un maresciallo piemontese del Nucleo Operativo dell'Arma dei Carabinieri.

Nel cast Paolo Sassanelli e Giulia Bevilacqua. La regia è di Alessandro Casale per una coproduzione Rai Fiction - Clemart distribuita da Beta Film. La serie tv in 4 serate sarà in prima visione su Rai 1 dal 27 novembre (andrà anche su Raiplay). E' tratta dalla trilogia Il Maresciallo Fenoglio (Einaudi) di Gianrico Carofiglio anche sceneggiatore dell'adattamento televisivo. Il Metodo Fenoglio propone il racconto epico di come negli anni '90 la criminalità barese si sia trasformata in una vera e propria mafia, negli stessi anni in cui in Sicilia si consuma l'attacco di Cosa Nostra al cuore dello Stato con i massacri di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e delle rispettive scorte. La direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati ha sottolineato: "Il libro di Carofiglio è ricco nelle relazioni dei personaggi. Ringraziamo l'Arma dei Carabinieri che ci ha permesso di capire i loro tratti peculiari. La storia è ambientata a Bari nel 1991, in cui succedono numerose cose tra cui la nascita della criminalità organizzata in Puglia. Noi vedremo da vicino le contraddizioni di Bari ma anche la voglia di riscatto". La produttrice Gabriella Bontempo di Clemart: "È uno dei lavori più difficili che abbiamo fatto. Ci siamo innamorati dei libri di Carofiglio anche per i valori che trasmette. Il momento storico raccontato è drammatico, ma rappresenta anche una stagione molto complicata: c'è anche l'incendio doloso del teatro Petruzzelli". (ANSA). .

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