A Parigi la vita da 'straniero' di Pablo Picasso
(ANSA) - PARIGI, 04 NOV - "Picasso l'étranger", "Picasso, lo straniero": è il titolo di una mostra che racconta gli aspetti meno noti della vita di Pablo Picasso, schedato e sorvegliato per decenni dalla polizia francese senza per questo mai smettere di esprimere il suo genio creativo. Allestita da oggi al Musée de l'histoire de l'immigration, la mostra parigina è in programma fino al 13 febbraio 2022. Al suo arrivo in Francia dalla Spagna, all'età di 19 anni, l'artista non parla francese e viene accolto, in condizioni di precarietà, da pochi amici catalani.
Ciò indurrà la polizia a sorvegliarlo in permanenza, qualificato, a torto, come anarchico. "Veniva trattato dalla polizia come un odierno 'Fiché S'", si legge nel catalogo dell'esposizione, in riferimento alle persone schedate dai servizi segreti d'Oltralpe. Per 40 anni, Picasso verrà successivamente etichettato come anarchico catalano, repubblicano spagnolo e comunista, "tormentato e umiliato", con "l'unico crimine di essere straniero"; dice alla France Presse la storica Annie Cohen-Solal, curatrice della mostra nonché autrice del recente libro-inchiesta, 'Un étranger nommé Picasso' ('Uno straniero di nome Picasso'), Prix Femina 2021. Nel 1937, Picasso si impegna con i repubblicani spagnoli, realizzando 'Guernica'', denuncia di tutti i fascismi. Quando, per timore di venire espulso, chiede la nazionalità francese nel 1940 questa viene rifiutata. Bisognerà attendere il 1947 affinché questo genio indiscusso dell'arte entri nelle collezioni pubbliche francesi. Picasso rifiuterà successivamente ogni onorificenza da parte della Francia, incluso la Legion d'Onore, nel 1966. (ANSA). .