Surrealismo, la rivoluzione nel mondo dell’arte non si è ancora fermata
Il manifesto Surrealista festeggia cento anni e ancora ci insegna cos’è la ribellione. La scelta di accostare il Surrealismo al Punk non è azzardata

“Automatismo psichico puro, attraverso il quale ci si propone di esprimere, con le parole o la scrittura o in altro modo, il reale funzionamento del pensiero. Comando del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica e morale”. Così scriveva nel 1924 l’artista visionario André Breton, in quello che sarebbe passato alla storia come il Manifesto del movimento Surrealista.
La rivoluzione nell’arte
La scelta di accostare il Surrealismo al Punk non è azzardata perché l’impeto con cui si impose nel panorama dell’arte internazionale è pari allo sconvolgimento che la musica rude e le creste moicane dei punk infliggeranno all’Inghilterra appena cinquant’anni dopo. Proprio come il Punk il Surrealismo, nato dalla mente creativa di Breton e da un manipolo di intellettuali stanchi della noia celebrata dal loro tempo, si propose come un punto di rottura nell’arte e nei costumi. Tutte le forme espressive sono coinvolte: pittura, scultura, incisione, poesia, cinema, fotografia, e tutte sono chiamate ad essere straordinarie, inaspettate, innovative. Marcel Duchamp, Luis Buñuel, Alberto Giacometti, Man Ray, Max Ernst, Joan Mirò, René Magritte, Salvador Dalì, sono i protagonisti principali, insieme a Breton, di questo incredibile cambiamento che scardina le consuetudini e muove la creatività su tre argomenti principali: l’amore, il sogno, la libertà dalle convenzioni sociali.
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Il Surrealismo compie cento anni
Un mondo nuovo
Quando i surrealisti si propongono a metà degli anni ’20 a Parigi per poi espandersi e lasciare ancora oggi un’eco tutt’altro che flebile nell’arte contemporanea, ci sono diverse novità affascinanti che li attirano. Nasce con Freud e Jung la psicanalisi, grande protagonista delle loro opere, così come il sogno e la dimensione onirica viste come la sola via di salvezza, insieme a una lucida follia, alle mortificanti regole imposte dalla società. L’inusuale, il bizzarro, il metafisico, perfino l’assurdo e il macabro, diventano elementi centrali di quadri, pellicole, scritti e sculture che celebrano una libertà di espressione totale, e che assurgono a protagonisti simbolici di una battaglia ideologica per l’emancipazione dell’uomo. L’inconscio è il terreno da esplorare per inseguire ideali nuovi e raggiungere il traguardo della liberazione, un luogo misterioso in cui tutto è concesso nel nome della libera espressione.
E oggi?
La forza del Surrealismo sta nel non avere esaurito il suo messaggio negli anni in cui è nato. La potenza evocativa dei suoi più grandi esponenti e delle loro creazioni ha lasciato una traccia indelebile in tutte le generazioni a venire che hanno accolto e interpretato l’eredità artistica e concettuale o la hanno rifiutata in nome di un naturale processo di interruzione con il passato alla ricerca di una via espressiva più attuale e rappresentativa. In tal senso il Surrealismo è un’idea che trova nuove forme per far sentire la sua voce di dissenso, che accosta l’inaccostabile in cerca di contrasti significativi e memorabili per mostrarci che ci sono ancora limiti da superare e convenzioni sociali obsolete verso cui ribellarsi, naturalmente con stile e talento.