Il quadro acquistato in un mercatino francese si rivela un dipinto di Modigliani: "Ecco come l’ho scoperto”
L'imprenditore Paolo Guzzini: "In primo luogo c'era quel timbro e poi l’utilizzo del “bianco economico”. L’intervento di un noto critico d’arte e il responso del Modigliani Insitute Archives legals di Roma. Il ritratto di Mario Cavalieri che ospitò Modigliani

Paolo Guzzini, noto imprenditore marchigiano, si aggirava una quindicina di anni fa in un mercatino di rigattieri a Le Mans, in Francia, quando la sua attenzione venne attratta in particolare da un dipinto, un ritratto. L’opera era priva di firma. L’uomo però, nell'esaminarla, avvertì qualcosa che gliela rendeva attraente.
L'acquisto nel mercatino
Ormai la storia è assurta agli onori delle cronache. Acquistato per qualche migliaia di euro (“neppure poco”) quel quadro si rivelerà essere un Modigliani di notevole valore. Le opere di questo artista possono essere quotate infatti milioni di dollari. Niente di strano tuttavia che, nel caso, si sia attivato nell'interessato il famoso sesto senso. Guzzini oltre ad essere un importante imprenditore è infatti un grande appassionato d’arte e collezionista. E la sua collezione conta circa 350-400 opere d’arte, come si legge nell’intervista rilasciata a Ferruccio Pinotti sul Corriere della Sera.
Nella chiacchierata col giornalista, Guzzini dichiara che tutto deriva dall' “attenzione al bello ereditata da mio padre presidente negli anni 80 della Fratelli Guzzini. Io poi ho fondato una mia holding che oltre a progetti imprenditoriali da tempo investe in opere d’arte". Una delle figlie - dice - "è un affermato architetto, l’altra manager di Luxottica. Loro continueranno la mia opera, io ora mi godo il Modigliani”.

Il timbro e il colore
Ma come è arrivato l'imprenditore a pensare che il dipinto acquistato potesse essere di Amedeo Modigliani?
Lui racconta che ad attivargli le antenne è stato in primo luogo il timbro relativo alla bottega francese dove era stata acquistata la tela e, in secondo luogo, l’utilizzo da parte dell’artista del cosiddetto bianco economico. Senza dimenticare l’intervento propizio e al momento giusto di Alberto Mazzacchera, critico d’arte, consulente di Francesco Rutelli quando era Ministro della Cultura: “Parliamo con l’Archivio Modigliani”, gli consigliò l’esperto.
Pare che nel vedere il quadro, Christian Parisot, direttore del Modigliani Insitute Archives legals di Roma, abbia cambiato volto, rimanendone palesemente colpito. Per realizzare il dipinto, sotto il quale ve n’era un altro incompiuto, inoltre – racconta ancora Guzzini sul Corsera – l’autore ha fatto un’altra cosa significativa: ha utilizzato un colore particolare, il cosiddetto bianco economico. Un colore che veniva usato dagli artisti poco abbienti e che anche Modigliani, in quel periodo, utilizzava.
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Il ritratto a Mario Cavalieri
I risultati ottenuti furono portati all’Archivio Modigliani e iniziò quindi l’analisi del soggetto. Venne così a galla che, prima di trasferirsi a Parigi nel 1906, l’artista - morto di malattia a soli 35 anni - faceva ritratti ad amici e conoscenti. Tra questi vi era Mario Cavalieri, pittore quotato, che ospitò Modigliani, ricevendo in dono un ritratto. Secondo gli esperti, potrebbe essere quella in questione una delle prime opere dipinte da Modigliani dopo l'arrivo nella capitale francese.
Quale destino attende ora il quadro recuperato? “Vorrei tenere l’opera in vista della fondazione che vorrei creare a Recanati”, fa sapere Guzzini. Intanto - come dice lui - se la ammira e se la gode in santa pace.