Schmidt dagli Uffizi: «Il Vasariano riaprirà e sarà un monito contro la mafia»
Il direttore del museo di Firenze parla del Corridoio mediceo che si potrà rivedere nel 2022: avrà un memoriale sulla bomba mafiosa del 1993 e uno sulle devastazioni naziste

Il Corridoio Vasariano a Firenze è un luogo davvero speciale: collega il corridoio di ponente degli Uffizi di qua d’Arno fino all’uscita alla Grotta del Buontalenti nel Giardino di Boboli, a Palazzo Pitti; passa come una sopraelevata chiusa e protetta su Ponte Vecchio lungo i 760 metri che Giorgio Vasari costruì in appena cinque mesi nel 1565 su commissione del duca Cosimo I de’ Medici. Nel 2022 riaprirà al pubblico e potremo attraversare questo camminamento che serviva ai duchi per vedere e controllare la città e i sudditi senza essere visti: in pratica l’opposto di quei politici odierni che twittano e vanno in tv a ripetizione e fanno di tutto per essere sempre sotto l’occhio dei riflettori.
Memoriali contro il nazismo e la mafia
Ora chiuso per lavori, il Vasariano avrà epigrafi antiche, sculture romane, affreschi cinquecenteschi e due simboli su tragedie storiche recenti: con foto del dopo-attentato e di quadri semibruciati un primo memoriale in corrispondenza di via dei Georgofili ricorderà le cinque vittime, tra cui una neonata e una bambina, dell’autobomba mafiosa esplosa nella notte fra il 26 e il 27 maggio 1993; il secondo memoriale verso fine percorso in Oltrarno, all’altezza di Ponte Vecchio, avrà gigantografie sulle devastazioni dei nazisti nel centro storico a partire dalla distruzione dei ponti del 4 agosto 1944.

Il direttore Schimdt: «L'attentato dei Georgofili fu contro l'umanità»
E sulla testimonianza dell’attentato mafioso il direttore Eike Schmidt a Tiscali news commenta: «Il valore di non tenere soltanto queste opere ma ricostruirle è stato un atto di coraggio contro la cieca distruzione della mafia che non si accontentò di ammazzare forze dell’ordine e magistrati ma volle colpire anche l’identità di un popolo. Attentati come quello dei Georgofili, infatti, sono atti di crudeltà contro l’umanità intera, vogliamo che sia un monito per il futuro e anche per questo non abbiamo finito di colmare le lacune delle opere dilaniate. Bisogna far vedere le ferite, le organizzazioni mafiose sono vive oggi più che mai, anche a livello internazionale. C’è la volontà di vivere nonostante tutto e proteggere la cultura e l’arte. Per questo abbiamo deciso di creare una stanza memoriale all’inizio del Corridoio Vasariano che possa accogliere i visitatori e raccontare la violenza delle mafie». Il suo auspicio è aprire nella ricorrenza del 27 maggio 2022.
Il Corridoio senza gli autoritratti
Questo camminamento sospeso dal 1973 al 2016 esponeva sulle pareti una sequenza strepitosa di autoritratti. Tra Andrea del Sarto e Rembrandt la raccolta arriva all’ultimo ‘900 e ai nostri anni passando per autori come De Chirico, Robert Rauschenberg, Michelangelo Pistoletto o Jan Fabre. In quei decenni il Corridoio ha aperto in alcuni periodi al pubblico, ma il percorso lungo e stretto con quadri alle pareti ha limitato molto l’accesso per ragioni di sicurezza e anche nei tempi di apertura trovare un biglietto era di regola un’impresa. Cinque anni fa il direttore in carica dal 2015 Schmidt prese una decisione che sollevò polemiche: sgomberare il Vasariano dai dipinti così che possa avere un flusso costante di visitatori. Dopo Pasqua partono i lavori «per un costo di 10 milioni già finanziati» della durata stimata sugli undici mesi.
La promessa: accessibilità piena per disabili
Firmano il progetto per il Vasariano le Gallerie degli Uffizi e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Firenze, Pistoia e Prato. Il museo assicura «completa accessibilità per i disabili, con un sistema integrato di rampe, pedane ed ascensori», servizi igienici, un impianto di climatizzazione e riscaldamento, illuminazione a led a basso consumo energetico, nuove uscite di sicurezza e sarà «interamente videosorvegliato». Il Corridoio ha 73 piccole finestre, potrà ospitare al più 125 persone in contemporanea, lo si raggiungerà dal piano terreno nell’ala di Ponente delle Gallerie tramite ascensore. Una volta entrati potremo uscire solo dalla fine a Palazzo Pitti: diventa una via d’arte a senso unico.