Gli Uffizi aprono nuove sale ma il ministro Sangiuliano e lo storico dell'arte Montanari la pensano in modo opposto
Sangiuliano: “I musei sono l’identità della Nazione”. Montanari: “No, l’arte non è delle nazioni, è dell’umanità”. Il museo fiorentino acquista un dipinto di Pierre Subleyras, riallestisce le sale dei fiamminghi e apre una sala di marmi.
Conoscete il pittore francese Pierre Subleyras, nato nel 1699 e morto nel 1749 a Roma, dove trascorse buona parte del suo mezzo secolo sul pianeta? Se non siete specialisti o storici dell’arte probabilmente no, essendo stato uno di quegli artisti tanto apprezzati dai committenti in vita e poco noti a noi profani. Però a noi, pubblico della nostra era, il quadro del francese può fare da termometro politico-culturale, per via indiretta può confermare una abissale distanza tra due concezioni della cultura e della politica, manifestatasi in toni garbati, eppure netti, che non danno adito a dubbi, tra Tomaso Montanari, e il mondo che a lui fa riferimento, e Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, giornalista in aspettativa, esponente di primo piano di Fratelli d’Italia, della destra più a destra che il nostro Paese abbia visto al governo.
Il quadro di Subleyras acquisito dagli Uffizi
Presente con sue opere al Louvre, alla Galleria nazionale di arte antica a Palazzo Barberini a Roma, alla Pinacoteca di Brera a Milano, con un suo dipinto di ampie dimensioni, “Lo sposalizio di Santa Caterina dei Ricci” del 1746, Subleyras è entrato dalla porta principale degli Uffizi di Firenze. Le Gallerie dirette da dicembre da Simone Verde hanno acquistato questo olio alla fiera dell’antiquariato Tefaf di Maastricht del 2024 per circa 750mila euro, costo di prelazione ovvero di favore per lo Stato perché sottoposto a vincolo altrimenti il prezzo sarebbe salito a svariati milioni di euro. Il museo e il ministero hanno comprato il quadro dopo aver accolto la segnalazione di Montanari in quanto membro sia del comitato degli Uffizi sia del Comitato scientifico nazionale che si occupa degli acquisti e della tutela del dicastero.
Il Gabinetto dei marmi antichi, le sale dei fiamminghi rinnovate
Il dipinto andrà nelle sale del ‘700 dopo un restauro affidato all’Opificio delle pietre dure. Lo hanno presentato alla stampa Verde e il ministro salito da Roma presentando in contemporanea altre due novità: una è l’apertura al secondo piano del “Gabinetto dei marmi antichi” ricostruito così “com’era e dov’era” due secoli fa, ovvero nel 1825, con sculture e rilievi romani, tra cui una versione del ragazzi mentre si toglie una spina dal piede (lo “Spinario”) e un gruppo con ermafrodito e Pan; l’altra novità è l’apertura nell’ala di levante di tre sale riallestite sui fiamminghi e tedeschi del ‘400 e ‘500 con trentuno dipinti di autori di primo piano quali Dürer, Cranach e Memling. Verde ha intitolato il triplice evento (sale dei fiamminghi, marmi antichi, Subleyras) “Il futuro nell’antico”.
Montanari: “L’arte non ha a che fare con identità, confini, bandiere e nazioni”
Tomaso Montanari, rettore dell’università per stranieri di Siena, esponente indipendente di una sinistra non allineata ad alcun partito e in contrasto politico netto con il governo Meloni, di fronte al quadro dichiara ad alcuni organi di stampa inclusa Tiscali Cultura: “È un quadro straordinariamente bello; è importante per gli Uffizi perché rappresenta un pittore, Pierre Subleyras, che non era nelle collezioni, e lo rappresenta al livello stratosferico degli Uffizi. Siamo nel tardissimo Barocco che ormai è uno stile internazionale, universale e con una maturità di linguaggio di stile ricchissimo. Subleyras è un pittore francese che ha vissuto quasi tutta la sua vita a Roma, il che ci riporta che l’arte non ha a che fare con l’identità, con i confini, le bandiere e le nazioni ma è patrimonio dell’umanità”. Sottolineiamo l’ultima frase. La cultura è o dovrebbe essere “patrimonio dell’umanità”, non una bandiera identitaria di una nazione magari contrapposta ad altre.
Sangiuliano: “I musei sono la geografia identitaria della Nazione”
Volete una riprova di un modo di concepire la cultura agli antipodi? Ai giornalisti Sangiuliano dice tra l’altro: “Il titolo ‘Il futuro nell’antico’ è quanto mai appropriato perché è un riconoscimento del valore dell’identità, della storia e della tradizione. Nei musei ritroviamo la nostra storia, il sentire comune, quello che Giambattista Vico chiama l’idem sentire comune”. Ancora: “Da una parte, stiamo cercando di rendere i musei italiani più fruibili, aumentando le occasioni di visita e favorendo la modernizzazione; dall’altra, stiamo lavorando sul miglioramento dell’offerta per aggiungere ulteriore valore a luoghi che hanno già un enorme valore storico e che rappresentano la geografia identitaria della Nazione (in maiuscolo nel comunicato stampa, ndr)”. E qui le parole chiave sono “geografia identitaria”, “nazione”, “tradizione”, parole che l’attuale governo di destra sbandiera in ogni occasione essendo suoi vessilli. Destra e Sinistra esistono eccome.
Quando riapre il Corridoio Vasariano?
Quanto al museo, i cronisti fiorentini hanno rimarcato due “emergenze”, chiamiamole così, che durano da anni e che il predecessore di Verde Eike Schmidt aveva promesso di risolvere nei suoi due mandati di complessivi otto anni. La prima è la riapertura del Corridoio Vasariano che collega Palazzo Vecchio e, dagli Uffizi stessi, con un percorso sopra Ponte Vecchio arriva oltrarno a Palazzo Pitti. Schimd aveva prospettato di inaugurarli lui, in autunno ha finito il secondo mandato e da allora dirige il museo di Capodimonte a Napoli. C’è una data per la riapertura? “Ci siamo molto vicini”, risponde Sangiuliano senza sbilanciarsi.
Quando si smontano le gru?
L’altra “emergenza” pluriennale è la presenza di una gru per lavori nel cortile degli Uffizi e di una gru nel retro, laddove c’è l’uscita provvisoria dopo che il concorso per una nuova uscita vinto nel 1996 da Arata Isozaki fu stoppato a inizi anni Duemila da Sgarbi quando fu per la prima volta sottosegretario ai beni culturali e da allora è rimasto in sospeso per finire di fatto affossato. Schimdt aveva promesso di far rimuovere almeno la gru nel cortile. Quando verrà spostata?, viene chiesto a Sangiuliano. “Conosco il tema, interloquisco molto con i cittadini dalla mia mail, cerco di rispondere ed è una nota che faremo a breve. Gli Uffizi sono un’eccellenza globale e sono pronto a sostenere tutti i progetti che il direttore questa mattina mi ha presentato, non vi dico quali, ma lavoreremo per sostenerli”, ha dichiarato il ministro anche qui senza sbottonarsi.
Verde garantisce ai cronisti che ci sta lavorando, ricordando che i problemi tecnici e legali non sono semplici. In effetti ha ereditato un problema che non era stato risolto. Schmidt, nominato da Sangiuliano alla guida di Capodimonte, ha anche corso come candidato a sindaco a Firenze per la destra. Perdendo contro Sara Funaro.
Chi era Subleyras?
Vale però concludere con due parole sullo “Sposalizio” di Subleyras, dacché supponiamo che pochi lo conoscano. Perché va in restauro? La soprintendente dell’Opificio Emanuela Daffra risponde al nostro sito: “È in condizioni complessivamente buone ma presenta elementi come una verniciatura spessa e ambrata che falsano le tonalità originarie. Si faranno tutte le indagini e poi si interverrà”. La storica dell’arte giudica “straordinaria” l’opera e sul rilievo dell’autore osserva: “Era uno dei pittori più importanti attivi a Roma nella prima metà del ‘700 e uno dei più apprezzati perché interprete di un neoclassicismo monumentale di grande intensità emotiva”.
Clicca qui per il sito delle Gallerie degli Uffizi