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L'ultima provocazione di Jeff Koons: 125 sfere d'acciaio in viaggio verso la Luna con il razzo di Elon Musk

L'artista americano celebre per le creazioni pop e kitsh varca i confini terrestri e firma la prima installazione permanente certificata dalla Nasa che troverà casa sulla Luna

Francesca Mulasdi Francesca Mulas   
L'ultima provocazione di Jeff Koons: 125 sfere d'acciaio in viaggio verso la Luna con il razzo di...

Per anni ha inseguito il sogno di un'arte vicina a tutti usando immagini del quotidiano e materiali poveri. Oggi Jeff Koons, controverso artista americano considerato l'erede di Andy Warhol ed esponente contemporaneo della pop art, supera i confini terrestri con la sua opera più incredibile e ambiziosa: Moon Phases sta per toccare il suolo lunare, sarà la prima installazione artistica permanente e certificata dalla Nasa a trovare casa sulla Luna.

L'opera, un progetto complesso che ha richiesto anni di lavoro e il coinvolgimento di un grande numero di enti e società, è partita giovedì 15 febbraio dal Kennedy Center della Nasa, a Cape Canaveral in Florida, e arriverà sulla Luna esattamente una settimana dopo, il 22 febbraio. Viaggia a bordo di Odysseus, il modulo lunare prodotto dall'azienda Intuitive Machine trasportato dal razzo propulsore Falcon 9 di SpaceX, l'azienda di Elon Musk: l'intera operazione, un progetto destinato a restare nella storia, mette così uno accanto all'altro due figure eccentriche e geniali del nostro tempo, Koons e Musk, per un progetto che celebra l'ingegno umano e la creatività.

Con Moon Phases, presentata dalla galleria Pace Verso, l'artista americano crea qualcosa di totalmente nuovo: lasciate da parte le opere più celebri (e costose: "Rabbit", venduta il 16 maggio 2019 alla strabiliante cifra di 91,1 milioni di dollari, è attualmente l'opera d'arte più cara di sempre), l'ispirazione pop, un linguaggio che attinge alla cultura popolare, oggi invia sul satellite lunare un progetto multidimensionale e complesso. Un'installazione che celebra, si legge nella presentazione ufficiale dei Moon Phases, la luna come simbolo di curiosità umana e desiderio di raggiungere obiettivi ambiziosi, ben diverso dalle famose installazioni che Koons ha portato in tutto il mondo con il sogno di comunicare attraverso miti e figure estrapolate dall'immaginario comune e dal mondo commerciale come nelle serie 'Baloon', riproduzioni in acciaio dei palloncini annodati che riproducono animali o fiori, 'Puppies', sculture di animali di grandi dimensioni, 'Popeye' con giocattoli e personaggi per l'infanzia.

Tulips, esposti al museo Guggenheim di Bilbao (foto da Wikipedia)

Se Jeff Koons è amatissimo nel panorama americano dove ha ricevuto premi e riconoscimenti prestigiosi, in Italia la sua fama è legata anche al matrimonio con l'attrice hard Ilona Staller: i due si sono sposati nel 1991, nello stesso periodo Koons ha firmato le serie 'Made in Heaven', esposta alla Biennale di Venezia del 1990, e 'Celebration', con cui ha mostrato la fusione tra realtà e finzione, creatività e vita privata, il suo corpo e quello di Staller trasformati in ritratti a due in marmo, plastica, legno, vetro e altri materiali dal gusto discutibile. Una vicenda con esito non proprio felice: Jeff e Ilona si separarono poco dopo e si scontrarono in tribunale per la causa di affidamento del figlio. 

Moon Phases, dal sito https://jeffkoonsmoonphases.com/

Messe da parte le opere terrene, oggi l'artista americano firma 125 piccole sculture in acciaio inossidabile in tre 'versioni', una, con sfere di circa 40 centimetri di diametro, resterà sulla Terra, una, con le sfere di poco più di due centimetri di diametro, sarà installata permanentemente sulla luna all'interno di un cubo trasparente e la terza sarà in forma di NFT (non-fungible token), un gettone che certifica l'autenticità e la proprietà del lavoro. Le 125 sculture avranno i nomi di altrettante celebrità terrestri dell'arte, della letteratura, della scienza, della filosofia e della storia a cui Jeff Koons è particolarmente legato: Ippocrate, Leonardo Da Vinci, Gabriel Garcia Marquez, Galileo Galilei, Virgini a Woolf, Isaac Newton, Nefertiti, Marilyn Monroe, Albert Einstein, Alessandro il Grande, Ludwig van Beethoven, Napoleone, Confucio e naturalmente Andy Warhol.

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