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"Sono tazza di te! – 2a edizione coi baffi", la mostra itinerante dedicata al design delle tazze

La prima tappa sarà a Milano, la seconda a Lodi, tra creatività, estro e sostenibilità. Alla Fabrica del Vapore del capoluogo lombardo fino al 30 ottobre , poi all’ex Chiesa dell’Angelo di Lodi dal 14 dicembre 2024 al 26 gennaio 2025

Giacomo Pisanodi Giacomo Pisano   
'Sono tazza di te! – 2a edizione coi baffi', la mostra itinerante dedicata al design delle tazze

Creatività, sostenibilità e opportunità sono gli ingredienti primari dell’evento ospitato alla Fabrica del Vapore di Milano fino al 30 ottobre e poi destinato a raggiungere l’ex Chiesa dell’Angelo a Lodi dal 14 dicembre 2024 al 26 gennaio 2025. La prima edizione di “Sono tazza di te” ha messo in luce tutte le potenzialità di un design ricercato, irriverente e solidale. DcomeDesign, associazione impegnata nella promozione e diffusione della creatività femminile, ha deciso di ampliare il terreno di ricerca anche ai designer uomini in questa seconda edizione intitolata appunto "Sono tazza di te! – 2a edizione coi baffi”, in collaborazione con CASVA (Centro di Alti Studi sulle Arti Visive).

Un design quotidiano dai mille volti

Un oggetto della nostra quotidianità che spesso diamo per scontato ma che in realtà deve rispondere a molte necessità, di cui la prima senza dubbio è la funzionalità, ma possibilmente la nostra tazza deve essere realizzata con materiali che rispettino l’ambiente e magari anche strapparci un sorriso o uno sguardo di ammirazione. Ecco che a soddisfare tutte queste esigenze ci viene incontro un nutrito numero di artisti: Silvia Bianchi, Claudia Botta, Flora Caroli, Donatella Carollo, Laura Cavestro, Erika Chinaglia, Laura Cristinzio, Sarah Dalla Costa, Varvara Erikhova, Luisa Ferrara, Gloria Gianatti, Mariacristina Giobbi, Anna Giuli Del Monte, Ilaria Grimaldi, Rosanna La Spesa, Cinzia Li Volsi, Maria Maddalena Manna, Francesca Mo, Marzia Mucchietto, Floriana Pastore, Karin Putsch-Grassi, Valeria Eva Rossi, Livia Sciorilli Borrelli, Claudia Tagliaferro, Eliana Valenti, Teresa Vella, Giancarlo Cazzaniga, Michele Cuomo, Guido De Zan, Giorgio Gurioli, Alessandro Iudici, Pasquale Liguori, Andrea Marconi, Marco Pisati, Carlo Pizzichini, Alberto Maria Prina, Andrea Salvatori e Maurizio Tittarelli Rubboli. Ogni artista si è cimentato utilizzando linguaggi e approcci diversi, e soprattutto progettando le tazze con materiali riciclati e di scarto come ghiere di plastica, fili di rame argentato, fascette di cablaggio, filo di cotone cerato, lane, marmo, acciaio, ferro, vetro, terre. Ogni pezzo è unico e dimostra quante possibilità di interpretazione esistano per un solo tipo di oggetto.

Nuove ma con una storia

Se la varietà dei materiali conserva lo spirito della vita precedente c’è anche una storia ufficiale per le tazze d’artista. L’origine risale infatti all’epoca vittoriana quando furono inventate da Harvey Adams, nel 1860, le Mustache cups, delle particolari tazze munite di “salva baffo” per preservare quella che era una caratteristica di bellezza e di prestigio tipica di quegli uomini per gli uomini. In mostra ci sono più di cento pezzi di questo straordinario oggetto appartenenti alla collezione di Carlo Filosa. In anticipo rispetto alla tappa di Lodi è la presenza di alcuni pezzi di ceramica artistica lodigiana firmata dalla manifattura "C.A.L." (Ceramica Artistica Lodigiana). Fondata nel 1981 da Angelo Pisati e Giovanni Minetti realizza ancora una produzione dai decori all'italiana e alla francese che si distinguono per la vivacità ricercata dei colori e del disegno. Insomma, ad accompagnare questa mostra sono una lunga tradizione e una storia antica, insieme a tanta creatività made in Italy che garantisce nuova vita a queste straordinarie tazze d’artista.

E una nuova vita la avranno anche in forma indiretta dato che gli artisti hanno donato i loro manufatti in favore della Fondazione Archè che dal 1991, in varie città d’Italia, accoglie mamme e bambini in difficoltà aiutandoli a riprogettare un futuro migliore.

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