Non c'è ancora la via dedicata a lei, ma l'otto marzo spunta il vicolo su Michela Murgia. Ecco dove si trova. Le altre donne in mostra
Sei appuntamenti tra arte, fotografia e scienza al femminile: la Biennale di Mantova, due mostre a Milano, la retrospettiva sulla grande pittrice Carla Accardi a Roma, il vicoletto dipinto da Trisha Palma nel centro di Napoli, le scienziate del cielo a Firenze
Per l’8 marzo di quest’anno vi suggeriamo un breve tour su arte e scienza create da donne. Evitando discorsi retorici che non servono a nulla. Tra i tanti possibili itinerari segnaliamo sei appuntamenti: la Biennale della fotografia femminile a Mantova, a Milano i ritratti di donne “straordinarie” e le organze di Mariella Bettineschi, a Firenze un escursus sulle scienziate studiose del cielo e di astronomia, a Roma la retrospettiva su una campionessa dell’arte del secondo ‘900 sensibile alle istanze del femminismo quale è stata Carla Accardi con i suoi magnifici dipinti, infine a Napoli nasce un “Vicolo della cultura” di e per donne che si inaugura con cinque ritratti sul muro di Trisha Palma.
Da Artemisia a Michela Murgia, donne coraggiose nel vicoletto di Napoli
Nel vicoletto Donnaregina nel centro storico di Napoli l’artista napoletana Trisha Palma ha eseguito pochi giorni fa i ritratti di Michela Murgia, Rita Levi Montalcini, Matilde Serao, Artemisia Gentileschi e Frida Kahlo sotto il titolo “Un tributo a donne coraggiose”. Il murale è un progetto dell’associazione Vicolo della cultura e dei ragazzi della A&M bookstore e viene inaugurato questo venerdì 8 marzo alle 17.30.
È “il primo vicolo dedicato alle donne che hanno fatto la storia”, come recita il banner dell’iniziativa sul profilo Facebook del “Vicolo della cultura” che, in un altro post, rende ancora più chiaro il senso del progetto: “Grazie a Trisha i volti di donne simbolo di resilienza stanno colorando una strada del centro storico di Napoli. Era una strada distrutta, sporca, buia. Ora è un luogo d'arte. "Non staremo zitte" diceva Michela Murgia. Oggi, cara Michela, nel cuore del centro storico di Napoli, continuerai a parlare, ad ispirare, a generare. Non staremo zitte. Mai più”.
Il loro sito “vicolodellacultura.it” è in lavorazione per cui riportiamo il profilo Facebook
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A Roma Carla Accardi, campionessa dell’astrattismo e oltre
Il Palazzo delle Esposizioni di Roma ha appena aperto una retrospettiva su un’artista di primo piano del secondo ‘900 italiano fino ai primi anni del nuovo secolo: Carla Accardi. Aperta fino al 9 giugno per i cento anni della pittrice nata a Trapani nel 1924 e morta a Roma nel 2014, dopo una prima fase figurativa l’artista ha caratterizzato il proprio lavoro per un segno grafico ben delineato su campi astratti e per una vivacità cromatica e formale mantenuta fino all’ultimo.
Inserita nella stagione dell’astrattismo del dopoguerra, Carla Accardi è stata accostata anche al movimento Informale e ha sentito e vissuto di persona le istanze del femminismo. Si è dimostrata una delle maggiori artiste europee, non solo italiane.
La retrospettiva raccoglie un centinaio di opere dal 1946 al 2014 disposte in ordine cronologico, la promuovono l’Assessorato alla cultura di Roma Capitale e l’Azienda Speciale Palaexpo che l’ha ideata, ha collaborato l’Archivio Accardi Sanfilippo, firmano la curatela Daniela Lancioni e Paola Bonani, curatrici del Palaexpo.
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Scienziate del cielo, non muse, a Firenze
Quanti di noi sanno che “all’origine degli studi che hanno rivelato un universo in continua espansione”, ovvero una delle principali scoperte sul cosmo, c’è la “Leavitt Law”: è la legge della scienziata inglese Henrietta Leavitt (1868-1921) “che nel 1908 scopre “la proporzionalità tra il periodo e la luminosità delle stelle variabili”. Pochissimi lo sanno, perché lei è una delle “cosiddette donne computer invisibili alla comunità scientifica” nonostante il loro “contributo inestimabile”.
Quanto abbiamo riportato fa parte di un pannello della mostra “Donne del cielo: da muse a scienziate” allestita nella Sala Dante della Biblioteca nazionale centrale di Firenze (con ingresso su un lato dell’edificio) dall’8 marzo all’8 giugno. Ideata dal Museo Galileo insieme alla Biblioteca, curata da Natacha Fabbri, Caterina Guiducci e Simona Mammana, la rassegna “propone per la prima volta in Italia un percorso sul ruolo delle donne nella ricerca astronomica” e comprende volumi antichi, strumenti scientifici tra cui mini globi celesti e terrestri antichi, video, sette tele verticali e molto poetiche di Ilaria Margutti dedicate al “cielo di Henrietta Leavitt”.
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Dalla privacy all’ecologia alla Biennale della foto femminile a Mantova
Dalle foto di donne afghane prima della fuga degli americani e degli europei lasciando il Paese in mano ai talebani all’America intorno allo show-business della lap dance e affini, apre venerdì 8 marzo e prosegue fino al 14 la terza Biennale di fotografia femminile di Mantova. La rassegna comprende laboratori, incontri, docufilm, è organizzata dall’Associazione La Papessa e vede alla direzione artistica Alessia Locatelli che ha intitolato la manifestazione “Private”.
I temi cambiano con le autrici: dalla privacy alla censura, dall’ecologia alla natura ai social network, con mostre di fotografe italiane e straniere più una sezione su Lisetta Carmi con l’Archivio Lisetta Carmi e Martini e Ronchetti di Genova. Una sezione è dedicata a scatti raccolti tramite una open call e li espone in luoghi pubblici d’accordo con i commercianti. Le sedi espositive sono Palazzo Te Tinelli, Casa di Rigoletto, Casa del Mantegna, Galleria Disegno, Spazio Arrivabene2, Casa del Pittore.
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Da Elodie a Serena Dandini, donne “Straordinarie” a Milano
Fino al 17 marzo la Fabbrica del Vapore di Milano ospita la mostra “Straordinarie”, con i ritratti in bianco e nero di 110 donne italiane del nostro tempo a firma di Ilaria Magliocchetti Lombi dopo che la mostra aveva debuttato al Museo Maxxi di Roma. Da Rita Levi Montalcini a Elodie, da Serena Dandini a Michela Murgia, da Emma Bonino e Liliana Segre a Sabrina Efionay, la rassegna ritrae “professioniste che con il loro percorso testimoniano tanti modi diversi, tutti possibili, di affermarsi e realizzare le proprie ambizioni oltre pregiudizi e discriminazioni”, dice la nota stampa.
La mostra è curata da Renata Ferri e fa parte di una campagna pluriennale di Terre des Hommes con con la Fabbrica del Vapore e si inserisce nel programma “Milano città delle donne” del Comune. Fino al 17 marzo.
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Organze imbottite e foto rielaborate di Mariella Bettineschi
Fino al 24 marzo la Triennale di Milano propone la mostra “Mariella Bettineschi. All in One”: a cura di Paola Ugolini, la rassegna contempla lavori realizzati dall’artista fra il 1980 e il 2023 in più materiali: dai pezzi fatti di “organze imbottite di bambagia o di piume, decorate con parole di oro colato o trapunte di ciniglia, filo di nylon o di metallo e perline” alle “carte da lucido lavorate e trattate con catramina, acquaragia e strati di colature di pigmenti dorati a caldo” all’elaborazione di fotografie che rielaborano immagine “di nature, biblioteche e ritratti femminili”. L’esposizione dell’artista 76enne fa parte di un itinerario della Triennale sugli artisti italiani curato da Damiano Gullì.
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