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L’inafferrabile Banksy regala a una Londra arrabbiata la sua ricetta per la serenità

Il writer ha sparso per la metropoli sagome di animali che strappano un sorriso. Un grande zoo a cielo aperto, con animali liberi di esprimersi come è nella loro natura e come piace a Banksy

Giacomo Pisanodi Giacomo Pisano   
L’inafferrabile Banksy regala a una Londra arrabbiata la sua ricetta per la serenità

Londra arrabbiata, Londra violenta, Londra piena di contrasti che a volte profuma di libertà e tante altre di pregiudizio. In questa Londra, e più in generale in un’Inghilterra in sofferenza, stando alla cronaca che riporta una spaventosa quantità di aggressioni con armi da taglio, si muove anche la sensibilità di Banksy, il più celebre street artist al mondo.

I nuovi disegni: la jungla urbana

Per quasi ogni giorno della scorsa settimana Banksy ha dipinto, con il consueto mistero che accompagna la sua carriera artistica, una serie di figure animali in diversi punti della città. Londra si è risvegliata con un rinoceronte che pare avere un amplesso con un’auto parcheggiata, con tre scimmie che si dondolano da un ponte, con un grande lupo, con due pellicani che troneggiano sull’insegna di un Fish & Chips, con un gatto, con due teste di elefanti, con una capra in bilico su un pilastro, e con un banco di pesci che ha decorato un gabbiotto della polizia. E, da ultimo, è comparso su una delle saracinesche degli ingressi dello zoo della città un gorilla che libera gli animali.

Un grande zoo a cielo aperto, con animali liberi di esprimersi come è nella loro natura e come piace a Banksy, che più volte si è speso a favore di cause animaliste.

Non solo battaglie

La street art, così come il graffitismo è in larga parte una forma artistica di protesta che nel tempo ha lanciato messaggi importanti di inclusione, integrazione e lotta per i diritti civili. Ma la street art, anche se mantiene sempre aperto il canale della comunicazione con i cittadini divenendo megafono per chi non ha una voce, ha anche un altro intento altrettanto nobile: migliorare il paesaggio urbano. Angoli decadenti, muri scrostati, edifici squallidi diventano la tela dove esprimere un ideale, sia esso etico o estetico. In questo contesto si inseriscono i nuovi disegni di Banksy, un tentativo di attirare l’attenzione su qualcosa di curioso e bello, che alleggerisca la tensione tipica delle grandi città e la frenesia che le caratterizza.

Una jungla urbana per ricordarci che non siamo soli, che altre creature dividono con noi il pianeta e che possono strapparci un sorriso o un attimo di distensione nel grigiore di un quotidiano segnato solo da lavoro, impegni gravosi e obblighi sociali. Un modo per ribadire che la fantasia, la creatività e la cura del talento possono migliorare lo scenario in cui tutti noi ci muoviamo e lavorare silenziosamente, inconsciamente forse, per aiutarci a migliorare noi stessi, togliendo quella patina di nervosismo che ci costringe a muoverci come automi il più delle volte.

La street art è dunque ricerca ostinata del bello, della rivendicazione di spazi comuni che creino stupore e che facciano riflettere. Le poche voci di dissenso - per fortuna rimaste veramente poche - che ancora parlano di vandalismo nei confronti di questa forma d’arte mancano totalmente di immaginazione. Ridisegnare i percorsi del quotidiano in un’ottica creativa non solo porta a un evidente abbellimento ma suscita una reazione nel passante, lo richiama alla realtà che vive, alla città in cui abita, genera un senso di appartenenza che è fondamentale nelle metropoli per non perdersi. Perché non basta google maps per ritrovare se stessi in mezzo a milioni di persone.

Giacomo Pisanodi Giacomo Pisano   
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