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Machu Picchu è in pericolo, chiusa ai visitatori una parte del sito

Una delle sette meraviglie del mondo è minacciata dall'erosione. Il Ministero della Cultura: "Danni irreparabili, dobbiamo proteggere il nostro patrimonio"

Francesca Mulasdi Francesca Mulas   
Machu Picchu è in pericolo, chiusa ai visitatori una parte del sito

E' una delle meraviglie del pianeta, con le sue incredibili architetture che hanno restistito ai secoli e la sua vista spettacolare sulla valle sottostante: Machu Picchu, a lungo conosciuta come “la città perduta” della civiltà Inca, patrimonio dell'Umanità e tra i monumenti più famosi al mondo, è oggi in pericolo a causa dell'erosione. Il Governo peruviano cerca di correre ai ripari, e pochi giorni fa ha annunciato la temporanea chiusura di tre aree del sito fortemente erose a causa dell'eccessiva frequentazione turistica: “Il danno è irreversibile – ha dichiarato la funzionaria del ministero della Cultura Maritza Rosa Candia - Dobbiamo proteggere il nostro patrimonio”.

La cittadella, costruita in Perù nella valle Urubamba, tra le Ande e la foresta amazzonica, intorno al 1450 a 2400 metri sul livello del mare, accoglie ogni anno oltre un milione e mezzo di visitatori, e nel 2009 ha registrato la cifra record di due milioni di biglietti staccati: un numero impressionante di persone che raggiungono la “montagna vecchia” (ecco il significato di Machu Picchu in lingua quechua) per ammirare palazzi, edifici religiosi e civili, fonti, templi, piazze e strade e uno straordinario sistema architettonico che ha permesso alla cittadella di resistere al tempo, alle frequenti piogge e alle scosse sismiche attraverso sei secoli. Lo sfruttamento turistico del sito, oggi la principale fonte di reddito per la zona, sta mettendo a dura prova la sua stessa sopravvivenza, e così il governo ha chiuso tre aree simbolo della cittadina: il Tempio del Condor, che custodisce la grande roccia dove molti vedono la rappresentazione del rapace, il recinto sacro del Tempio del Sole e l'Intihuatana, scultura in pietra che si ritiene sia connessa alla misurazione di eventi astronomici.

Intihuatana, foto di Jordan Klein da Wikipedia

Una storia lunga quattro secoli

Per molto tempo Machu Picchu è stata chiamata "la città perduta": fino a qualche decennio fa si credeva che dopo il suo abbandono, intorno al XVI secolo, la zona ben difesa dalle montagne e per questo poco visibile e accessibile sia rimasta sconosciuta; in realtà già prima della "scoperta" ad opera dell'archeologo inglese Hiram Bingham, che studiò il sito tra il 1911 e il 1915 in collaborazione con l'Università di Yale e il National Geographic, altri esploratori ed esperti di montagna avevano dato notizia della città Inca e segnato la sua posizione sulle mappe geografiche,  ed era stata spoliata dei suoi tesori già nella seconda metà dell'Ottocento. Nell'aprile 1913 la rivista National Geoghraphic fece uscire un numero monografico sul sito appena esplorato da Bingham con un team di ricercatori universitari di vari ambiti, e contribuì a far conoscere al mondo la "città perduta". Oggi Machu Picchu si presenta come una cittadella in granito bianco azzurro con una parte agricola terrazzata e una parte urbana protetta da un muro lungo 400 metri e costruita su un'area lunga 530 metri e larga 200; al di là del fascino suggestivo del sito, a stupire gli studiosi ancora oggi sono la sofisticata tecnica di costruzione e il sistema di drenaggio che hanno permesso alle strutture di resistere nei secoli. 

Una meraviglia da tutelare

Da metà Novecento il Governo costruì strade e collegamenti per raggiungere la zona, che in breve tempo divenne la prima meta turistica peruviana. Nel 1983 l'Unesco ha inserito Machu Picchu nella lista del Patrimonio dell'Umanità, nel 2005 il sito è stato oggetto di un piano di sviluppo sostenibile ma negli stessi anni è iniziato uno sfruttamento massiccio in chiave turistica che ha causato anche scontri tra le amministrazioni locali per la gestione delle sue risorse economiche. Nel 2000 il monumento Inthiuatana è stato danneggiato da una gru mentre l'area faceva da teatro per uno spot pubblicitario dando inizio a una causa legale per il risarcimento dei danni al governo.

Una tregua ai problemi di Machu Picchu è arrivata nel 2007: in quell'anno la società privata New Open World Corporation ha annunciato i risultati di un sondaggio per scegliere le nuove sette meraviglie del mondo, e il santuario peruviano è stato selezionato tra queste accanto a Petra in Giordania, la Grande muraglia cinese, il Colosseo di Roma, il sito messicano di Chichén Itzà, il Taj Mahal di Agra in India, il Cristo Redentore di Rio de Janeiro in Brasile. Da qualche anno il Ministero della Cultura ha deciso di limitare le visite quotidiane e non permettere l'accesso a più di 3800 persone al giorno, nonostante ciò il passaggio di centinaia di migliaia di visitatori all'anno sta danneggiando pesantemente le rovine: da qui la decisione di chiudere tre zone alle visite.

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