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Art Déco, a Milano la bellezza intramontabile tra estetica e funzionalità: origini e caratteristiche di un fenomeno

La grande mostra a Palazzo Reale celebra il centenario dello stile più innovativo del Novecento. Architettura, moda, design, scultura, pittura e arti decorative, oreficeria, diventano alfieri di questo stile innovativo

Giacomo Pisanodi Giacomo Pisano   
Art Déco, a Milano la bellezza intramontabile tra estetica e funzionalità: origini e...

Sarà Palazzo Reale a Milano, dal 27 febbraio al 29 giugno 2025, ad ospitare quello che si preannuncia un evento da ricordare: Art Déco, Il trionfo della modernità. In occasione dei cento anni da l'Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes di Parigi, fiera che vide la nascita dello “Stile 1925”, poi passato alla storia come Art Déco, il capoluogo lombardo affida a Valerio Terraroli la cura di un percorso espositivo che racconta le origini e le caratteristiche di questo fenomeno culturale straordinario.

Tutto è Déco

Architettura, moda, design, scultura, pittura e arti decorative, oreficeria, diventano alfieri di questo stile innovativo capace di coniugare funzionalità a eleganza. Nato nel primo dopoguerra lo Stile 1925 conquista molto presto il cuore di ogni amante del bello, partendo da Parigi e diffondendosi poi in tutto il mondo con il medesimo entusiasmo. Le linee pulite, la cura dei dettagli decorativi, la sobria maestosità con cui impone i suoi stilemi viene declinato da artisti delle più diverse discipline, rivelandosi dunque versatile e adatto ad arricchire le facciate degli edifici così come il corpo di una dama. In contrapposizione con il gusto floreale proposto dal Liberty, l’Art Déco trova nelle geometrie rigorose la sua espressione, lasciandosi contaminare dall’arte africana, dal Cubismo, dall’antica Grecia e dall'Egitto. Il colore dona vigore, dinamismo e gioia a composizioni e prodotti manifatturieri di notevole pregio, che si avvalgono anche di un certo spirito avventuriero per la loro realizzazione. È infatti un periodo di grande sperimentazione e vengono utilizzati materiali come alluminio, lacche, finta pelle, vetro smaltato, materie povere ma malleabili e di grande resa estetica. Fu lo stilista Paul Poiret a tradurre nella moda gli elementi caratteristici di questo movimento culturale, permettendo all’Art Dèco di spostarsi dai palazzi e dagli arredi e di viaggiare sotto forma di abiti e accessori.

La mostra

La mostra “Art Déco, Il trionfo della modernità” analizza il contesto storico, la necessaria vitalità e il fermento che, nel primo dopo guerra, interessarono la società. Nuove opportunità economiche si affacciavano al mondo fornendo stimoli e prospettive inedite. In un percorso espositivo che si compone di ceramiche, vetrate, mosaici, arredi, abiti di alta moda, accessori e gioielli, sculture e dipinti per un totale di circa 250 opere, trovano spazio anche manifesti, riviste, frame cinematografici e fotografie che restituiscono il ritratto di un’epoca. Emergono la volontà di riappropriarsi di un po’ di leggerezza dopo la miseria della guerra, ma anche un’ombra di incertezza che incombe. È infatti un tempo sospeso tra un conflitto appena terminato e uno, ben peggiore, in procinto di arrivare.

Per l’occasione Palazzo Reale ospita anche “Il Padiglione Reale della stazione centrale di Milano. Un capolavoro Art Déco”, progetto promosso della Fondazione FS Italiane, che documenta come l’Art Déco abbia giocato un ruolo anche nell’architettura ferroviaria italiana, a ulteriore dimostrazione che lo Stile 1925 ha saputo imporsi con una grazia che ancora oggi influenza arte, moda e costume.

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