Leopardi, orsi, api e balene, che splendidi amici abbiamo sulla Terra: le foto
Ad Aosta c'è la mostra italiana di foto naturalistiche del World Photographer of the Year, premio del Natural History Museum di Londra. Scatti magnifici ci ricordano che dobbiamo salvare il pianeta, mentre si discute se salvare l'orsa JJ4, e danno speranza

Incontri ravvicinati con balene curiose, lo sguardo di un elusivo leopardo delle nevi, api ronzanti, orsi smarriti ... Ci rammentano che la magnificenza della natura richiede, oggi, un agire e un pensare diversi da quelli a cui ci siamo abituati come specie dominante e occupante dell’intero pianeta le foto, sempre belle, più volte toccanti, molto spesso dal retroscena drammatico, nell’annuale mostra del “World Photographer or the Year”: promossa dal Natural History Museum di Londra, arrivata alla 58esima edizione, in Italia anche quest’anno è al Forte Bard di Aosta dove rimane nelle sale delle Cannoniere fino al 16 luglio raccogliendo un centinaio di scatti.
Nel frattempo l'orsa JJ4 attende di sapere la sua sorte
Nel frattempo anche da noi le notizie di animali campeggiano nei media come non mai. Dopo i cinghiali che scorrazzano per Roma, dopo i lupi sui monti, è suo malgrado protagonista l’orsa JJ4. Salva, per adesso. Per ora : come saprete il Tar di Trento ha accolto per la seconda volta il ricorso delle associazioni animaliste contro l’abbattimento del plantigrado ordinato dal presidente della Provincia autonoma trentina Maurizio Fugatti per aver ucciso il 6 aprile scorso lo sfortunato 26enne Andrea Papi mentre correva nel bosco. Uccisione o trasferimento in altro luogo e in condizioni di cattività, la sorte dell’orsa JJ4 è in sospeso: qualunque verdetto verrà deciso, siamo noi ad aver alterato il rapporto con il mondo animale, per non parlare del clima, non i nostri coinquilini del pianeta.
Clicca qui per la mostra al Forte Bard di Aosta
Volpi affettuose, orsi polari smarriti
Nella fotogallery del “World Photographer or the Year” che pubblichiamo potete vedere una selezione delle immagini fornite dall’ufficio stampa. Distribuite in 19 categorie, le foto sono state scelte in forma anonima da una giuria su un bacino di 38.575 scatti arrivati da 93 Paesi. E se vi inteneriscono le affettuosità tra due volpi nella neve a Prince Edward Island, isola del Canada orientale, potremmo interpretare come una rappresentazione metafisica e affranta dell’esistenza i due orsi polari inquadrati con un drone dal russo Dmitry Kokh mentre esplorano le case di un insediamento abbandonato nell’isola di Koljučin, nel mare siberiano. Contiene echi umani, quella foto, e prefigurare uno scenario post-disastro apocalittico non sarebbe del tutto fuori pista leggendo quale storia racchiude: quei poveri orsi bianchi, riferisce Kokh, con il progressivo scioglimento dei ghiacci incontrano sempre più difficoltà nel cacciare le foche per cui investigano, mesti e perplessi se volessimo erroneamente applicare i canoni umani, anche l’isola rocciosa vicino alla costa.
Clicca qui per il sito del Natural History Museum di Londra
Anche l’orso dagli occhiali in Ecuador ha vita dura
Vita dura per molti orsi. Non se la passa troppo bene neppure l’orso dagli occhiali in Ecuador ritratto da Daniel Mideros e che trovate nella fotogallery online del museo londinese. La didascalia spiega bene cosa accade: l’orso “osserva le colline deforestate, i terrazzamenti delle fattorie e la città. Gli orsi dagli occhiali sono in prevalenza erbivori, si trovano dal Venezuela occidentale alla Bolivia e soffrono un forte declino per la perdita del loro habitat”. Una storia che si ripete.

Api, nostre amiche
Anche una delle foto più singolari, quella della palla di api ronzanti, in volo e in lotta mentre si contendono i favori di una femmina in Texas, ci obbliga a pensare a come le proteste clamorose dei giovani di Ultima generazione per frenare la crisi climatica abbiano una loro disperata ragione. ha fotografato questi preziosi insetti la statunitense Karine Aigner la quale ci rammenta come le api siano seriamente minacciate dalla “perdita del loro habitat, dai pesticidi e dal cambiamento climatico”. Cui segue una raccomandazione incoraggiante: “Con il 70% delle specie di api che nidificano sottoterra, è sempre più importante lasciare intatte aree di terreno naturale”.
Clicca qui per la mostra del museo londinese con fotogallery
L’elusivo leopardo delle nevi
Con la consapevolezza trova spazio anche il puro incanto. L’elusivo leopardo delle nevi nella nostra fotogallery riprso tramite una trappola fotografica sulle le vette innevate del Ladakh da Sascha Fonseca invoglia a voler proteggere questo rarissimo felino.
È la medesima specie raccontata da un documentario stupefacente nel maestoso Tibet diretto da Marie Amiguet e Vincent Munier, con Vincent Munier e Sylvain Tessoncon, musiche di Nick Cave e Warren Ellis, voce italiana di Paolo Cognetti, “La pantera delle nevi”: se la natura vi ammalia, tanto più come viaggio interiore, lo trovate magari su qualche piattaforma e, a questo link pescate il trailer (clicca qui https://www.youtube.com/watch?v=4ubQWhSH0ag).
Giovanissimi fotografi: i fanoni della balena, gli stambecchi in lotta
Tra tanti incanti stupiscono anche due giovanissimi. Il thailandese Katanyou Wuttichaitanakorn, nella categoria 15-17 anni, ha immortalato un incontro ravvicinatissimo con i fanoni e le gengive di una balena di Bryde creando una geometria pura e astratta mentre Ekaterina Bee, italiana, appassionata di rapaci, si è guadagnata il premio per fotografi fino a 10 anni inquadrando a distanza due stambecchi alpini in lotta su due zampe con pendii e nevi perenni sullo sfondo.
Come non amare, allora, queste bestiole, questa natura? Ne va tra l’altro del destino di noi umani, soprattutto di coloro che vivono nelle terre più compromesse. Ekaterina Bee e Katanyou Wuttichaitanakorn probabilmente lo sanno meglio di tanti noi adulti. Le balene e le orche marine fotografate che grazie allo stop alla caccia dopo aver rischiato l’estinzione ora si stanno ripopolando i mari neozelandesi danno speranza.